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Ciao! Benvenuto/a in questo nuovo articolo del nostro Blog targato Thesis 4u!

Nell’articolo di oggi faremo una panoramica sul mondo del Dottorato di Ricerca, che è sicuramente un lavoro, ma soprattutto un’esperienza di crescita professionale e personale, un percorso di studi, un’opportunità importante per noi studenti per acquisire skills come l’abilità a spingersi oltre i confini delle proprie specifiche discipline.

Noi di Thesis 4u riteniamo che il Dottorato di Ricerca sia un potente strumento di innovazione, che non deve essere visto semplicemente come la scuola di formazione dei futuri accademici, ma come un vero e proprio centro di raccordo tra università e società, in cui trasferire skills e nuove idee, e sviluppare una nuova imprenditorialità.

dottorato di ricerca

Oggi più che mai è indispensabile trovare modalità attraverso le quali coniugare la crescita con l’innovazione, al fine di generare valore economico e sociale per il nostro paese, e anche il Council for Doctoral Education ha sottolineato i vantaggi che il Dottorato di Ricerca può portare per il conseguimento di tali obiettivi.

È dunque molto importante dare una maggiore valorizzazione delle grandi potenzialità del Dottorato di Ricerca, e noi di Thesis 4u vogliamo fare la nostra parte, presentando a studenti e laureati questo mondo, ed evidenziando bandi e concorsi aperti a cui possono partecipare.

Nel corso di questa trattazione vedremo che cosa è il Dottorato di Ricerca, come si fa ad accedere al concorso in Italia, e quali sono le differenze rispetto all’estero; approfondiremo inoltre le fasi legate al concorso per accedere ad un Dottorato di Ricerca.

In seguito, vedremo quali sono le domande tipiche che vengono poste durante la fase che prevede il colloquio orale, scopriremo cosa si fa in generale durante i tre anni che caratterizzano questo percorso, e infine daremo qualche consiglio per vivere al meglio questa esperienza. Iniziamo!

Cosa è il Dottorato di Ricerca: sveliamo falsi miti e pregiudizi

Il Dottorato di Ricerca è un percorso di studi di terzo livello che forma la singola persona alla carriera universitaria, fornendo allo studente tutti gli elementi e gli strumenti per imparare a fare ricerca e a conoscere a 360 gradi la vita all’interno degli atenei.

I primi due anni sono prevalentemente dedicati alla frequentazione di corsi di formazione, anche interdisciplinari o di inglese (per un totale di circa 20 cfu che arricchiscono il curriculum), volti all’acquisizione di skills da investire nel mondo della ricerca: in questo periodo viene richiesto di scrivere Essay e Paper, di partecipare a Talk e conferenze.

Durante il terzo anno il dottorando apprende cosa sono i progetti, impara a scriverli e organizzarli, ma si cimenta anche nel rapporto con gli studenti, iniziando a seguire tesisti, condurre esercitazioni in classe ma anche esami: infine, il percorso si conclude con la stesura della Tesi.

Esiste inoltre la possibilità di svolgere il Dottorato di Ricerca presso un ente esterno; in questo caso si parla di Dottorato in azienda:

E’ un dottorato che viene svolto in azienda e non in università, quindi già in partenza si presenta leggermente diverso da quelli ordinari. E’ caratterizzato da un programma triennale per seguire un progetto di ricerca che poi possa permettere, alla fine dei tre anni, di poter sviluppare una tesi.

Per poter intraprendere questo tipo di percorso di studi, è un requisito necessario possedere la laurea triennale e magistrale, o in alternativa aver conseguito una laurea a ciclo unico come Medicina e Giurisprudenza; questo requisito non è però sufficiente: bisogna infatti vincere un concorso e mettersi in contatto con un docente!

Dottorato di Ricerca: vincitori con e senza borsa di studio

Al termine del concorso, di cui parleremo in maniera approfondita nei prossimi paragrafi, si può risultare vincitori con borsa di studio, oppure vincitori senza borsa di studio: il Dottorato di Ricerca con borsa di studio permette agli studenti di beneficiare di un vero e proprio stipendio, che in generale si aggira intorno ai 1200 euro netti mensili.

