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Ciao! Benvenuto/a in un nuovo articolo del blog di Thesis 4u!

Sei uno studente o una studentessa impegnato/a con la prossima sessione di esami? Ti è mai capitato di avere un blocco nello studio? Oppure hai mai avuto dubbi sul tuo metodo? Allora questo articolo potrebbe fare per te! Se invece sei un/una laureando/a e non sai quali sono i prossimi passi da fare, clicca qui per scoprire un articolo interamente dedicato a te!

Oggi ti parleremo di come puoi dividere lo studio in diversi passaggi e sfruttare alcune delle tecniche di studio più efficaci!

Prima di iniziare voglio fare un piccolo disclaimer: ti spiegherò diverse tecniche di studio ma questo non vuol dire che tutte funzionino per te. Il mio consiglio, quindi, è di provarne diverse e adattarle alle materie che devi studiare in modo che tu possa trovare la tecnica di studio più giusta per te!

Se invece sei bloccato/a con il tuo argomento di tesi, Thesis 4u Consulting è qui per te! Andiamo avanti insieme! Prenota una prima consulenza gratuita tramite il nostro calendly!

Sei curioso di conoscere le tecniche di studio di cui parleremo? Cominciamo!

Tecniche di studio: il primo passo è capire!

So che può sembrare banale ma di fatto non lo è! Infatti capire profondamente un argomento prima dello studio vero e proprio può facilitarti molto la vita.

Il primo consiglio che ti do è, infatti, quello di dedicare a questa fase più tempo possibile. Affidati al libro o agli appunti presi a lezione, ma nel momento in cui qualcosa non ti è chiaro approfondiscilo sfruttando altri mezzi: cerca informazioni o articoli online, ascolta podcast o guarda video su YouTube che ti possano aiutare a comprenderlo meglio. Questo ti aiuterà a non affidarti completamente alla memoria.

Dovresti arrivare a capirlo talmente bene da poterlo spiegare a un bambino di 5 anni e riuscire a rispondere a tutti i suoi “perché”.
Infatti, è proprio questa la prima delle tecniche di studio che ti consiglio: la tecnica Feynman.

Tecnica Feynman:

Tra le tecniche di studio, la tecnica Feynman è una tecnica molto semplice e facilmente applicabile che sfrutta il potere dell’insegnamento per aiutare a comprendere meglio gli argomenti. Anche se sembra un paradosso, in realtà provare a rispondere a tutti i “perché” di un bambino può aiutarti molto a capire quali sono i punti in cui non sei ancora adeguatamente preparato.

Prende il nome dal premio Nobel per la fisica Richard Feynman, uno dei più importanti fisici della storia del ‘900. Si chiama così perché quando lui spiegava i complessi concetti della fisica ai suoi alunni riusciva a farlo in modo molto semplice e comprensibile per tutti. Da qui, il fisico venne soprannominato the great explainer e solo dopo la tecnica prese il suo nome.

Tecniche di studio

Active recall:

Un’altra delle tecniche di studio che ha lo stesso scopo è l’active recall! Questo metodo consiste nella comprensione attiva degli argomenti. Normalmente infatti noi studenti ci limitiamo ad apprendere in maniera passiva attuando strategie come sottolineare e rileggere. Avrai notato però che quando cerchi di richiamare alla memoria l’argomento, ricorderai ben poco. Per memorizzare infatti serve una strategia diversa.

Nel momento in cui vai a studiare, per esempio il tuo libro, cerca di leggere focalizzandoti su parole chiave e cercando di comprendere a fondo l’argomento.
Alla fine del paragrafo, pagina o capitolo, chiudi il libro e cerca di ripetere o scrivere tutto ciò che ti ricordi di ciò che hai appena letto.

Quando hai finito di farlo riapri il libro e confrontalo con ciò che hai appena scritto.
In questo modo ti renderai subito conto di cosa non hai capito o che non sei riuscito/a a ricordare e potrai studiarlo meglio.

Nel caso in cui tu non fossi una persona a cui piace fare schemi o riscrivere durante lo studio puoi sfruttare questa tecnica semplicemente ripetendo. Il mio consiglio, però, è segnarsi comunque delle parole chiave in modo che nel passaggio successivo tu possa comprendere cosa non sapevi o non ricordavi.

Come prendi appunti fa la differenza:

Le ultime tecniche legate a questo punto riguardano gli appunti presi in classe.

Durante la lezione è di enorme aiuto prendere appunti a mano, su un quaderno o su un’ipad, perché richiedono più sforzo cognitivo rispetto a quelli presi al computer, con un meccanismo più passivo.

Dopo la lezione cerca di riguardare gli appunti provando a capire quali sono i punti da sistemare e crea delle domande che serviranno poi per aiutarti a ricordare quello che hai studiato. Se serve integrali con il libro.

