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Sei alla ricerca di uno spunto tesi in neuromarketing? Oggi ti aiutiamo noi!

Ciao! Benvenuto/a in questo nuovo articolo del blog di Thesis 4u, la startup che collega giovani studenti e studentesse con le aziende! Se non sai da dove partire per la tua tesi in neuromarketing, oggi avrai modo di trovare il tuo spunto tesi in neuromarketing!

Se invece sei interessato più in generale al mondo del marketing, Arianna, la nostra Blog-Ambassador ha scritto per te un articolo ricco di spunti tesi in marketing.

Se invece la tua tesi è già finita e hai bisogno di stamparla senza spendere un patrimonio, niente paura! Ci pensiamo noi! Clicca il pulsante e scopri Thesis 4u Prime.

Che cos’è il neuromarketing?

spunto tesi in neuromarketing

Prima di raccontarti ciascuno spunto tesi in neuromarketing, ti spieghiamo prima cos’è il neuromarketing.

ll neuromarketing è una disciplina che coinvolge psicologia e marketing: grazie all’incontro tra conoscenze neuroscientifiche con il marketing, permette di analizzare i processi irrazionali che avvengono nella mente del consumatore e che influenzano inconsapevolmente la decisione di un consumatore di acquistare un certo brand piuttosto che un altro. La decisione è presa in funzione di un maggiore o minore coinvolgimento emotivo nei confronti del brand stesso.

Tutti noi, infatti, durante un acquisto, siamo chiamati ad una scelta davanti ad una vasta gamma di marchi che propongono prodotti molto simili. Ma allora come facciamo a decidere o preferire l’uno rispetto all’altro? Ce lo svela l’economia comportamentale applicata alla psicologia cognitiva e sociale. L’intreccio di queste discipline permette di costruire un quadro molto più completo sul consumatore e sulle motivazioni inconsce che guidano le scelte quotidiane.

Secondo Gerald Zaltman, il 95% delle decisioni di consumo viene influenzato da processi che coinvolgono l’inconscio e sono quindi di tipo puramente irrazionale. Continuamente, siamo bombardati da innumerevoli input sensoriali come annunci, spot televisivi, cartelloni stradali, profumi ecc. che, se rilevanti, vengono mantenuti nella memoria del consumatore.

I diversi stimoli vengono poi scannerizzati inconsapevolmente dal nostro cervello e sono proprio tutti questi meccanismi a portare il consumatore a fare associazioni con diversi marchi, brand, aziende, collegandoli a determinati sapori, odori, suoni ed emozioni.

Le tecniche neuroscientifiche fanno leva proprio su queste dinamiche e forniscono alle aziende degli insight sui reali bisogni, sensazioni e percezioni dei consumatori, consentendo loro di analizzare le risposte emotive e cognitive del cliente esposto ai diversi stimoli del marketing.

E ora? Siamo pronti per spiegarti ciascuno spunto tesi in neuromarketing!

Spunto tesi in neuromarketing: il caso “Pepsi Challenge Test” e l’industria alimentare.

spunto tesi in neuromarketing

Tra i vari temi, uno spunto tesi in neuromarketing nasce prendendo in considerazione lo studio svolto da Read Montague possiamo spiegare meglio il concetto. Uno dei più noti esperimenti di neuromarketing è quello del “Pepsi Challenge Test”, un blind test che consisteva nel sottoporre al consumatore una scelta tra due tazzine contenenti in una Pepsi e nell’altra Coca Cola. Nel mentre l’attività celebrale del consumatore era monitorata da una risonanza magnetica funzionale.

I risultati hanno dimostrato che la maggior parte delle persone coinvolte, pur non sapendo effettivamente di quale bevanda si trattasse, preferiva la Pepsi. Quando poi, successivamente, veniva mostrata l’entità e la provenienza della bevanda, la maggior parte mostrava una preferenza verso la Coca Cola, convinta che il miglior sapore appartenesse a quest’ultima.

Nella mente dei consumatori infatti, la Coca Cola viene associata ad una serie di valori, come può essere un’esperienza passata o semplicemente un’abitudine pregressa, costruita negli anni. Questi elementi sono riusciti a condizionare non solo la loro scelta ma anche la percezione del prodotto “avversario”, ritenuto in prima battuta più buono rispetto alla Coca Cola ma successivamente surclassato da quest’ultima.

Questo esperimento mette perfettamente in luce quelle che sono le teorie del neuromarketing e fornisce uno spunto tesi in marketing interessante da approfondire: le emozioni, le sensazioni e il nostro inconscio in generale, tendono sempre a prevalere su quella che è la nostra mente, andando inevitabilmente ad influenzare le nostre esperienze di acquisto.