Che sia con borsa o senza borsa, il Dottorato di Ricerca è a tutti gli effetti un vero e proprio lavoro, al termine del quale chi fa richiesta può anche avere diritto ad un periodo di disoccupazione di circa sei mesi, ma ovviamente l’idea di dover lavorare per tre anni senza percepire un euro, può spaventarci!

Nell’eventualità in cui si vinca il concorso senza borsa di studio, è bene non scoraggiarsi in partenza, perché rinunciare al percorso di studi non è l’unica opportunità, bensì possiamo prendere in considerazione due soluzioni che permettono contemporaneamente di arricchire il nostro curriculum e arrivare alla soglia economica desiderata.

Vincitori di Dottorato di Ricerca senza borsa: i Premi per Tesi di Laurea

La prima soluzione ha come step fondamentale quello di parlare con il tutor/docente di riferimento del nostro problema economico: vincere senza borsa è molto comune (soprattutto all’estero!!), ma potrebbero esserci dei fondi che provengono dal dipartimento o da finanziatori esterni, di cui potremmo beneficiare.

Inoltre, con l’aiuto del tutor, potresti trovare alcuni concorsi che premiano le Tesi di Laurea a cui candidarti, e in questo modo avrai la possibilità di guadagnare un premio in denaro che tipicamente va dai 1000 ai 5000 euro (puoi visitare la nostra Lista di Premi per Tesi di Laurea al momento disponibili cliccando qui!).

A proposito di Tesi di Laurea, cogliamo l’occasione di ricordarti che se sei alle prese con la tesi e sei alla ricerca di un posto in cui stamparla, Thesis 4u te la stamperà e porterà comodamente a casa!

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Vincitori di Dottorato di Ricerca senza borsa: posso lavorare nel frattempo?

La seconda soluzione è invece quella di lavorare nel frattempo.. ma cosa si può fare ad esempio? Vediamo una lista di possibili attività che un vincitore di Dottorato di Ricerca senza borsa potrebbe svolgere:

  • piccoli incarichi esistenti all’interno dell’università come ad esempio Tutor di accoglienza o Tutor didattico, che permettono di guadagnare circa 1000 euro l’anno;
  • incarichi esterni rispetto all’università, come ad esempio Tutor privato, Babysitter o Dogsitter;
  • incarichi esistenti all’interno dell’azienda nel caso di Dottorato aziendale;
  • iniziare a lavorare ad un progetto personale, aprendo una partita Iva con il fine di creare un portfolio di clienti (in questo caso ci sono anche dei costi iniziali, quindi bisogna considerare rischi e benefici);
  • supplenze a scuola: attraverso la Messa a Dispozione (MAD) è possibile inserirsi a scuola anche se non si possiede effettivamente una cattedra.

Rischi e pregiudizi intorno al mondo del Dottorato di Ricerca

“Il dottorando è lo schiavetto del professore”

La possibilità di vincere il concorso senza borsa di studio non è l’unico motivo che spinge molti studenti a scegliere di non intraprendere il Dottorato di Ricerca: attorno a questa esperienza aleggiano molti dubbi, perplessità e pregiudizi, come ad esempio l’idea che il dottorando sia lo schiavetto del professore.

Certamente ci sono dei docenti che coinvolgono talmente tanto i loro dottorandi nelle proprie attività da farlo apparire sfruttamento, ma l’intento è sempre quello di insegnare un mestiere in un tempo che è molto breve, ed è bene sfruttare al massimo qualsiasi occasione!

“Il Dottorato di Ricerca è un ambiente tossico”

Molto spesso si sente dire che gli ambienti in cui si fa ricerca, soprattutto se all’interno di un ateneo, sono tossici a causa dell’elevatissima competitività. E’ sicuramente vero che alcuni dottorandi, pur di fare colpo sul docente, finiscono per annullarsi totalmente, ma non sempre è così!

Anzi, è molto importante durante gli anni del Dottorato di Ricerca fare amicizia, trovare qualcuno che ci stia vicino, che possa darci consigli, che banalmente ci faccia compagnia durante le tante ore di ricerca o che ci supporti nella scrittura di articoli e paper.

Quali sono le fasi tipiche che caratterizzano il concorso per il Dottorato di Ricerca?

Abbiamo visto che cosa è il Dottorato di Ricerca in generale, abbiamo accennato alla possibilità di svolgere il Dottorato in azienda e ci siamo concentrati sulle differenze tra vincitori con e senza borsa di studio, evidenziando le opzioni disponibili per i non borsisti che vogliono comunque intraprendere il percorso.