Ora cerchiamo di capire come mai può essere utile farsi delle domande! Tutto chiaro fin qui sulle tecniche di studio?

Tecniche di studio: il secondo passo è quello di memorizzare.

tecniche di studio


Passiamo alla seconda fase dello studio, quello della memorizzazione! Esistono numerose tecniche di studio che nascono con l’intento di aiutarti a memorizzare.

Perché, come studente/essa, dovresti conoscere la curva dell’oblio:

Hermann Ebbinghaus è stato uno psicologo tedesco che ha formulato la teoria della curva dell’oblio su cui si basa la prossima tecnica di studio.

La curva dell’oblio rappresenta in modo chiaro come il nostro cervello tende a dimenticare un’informazione appena studiata molto velocemente. Infatti, se non si ripassa quell’informazione più volte nei giorni e settimane seguenti tendenzialmente verrà dimenticata.

Perchè tra le tecniche di studio la spaced repetition può davvero essere di tuo aiuto:

La spaced repetition sfrutta questa teoria per fissare i concetti nella memoria. Consiste infatti nel ripassare l’argomento che si è studiato la prima volta il giorno dopo, poi una di nuovo settimana dopo e in base a quanto ti è stato semplice ripassarlo di nuovo quando necessario, che può essere anche un mese dopo.

Vediamo come utilizzare una delle tecniche di studio più efficaci! Molte persone prima di iniziare a studiare si fanno una tabella con tutte le date di quanto dovranno ripassare determinati argomenti.

Il mio consiglio è di non farla prima di aver iniziato a studiare ma durante, infatti potresti renderti conto di dover ripassare più spesso un argomento che ti risulta essere più impegnativo rispetto che un altro.

Per questo tra le tecniche di studio l’azione di rileggere e rileggere non è contemplabile come efficace. La rilettura dei propri appunti può sembrare molto utile ma così non è, la natura di questo metodo è molto passiva e non ti permette di capire quanto conosci dell’argomento.

Ti consiglio, invece, di usare tecniche di studio che possano unire la spaced repetition e l’active recall come l’utilizzo di flashcards o mappe mentali. Come puoi sfruttare al meglio queste tecniche di studio insieme?

Flashcards

La tecnica delle Flashcards consiste nel creare dei cartoncini in cui scriverai la domanda da un lato e la risposta dall’altro: in questo modo potrai ripetere e interrogarti da solo.
In questo caso ti consiglio di realizzarle solo per gli argomenti particolarmente complessi e difficili da ricordare e crearle durante la fase di studio, in modo che quando dovrai ripassare saranno già pronte.

Si possono creare sia a mano con dei cartoncini o fogli di carta oppure in maniera digitale grazie ad applicazioni come Quizlet o Anki.

Mappe mentali

Le mappe mentali consistono nella creazione di appunti usando solo i termini chiave collegandoli tra loro. Ci sono molti modi per crearle e possono essere facilmente personalizzate.
Sono usate per prendere appunti o per la fase del brainstorming per esempio. Hanno una struttura radiale e rappresentano un argomento o testo in modo grafico e con un ordine gerarchico.

Anche in questo caso sono realizzabili sia in modo cartaceo che in digitale con applicazioni come MindX.

Esistono, però, anche altri tipi di mappe cognitive come quelle concettuali e quelle strutturali. Ma qual è la differenza?

Le mappe concettuali hanno una struttura molto gerarchica, ad albero rovesciato. La gerarchia va dal concetto più generale fino a quelli più specifici. Vengono usate per organizzare concetti per poter studiare un argomento o pianificare un testo.

Le mappe strutturali, invece, sono molto più flessibili e si possono sviluppare in verticale (creando una sorta di cascata di informazioni) in orizzontale, circolare o reticolare. Seguono sempre un ordine gerarchico e sono molto utili per mostrare la struttura dell’argomento. Puoi approfondire queste diverse tipologie di mappe e usare il tipo che preferisci, oppure personalizzarle e creare quella più adatta a te.

Tecniche di studio per concentrarsi

tecniche di studio

Hai difficoltà a concentrarti? Continua a leggere l’articolo e sappi che questo ultimo step va applicato per tutto il processo di studio.
Un concetto di fondamentale importanza ce lo spiega Ali Abdaal, medico laureato a Cambridge, che sostituisce il termine motivazione con la disciplina.

Spesso è normale non avere la motivazione per fare qualcosa, come studiare o allenarsi, ma sostituendo il concetto di motivazione con quello di disciplina non ti condizionerà lo studio, dato che non ti chiederai più quanta voglia hai di fare ma lo farai e basta.

Come poterlo fare? Crea una routine che sia favorevole e che ti stimoli.
Per farlo inizia dal pensare a un luogo dove poter studiare in tranquillità, cerca di tenerlo sempre in ordine e non riposarti mai in quel posto. Questo aiuterà il tuo cervello ad entrare nel giusto stato mentale quando dovrai studiare perché “saprà” cosa stai per fare.

