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Ciao! Benvenuto/a in questo nuovo articolo del blog di Thesis 4u! Oggi parleremo della transizione digitale, in cosa consiste e perché è fondamentale per la tua azienda se vuole essere aggiornata e competitiva!

Durante un anno e mezzo di pandemia, di chiusure e limitazioni, moltissime aziende si sono scontrate con la necessità di reinventare il proprio business, adattandolo alla situazione di emergenza. Così anche piccole e medie imprese, che non si erano mai rivolte al digitale, si sono trovate costrette ad aprirsi in tale direzione.

Questa apertura, scaturita da un momento di necessità, può invece trasformarsi in una grande opportunità per assicurare alla tua azienda competitività sul mercato!

Cos’è la transizione digitale?

Tutti noi ci circondiamo di vari dispositivi, di tecnologie sempre più avanzate che ci assistono praticamente in tutte le attività quotidiane, ma se dovessimo stabilire che cosa sia realmente la transizione digitale, di fronte a quante definizioni ci troveremmo? Esaurirebbero tali definizioni l’essenza di mutamento così profondo da richiedere il cambiamento di mentalità di ogni singolo individuo lavoratore?

La transizione o trasformazione digitale è infatti un processo di evoluzione dei modelli aziendali, che si attua sia mediante l’incorporazione delle nuove tecnologie digitali all’interno del proprio business, sia attraverso la formazione di professionisti realmente preparati a sfruttarle.

Iniziamo a dare una definizione alla transizione digitale, partendo da quelli che sono gli strumenti tecnologici impiegabili nel mondo delle imprese:

Il Cloud Computing

Si immagini un dipendente di un’azienda alle prese con un problema che richieda la necessità di ricercare delle informazioni risalenti a 20 anni fa: quanto tempo dovrebbe trascorrere l’impiegato alla ricerca del fascicolo cartaceo contenente la fatidica informazione? Quanto tempo, invece, guadagnerebbe se il processo di introduzione degli spazi di archiviazione online (il cosiddetto cloud computing) fosse stato inventato prima? Sicuramente moltissimo, con un risparmio non indifferente di materiale cartaceo a prova di azienda zero waste.

IIoT (Industrial Internet of things/Internet degli oggetti per l’industria)

Oltre agli oggetti quotidiani acquistati in grado di scambiare informazioni tra device abilitati alla comunicazione di dati, attraverso la rete internet, esiste un’altra forma di IoT applicabile all’interno delle aziende, capace di rendere i processi di produzione veramente intelligenti. Hai mai sentito parlare di Smart Manifacturing? Attraverso questo strumento, le industrie manifatturiere possono risolvere significativamente le proprie problematiche produttive. L’introduzione di macchinari connessi fra loro permette una maggiore coordinazione negli step di produzione, un aumento nella prevenzione di eventuali guasti e di incidenti sul lavoro, quindi un monitoraggio più attento delle performance produttive di ciascun impianto.

Transizione digitale

Big Data

Quante volte seduto sul divano, hai acceso la tua piattaforma streaming prediletta, tanto desideroso di vedere un bel film, quanto confuso su cosa guardare? E allora… ecco la sezione “Suggeriti per te” che ti viene in soccorso, consigliandoti qualcosa in base a ciò che hai guardato recentemente, alle tue ricerche, alle trame che ti sei soffermato a leggere. Tutti questi click con cui scorri l’offerta della tua piattaforma generano una grandissima mole di dati, che estrapolati, analizzati e correlati tra loro forniscono quei suggerimenti, intercettando il tuo gusto.

Un’azienda che investe in big data può prevedere le tendenze del mercato, attraverso l’analisi dei dati generati dai propri clienti. La celebre catena Starbucks, mediante la propria applicazione, registra e prevede gli ordini dei propri coffee lovers e questo fornisce ai singoli esercizi la possibilità di personalizzare la propria offerta in base ai gusti dei clienti!