Entriamo adesso nel vivo di questa trattazione, andando ad analizzare in dettaglio le diverse fasi che caratterizzano il concorso, in particolare concentrandoci su quali sono i requisiti preliminari e su quali domande tipicamente vengono poste durante la fase che prevede un colloquio orale.

Dottorato di Ricerca: la fase selettiva del concorso

Il concorso del Dottorato di Ricerca è un concorso in cui conta l’istruzione, quindi valutazioni, docenti, esperienze collegate all’università, temi affrontati durante la scrittura della/e Tesi di Laurea, ma anche la partecipazione a bandi e concorsi, call, seminari, corsi di inglese, patente del computer (ECDL), esperienze di Erasmus o di altri periodi passati all’Estero.

Non sempre richiesto durante la fase selettiva del concorso, ma sicuramente grande protagonista della fase che prevede il colloquio orale è invece il Progetto di Ricerca: ma di cosa si tratta?

Il Progetto di Ricerca è un lavoro preliminare che deve dar conto di come si intende organizzare una ricerca futura. Traduce un’idea di ricerca in un’indagine scientifica e richiede pertanto sintesi, chiarezza e concretezza nell’esposizione e nell’impostazione metodologica.

Infine, durante la fase selettiva del concorso, possono essere richieste delle lettere di raccomandazione in cui 2 o 3 docenti che hanno fatto parte del nostro percorso di studi, descrivono il nostro profilo. Una richiesta molto comune all’estero è invece una lettera di presentazione scritta di nostro pugno.

Dottorato di Ricerca: la prima fase del concorso

Durante la prima fase del concorso, al candidato vengono presentate 2 o 3 possibili tracce tra le quali può scegliere al fine di scrivere un tema su quella particolare tematica; per la scrittura dell’elaborato, che ha una struttura simile a quella del progetto di ricerca, ogni candidato ha a disposizione circa quattro ore.

Opzionalmente, in base al Dottorato di Ricerca per il quale ci si sta candidando, durante questa prima fase del concorso potrebbe essere proposto anche un test scritto.

Dottorato di Ricerca: la seconda fase del concorso

La seconda fase del concorso di un Dottorato di Ricerca ha come elemento principale il colloquio orale: solitamente si inizia con domande a partire dal tema/test scritto durante la prima fase del concorso, per poi arrivare a dei quesiti più specifici sul progetto di ricerca.

Come abbiamo anticipato precedentemente, il progetto di ricerca è sempre oggetto fondamentale della prova orale, per questo motivo, abbiamo riservato un intero paragrafo alla descrizione di questa seconda fase del concorso: continua a leggere l’articolo per scoprire quali sono le domande tipiche!

Al termine del colloquio orale, ad ogni candidato viene assegnato un punteggio e di conseguenza, viene stilata una graduatoria, per cui alcuni candidati risulteranno vincitori del concorso e altri no; tra i vincitori, ci sono poi coloro che riceveranno una borsa di studio.

Abbiamo già approfondito nel paragrafo precedente il concetto di Dottorato di Ricerca senza borsa di studio, ma ci teniamo a dare un ulteriore consiglio a chi ha paura di vincere il concorso senza ricevere un appoggio economico: non rinunciate immediatamente se risultate non borsisti, perché grazie allo scorrimento, potreste comunque finire tra i borsisti!

Quali sono le domande tipiche che vengono poste al colloquio orale durante il concorso per il Dottorato di Ricerca?

Come promesso nel paragrafo precedente, andiamo ad analizzare meglio quali sono le domande tipiche che vengono poste durante il colloquio orale, in modo da poter arrivare più o meno preparati a questo importantissimo step del concorso per il Dottorato di Ricerca.

Gli obiettivi del colloquio orale sono molteplici e per questo si tende ad analizzare sia gli aspetti motivazionali del candidato, dunque i suoi interessi di studio e la sua propensione per la ricerca, come anche le soft skills, ed infine le sue caratteristiche più tecniche e legate alle competenze.

Parlando del progetto di ricerca, gli esaminatori sono ovviamente interessati a comprendere dove il candidato vuole arrivare, quali sono gli strumenti che intende utilizzare per i suoi studi, a che tipo di popolazione ha intenzione di rivolgersi, e quali novità il candidato vorrebbe portare rispetto alle ricerche già presenti sul tema.