Non trascurare mai le buone abitudini come fare attività fisica, staccare dagli schermi, soprattutto se studi davanti al computer, tenere il telefono bloccato (per questo esistono app apposta come Forest) o lontano quando studi e una buona alimentazione.

La regina delle tecniche di studio: la tecnica del pomodoro

tecniche di studio

Ma è normale che non tutti i giorni riuscirai a studiare nel modo più efficace ed è per questo che ti voglio spiegare un’ultima tecnica: la tecnica del pomodoro.
Potresti averne già sentito parlare perché è molto famosa. Il meccanismo è semplice: studi per 25 minuti e fai pausa per 5 minuti.

Non tutti sanno che questa tecnica è stata inventata da uno sviluppatore software ed imprenditore italiano, Francesco Cirillo, a fine anni ’80. Il nome è ispirato ai timer a forma di pomodoro che lui usava durante il suo percorso universitario.

Ti consiglio di farti una scaletta, dettagliata ma flessibile, delle cose che devi fare stimando di quanti “pomodori” avrai bisogno per portare a compimento tutti i compiti che ti sei prefissato. La stima non deve essere rigida, infatti potrebbe capitare che per fare uno dei compiti ci metterai un pomodoro in più o uno in meno. Se ti capita, infatti, non devi preoccuparti.

Una delle critiche più condivise su questa tecnica è il fatto che 25 minuti siano troppo pochi per riuscire a concentrarsi bene e io sono d’accordo, quindi ti consiglio di fare 50 minuti con 10 di pausa. Oppure di decidere in base ai compiti che devi svolgere, valuta se si tratta di compiti come controllare le mail oppure studiare un capitolo; in base a cosa devi fare potrebbe servirti più o meno tempo per rimanere concentrato.

In questo modo riuscirai a concentrarti per più tempo. Clicca qui per scaricare l’app!

Sono numerose le app disponibili, sia per computer che per telefono. Puoi facilmente trovare anche tanti video Study with me che usano questa tecnica: ne esistono con la musica, senza musica, con rumori di sottofondo e tanti altri. Ti lasciamo un esempio qui!

Consigli bonus da Thesis 4u oltre le tecniche di studio!

Oltre alle tecniche di studio utili a prenderti cura dei 3 passaggi fondamentali, Thesis 4u ha deciso di rispondere anche a qualche dubbio comune.

Dovrei fare un piano d’azione all’inizio delle lezioni?

La risposta è sì! E’ fondamentale che all’inizio di ogni corso si abbia un piano d’azione in cui indagare in quanti capitoli sono divisi i libri che dovrai studiare od organizzare il tuo programma di studio in base alle dispense che ti verranno date a lezione, in modo che man mano avrai una idea di quanto tempo ti servirà per studiare e come impiegherai quel tempo!

Può essere molto importante perché in questo modo non rischierai di arrivare alla sessione e renderti conto di aver dimenticato alcuni argomenti!
Inoltre, se userai la tecnica della spaced repetition, mentre andrai avanti con lo studio potrai sempre aggiornarlo segnandoti i giorni per i ripassi.

Mentre si studia musica sì o no?

Dipende.
Alcuni ragazzi/e trovano utile studiare con una musica in sottofondo; ma questo non per forza funziona per tutti, infatti, in questo caso il consiglio è quello di provare.
Per esempio la musica potrebbe aiutarti durante alcuni tipi di attività ma ostacolarti in altri. Inoltre, non ne esiste solo un tipo, potete quindi provare con playlist di piano, lofi, jazz o miste. Le lofi sono le più adatte per la tua concentrazione!

Questa è la mia playlist preferita!

Se avete problemi a concentrarvi potete semplicemente provare alcune di queste playlist. Ne potete trovare molte su Spotify o su Youtube e nel caso dei video study with me spesso viene incorporato anche il timer da 25 o 50 minuti della tecnica del pomodoro (esattamente come mostrato nel video precedente).

Se vi attira l’idea di studiare con un video di questo tipo ma non volete la musica non preoccupatevi, infatti, esistono tanti video senza musica o con solo dei suoni di sottofondo.

Quando dovrei iniziare a studiare?

Anche in questo caso dipende dalla materia e quanto materiale hai da studiare!
In ogni caso l’ideale è iniziare durante le lezioni a dare una prima lettura, per avere un’idea generale dell’argomento.
In questo modo quando dovrai iniziare lo studio vero e proprio, avrai già in mente di cosa tratta il libro e potrai integrarlo in modo migliore con i vostri appunti!

Tecniche di studio

Ora sei pronto per sperimentare nuove tecniche di studio per rendere il tuo studio più efficace! Conoscevi già alcune di queste tecniche di studio? Faccelo sapere nei commenti!

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About the author: Martina e Laura, Blog Ambassador di Thesis 4u.