Intelligenza Artificiale (AI)

Quando siamo in macchina e per non distrarci al telefono, ordiniamo vocalmente al nostro smartphone di chiamare qualcuno, ci stiamo avvalendo dei celebri assistenti vocali, che sono a tutti gli effetti intelligenze artificiali. In un’azienda con piattaforme online attive, quanto tempo si risparmierebbe, se i servizi di assistenza clienti fossero automatizzati? Con le intelligenze artificiali, come le chatbot basate sul NPL (Natural Processing Language) sarebbe possibile non solo ridurre i tempi di attesa dell’assistenza clienti, ma anche impiegare in modo più produttivo i propri operatori.

A che punto è l’Italia con la transizione digitale?

Nel Digital Economy and Society Index (DESI) 2020 l’Italia si posizionava 25° su 28 Stati membri per quanto riguarda la trasformazione digitale ed era addirittura ultima sul fronte delle competenze digitali.

Digital Economy and Society Index, 2020, p.14.

Il report evidenzia che una delle strategie migliori per l’uscita dalla pandemia sarebbe stata l’implementazione di solidi servizi pubblici digitali in tutti gli Stati membri, attraverso l’uso di tecnologie avanzate come i big data o l’intelligenza artificiale.

Quest’anno il DESI ha subito un leggero ritardo e sarà pubblicato a Ottobre, ma secondo un report di Censis-Tim,  l’Italia potrebbe arrivare a scalare almeno 6 posizioni rispetto allo scorso anno.

Questo è dovuto all’incremento nell’utilizzo di servizi digitali durante l’anno pandemico, in cui il 40% degli italiani con più di 18 anni ha studiato o lavorato da remoto.

Qual è la percezione degli italiani riguardo al digitale?

Un dato molto interessante emerso dal report Censis-Tim è che il 45,7% degli italiani ritiene di avere competenze digitali sufficienti, mentre il 34,6% mostra difficoltà con le operazioni più complesse. Questo mette in luce uno degli aspetti più importanti evidenziati dal lockdown: quello di far crescere la cultura digitale.

Riguardo proprio alla cultura digitale e alla necessità di un nuovo Umanesimo Digitale, l’associazione Deloitte ha pubblicato un report da cui emerge che Il 32% dei consumatori ha usato per la prima volta l’e-banking nell’anno di pandemia e il 40% degli intervistati pensa che utilizzerà̀ i canali di vendita digitali anche in futuro.

La conversione al digitale, durante l’emergenza sanitaria, sembra aver investito anche fasce d’età generalmente non interessate alle innovazioni digitali, tanto che il 59% dei pensionati ha realizzato che le innovazioni digitali non sono così difficili da utilizzare.

Umanesimo Digitale, stella polare della ripresa, Deloitte, p.8.

È chiaro, quindi, che l’introduzione delle tecnologie sopracitate non è garante da sola di una buona riuscita della transizione digitale, specialmente per un Paese come il nostro in cui si deve lavorare ancora molto sulla diffusione della cultura digitale.

Già nel 2015, uno studio del MIT e della Deloitte University metteva in evidenza la necessità di pianificare una strategia precisa, che coinvolga non solo l’introduzione di nuove tecnologie, ma anche la diffusione di una cultura e transizione digitale aziendale che promuova lo scambio, l’interazione e la formazione dei propri dipendenti.

Caso di studio: Kosmo beer

Non è un mistero che uno dei settori più colpiti dalla pandemia sia stato quello della ristorazione. Durante l’emergenza sanitaria, l’unico modo con cui bar, ristoranti e pub potevano continuare l’interazione con i propri clienti è stato fornire la possibilità della consegna a domicilio. Qualcuno è andato anche oltre, aprendo il proprio e-commerce, sfruttando quindi una delle tante possibilità che offre il digitale alle piccole e medie imprese.