Spunto tesi in neuromarketing: il case study dedicato alle creme spalmabili alla nocciola.

spunto tesi in neuromarketing

Ma tale esempio si può allargare a tutto il campo alimentare dove la concorrenza su prodotti molto simili è molto accesa, fornendoci uno spunto tesi in neuromarketing molto interessante.

Ce lo ha raccontato Alessia Belluzzi, una studentessa laureata in scienze politiche sociali internazionali presso UniBo, con curriculum sulla teoria dell’organizzazione, nella sua tesi dedicata al neuromarketing. Ci è stato raccontato di quanto sia forte l’irrazionalità dell’essere umano nei confronti delle etichette.

Sono state messe a confronto due tipologie di creme spalmabili alla nocciola: la più nota e venduta in Italia e una commercialmente molto meno nota. I risultati sono stati interessanti!

Come è stato svolto il test?

E’ stato effettuato una prima analisi su un campione di soggetti selezionato accuratamente tramite focus group. Gli individui sono stati divisi in tre categorie per garantire il massimo dell’attendibilità nell’analisi:

  • un gruppo di donne over 24;
  • un gruppo di uomini over 24;
  • un gruppo misto under 24;

Questi gruppi sono stati coinvolti nell’assaggio delle due creme spalmabili private dell’etichetta e si è valutata la preferenza in base ai seguenti parametri: gusto, prezzo, reperibilità e qualità degli ingredienti percepita.

spunto tesi in neuromarketing

Senza l’influenza dell’etichetta la preferenza è stata notevolmente nei confronti della crema spalmabile meno nota, ad indicarci proprio che l’etichetta è in grado di influenzare notevolmente la nostra scelta di acquisto. In generale però, attraverso il tracking delle emozioni durante l’assaggio, entrambe le creme hanno suscitato emozioni positive.

Spunto tesi in neuromarketing: perché 9,99 euro piuttosto che 10? L’importanza di scegliere il giusto prezzo.

spunto tesi in neuromarketing

Una delle più note applicazioni del neuromarketing è quello del cosiddetto price setting: Il prezzo è una componente estremamente studiata perché è in grado di influenzare la decisione di acquisto ma anche la percezione del marchio e la credibilità/affidabilità di esso. Come ci spiega il blog di Inside Marketing, “esistono, infatti, delle strategie di pricing che possono aumentare la disponibilità dei consumatori a pagare per un prodotto o servizio oppure che possono in qualche modo ridurre il cosiddetto “dolore di pagare.”

Al prezzo infatti è collegato un vissuto emotivo molto importante: quello legato al senso di giustizia. Che cosa vuol dire? Quando un consumatore osserva il prezzo, questo inconsciamente decide se il prezzo è adeguato o inadeguato.

Uno spunto tesi in marketing davvero curioso è che è stato visto attraverso studi condotti con l’utilizzo di fMRI (risonanza magnetica funzionale) come l’individuazione di un prezzo inadeguato comporti una risposta cerebrale che si avvicina a quella del dolore fisico. Quando infatti il nostro cervello si trova a pagare un cifra intera (10 euro ad esempio), anziché una non intera (9,99 euro) esso ha la sensazione di spendere di più e questo scatena il cosiddetto pain of pricing.

Non solo, nello studio è anche stato osservato un approccio emotivo differente anche per quanto riguarda la scelta del pagamento: è stato osservato infatti che i consumatori sono maggiormente inclini a spendere di più con la carta di credito rispetto ai contanti.

Le carte di credito anestetizzano efficacemente il dolore del pagamento”, ha affermato George Loewenstein, professore di scienze sociali e decisionali (SDS) alla Carnegie Mellon e coautore dell’articolo. “Fai scorrere la carta e non ti sembra di rinunciare a nulla per effettuare l’acquisto, a differenza del pagamento in contanti dove devi consegnare le bollette”

Che cosa ne pensi di questo spunto tesi in neuromarketing sul price setting? Se sei interessato, puoi saperne di più consultando lo studio ufficiale.

Spunto tesi in neuromarketing: quello che non sai sul mondo del gaming.

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Anche il design dei videogiochi può darti un ottimo spunto tesi in neuromarketing, in quanto si è iniziato a utilizzare principi psicologici nel processo di progettazione del prodotto, in particolare utilizzando il sistema di ricompensa e punizione per creare giochi coinvolgenti e per far sì che le persone ci giochino.