Essendo spesso la ricerca qualcosa di “soggettivo”, è molto comune che tra i docenti che sostengono il colloquio orale, ci sia qualcuno che magari ha delle idee diverse dalle nostre, o che semplicemente vuole avere chiarimenti sul tema: il nostro consiglio è di prepararsi sempre una piccola “defense“.

Bisognerebbe arrivare al colloquio orale avendo chiari eventuali lacune o aspetti poco chiari del nostro progetto di ricerca, in modo da essere preparati a sostenere un piccolo dibattito in fase di colloquio orale: questa cosa non deve provocare ansia, in quanto le discussioni spesso vengono organizzate dai docenti di proposito, non per mettere il candidato in difficoltà, ma per misurarne le capacità di difendere le proprie idee.

Per quanto invece riguarda le domande più legate alla sfera della motivazione, come ad esempio “Perché hai scelto proprio questo Dottorato di Ricerca?” oppure “Perché vuoi dedicarti alla ricerca?”, il nostro consiglio è di prepararsi da casa un discorso convincente, in cui evidenziamo le nostre passioni e obiettivi.

Per quanto ci sarà una componente di improvvisazione molto elevata, avere un piccolo discorso già pronto ci permetterà di avere il controllo della situazione, e aver riflettuto già a casa sui nostri punti di forza o sul perché vogliamo intraprendere un determinato percorso, è sempre di aiuto.

Ad esempio, se ci stiamo candidando per un Dottorato in azienda, potremmo fare una riflessione sul nostro futuro, dire che ci piacerebbe crescere all’interno di quella specifica azienda, in quanto presenta delle caratteristiche particolari che nessun’altra società possiede; oppure se faremo ricerca presso un ateneo, potremmo evidenziare la presenza di un professore che stimiamo molto.

Per quanto invece riguarda aspetti legati alle soft skills, durante il colloquio orale è importante fare emergere i nostri punti di forza: è molto comune che gli esaminatori propongano al candidato una situazione tipica, che può essere un problema, o il rapporto con un docente, collega o collaboratore, e che chiedano “Come ti comporteresti in questo caso?”.

Infine, come in tutti i colloqui, il nostro consiglio spassionato è sempre quello di prepararsi da casa anche un piccolo intervento in inglese: anche se non è sempre richiesto ed è vero che la ricerca è internazionale, in molti ambiti è importante non sottovalutare questo aspetto.

I consigli di Thesis 4u per vivere al meglio gli anni del Dottorato di Ricerca

1. L’importanza del tutor

Come abbiamo visto il docente è una figura estremamente importante per una moltitudine di motivi: il confronto con il tutor è fondamentale fin dall’inizio, soprattutto se risultiamo vincitori del concorso senza borsa di studio, in quanto potrebbe aiutarci ad individuare premi economici e fondi esterni.

Inoltre, il tutor è colui che ci supporterà e aiuterà nella costruzione del progetto di ricerca, colui che ci affiancherà durante eventuali esperimenti o scrittura di articoli e Paper, e sarà grazie al docente che impareremo a sviluppare un rapporto con gli studenti.

2. Gli attrezzi del mestiere

Inizia fin da subito ad informarti sugli attrezzi del mestiere e approfondisci il funzionamento dei motori di ricerca e delle parole chiave; tieni traccia di tutto quello che consulti, siano essi articoli, libri o video, e soprattutto, non tenere il materiale su un unico computer, bensì salva su vari Hard Disk!

3. Il momento perfetto non esiste

Il nostro consiglio è di osservare qualsiasi cosa, seguire il docente in tutto quello che fa e cercare di imparare da lui il più possibile, soprattutto durante il primo anno. Non aspettare il momento perfetto per fare le cose, ma buttati nella scrittura di un articolo o di un paper: sfrutta qualsiasi occasione per condividere le tue idee!

E tu cosa ne pensi? Sapevi già come funziona il mondo del Dottorato di Ricerca? Sei interessato/a ad intraprendere un percorso di questo tipo? Oppure stai già facendo questo di lavoro e ti andrebbe di condividere qualche consiglio con noi? Raccontaci la tua esperienza sui nostri Social Network!

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About the author: Camilla, Blog Ambassador

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