E-commerce per la transizione digitale

Vogliamo raccontarti della Kosmo Beer, una piccola birreria nel centro storico di Perugia. Importa e distribuisce birre artigianali e contro le aspettative, durante la pandemia, ha acquisito nuovi clienti grazie all’apertura del proprio shop online.

Questa caratteristica birreria aveva da molto tempo una presenza online legata alle pagine social (Facebook e Instagram) con cui aggiornava i propri clienti. Il progetto di aprire un e-commerce era già in cantiere da un po’, ma l’emergenza sanitaria ha dato la spinta definitiva per concretizzare questa intenzione. Così, ad aprile 2020, Kosmo Beer annuncia su Instagram l’apertura dello shop online, attraverso cui i frequentatori affezionati potevano acquistare e ricevere a casa le proprie birre preferite.

L’e-commerce era nato quindi dalla necessità di coprire quella fetta economica che si era andata a perdere con la chiusura dei locali fisici. Lo spazio fisico della birreria è allora stato trasformato in uno spazio virtuale, accessibile, a questo punto, non solo agli affezionati del territorio, ma anche a nuovi clienti da tutta Italia, che hanno scoperto Kosmo Beer e si sono avventurati nell’assaggio di nuove birre artigianali e nella scoperta della loro storia.

Infatti, anche dopo la riapertura della birreria fisica, lo shop online è rimasto attivo, attirando per Kosmo Beer nuovi clienti, territorialmente distanti, ma che potranno ugualmente godere di una delle 400 etichette di birra offerte nel loro catalogo!

Perché è conveniente attuare la transizione digitale proprio adesso?

Come evidenziato, l’emergenza Covid-19 e i lockdown in tutta Europa hanno fatto emergere l’urgenza di infrastrutture e soluzioni digitali. L’Unione Europea sta quindi investendo molto nel favorire la transizione digitale di piccole-medie imprese e anche dell’amministrazione pubblica. Per questo motivo, vogliamo segnalarti delle iniziative riguardo la transizione digitale che ti saranno utili per iniziare a trasformare in questa direzione la tua impresa! 

Tra Ottobre e Novembre si attende la pubblicazione delle prime call riguardo a Europe Digital Programme, un programma di finanziamento per incentivare la tecnologia digitale nelle imprese e nelle amministrazioni pubbliche.

Questo programma fornirà finanziamenti che sosterranno progetti in 5 aree di capacità:

  • Supercalcolo;
  • Intelligenza artificiale (AI);
  • Sicurezza informatica;
  • Competenze digitali avanzate;
  • Ampio uso delle tecnologie digitali nell’economia e nella società.

Il budget previsto ammonta a 7,5 miliardi di euro e mira ad accelerare la ripresa economica, incentivando la trasformazione e transizione digitale della società e dell’economia europea, con particolare attenzione a piccole e medie imprese (PMI).

Questo programma si integrerà con altri organizzati dall’UE, come l’Horizon Europe per la ricerca e l’innovazione e il Connecting Europe Facility per le infrastrutture digitali.

Inoltre, a Settembre Microsoft e Unicredit hanno avviato ufficialmente una partnership per lanciare il piano Together4Digital (a cui sono destinati 18 miliardi di euro) a favore della digitalizzazione delle imprese, affiancandole nei loro piani di trasformazione digitale.

Alle imprese che parteciperanno verrà fornita:

  • Valutazione finanziaria dell’investimento digitale e sostegno finanziario dello stesso;
  • Offerta di percorsi di formazione a cura della Banking Academy di UniCredit;
  • Proposta di soluzioni digitali studiate per le caratteristiche specifiche di ogni impresa.
Digital Europe 2021-2027: il programma europeo per la transizione digitale

Se ancora non hai intrapreso un percorso di transizione digitale con la tua azienda, questo è decisamente il momento giusto!

Quanto è già digitalizzata la tua azienda? Conosci altre tecnologie che potrebbero essere utili per le imprese? Diccelo sui nostri social!

About the author: Giorgia, Blog Ambassador.

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