Aumentando la ricompensa offerta dal gioco, l’azione può anche aumentare i livelli di dopamina (un neurotrasmettitore) all’interno del cervello. Questo neurotrasmettitore è associato al piacere e alle associazioni positive, che possono aumentare l’attaccamento a continuare a giocare.

I game designer stanno ora assumendo persino psicologi per la progettazione del gioco, inserendo nella meccanica del gioco i principi psicologici dando vita al gaming 2.0. Non solo: il mondo del gaming è entrato ufficialmente nelle strategie pubblicitarie. Basti pensare ai cosiddetti eSports: videogiochi utilizzati nell’ambito professionistico in cui giocatori di videogame sono dei veri e propri atleti.

All’interno dell’interfaccia durante la partita spesso vengono inserite decine di brand a cui probabilmente l’utente non presta attenzione! E’ sufficiente pensare alla divisa dei calciatori, a quella dell’arbitro, fino ai led pubblicitari posti a bordo campo, esattamente come una reale partita di calcio!

Questo significa che i videogiochi sono considerati dei veri e propri strumenti di marketing tramite i quali le aziende possono dar vita a delle campagne per attrarre nuovi consumatori, oppure incrementare la brand awareness in un determinato segmento di mercato.

Questo fenomeno è tecnicamente chiamato in-game advertising (IGA), si tratta di una forma di comunicazione tramite la quale le aziende inseriscono i propri prodotti e/o marchi all’interno dei videogiochi. Senza che l’utente ne sia consapevole, esso verrà inevitabilmente influenzato. Uno spunto tesi in neuromarketing molto affascinante, vero?

Ti lasciamo un video esplicativo del processo per farti capire al meglio questo spunto tesi in neuromarketing!

Esempio di spunto tesi in neuromarketing: l’in-game Advertising

Spunto tesi in neuromarketing: anche gli spot di beneficienza ne fanno uso.

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In uno studio promosso da Sapienza, Università di Roma, viene mostrato come qualsiasi spot pubblicitario non è esente da strategie di neuromarketing. Come ultimo spunto tesi in neuromarketing ti mostriamo il case study della ONG UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Si tratta di un’organizzazione globale dedicata a salvare vite umane, proteggere i diritti e costruire un futuro migliore per i rifugiati e le comunità sfollate. Lavora in 127 paesi in tutto il mondo e si occupa di oltre 60 milioni di persone.

Lo studio di neuromarketing promosso da Sapienza (che puoi trovare qui) si basa sulla richiesta della stessa ONG di valutare lo spot televisivo che, dopo essere andato in onda, non ha generato il numero previsto di richieste di informazioni sul lascito testamentario. Si è quindi proceduto a valutarne le motivazioni con diverse tecnologie di neuromarketing.

I soggetti scelti nello studio sono stati arruolati affinché guardassero un film composto da un documentario e un’interruzione pubblicitaria di diversi spot, compreso quello dell’UNHCR. In particolare, la percezione emotiva dei soggetti è stata valutata con:

  • Una tecnologia EEG (elettroencefalografia) per misurare la risposta cognitiva in termini di interesse e sforzo cognitivo;
  • un dispositivo per la misurazione della frequenza cardiaca e della risposta galvanica cutanea, che sono legate alla risposta emotiva;
  • un Eye-tracker per rilevare la distribuzione dell’attenzione visiva dei partecipanti

Il risultato ottenuto è stato quindi che:

  1. La risposta emotiva agli spot è stata sempre positiva;
  2. La call to action non ha però attirato la giusta attenzione e spinto i soggetti a comporre il numero telefonico suggerito o a ricercare le informazioni sul sito internet.

La motivazione quindi risiede nel secondo punto e per questo motivo sono state proposte due strategie di neuromarketing:

  1. Aumentare la dimensione visiva della call to action;
  2. Inserimento di scene più drammatiche legate alla rappresentazione dei rifugiati al fine di generare un maggiore coinvolgimento.

Dopo aver inserito una serie di strategie di neuromarketing, i risultati attesi sono infatti arrivati: si è registrato un +237% in chiamate vendibili e quindi di persone che si iscrivono effettivamente al lascito testamentario;

Questo caso è uno straordinario esempio di come il neuromarketing applicato al settore pubblicitario possa generare un enorme aumento delle vendite e delle richieste di contatto, lavorando sul vissuto emotivo dei potenziali clienti.

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In conclusione, speriamo di averti aiutato a trovare il tuo spunto tesi in neuromarketing e allo stesso tempo, abbiamo voluto farti conoscere meglio il grande ed appassionante mondo del neuromarketing. Possiamo considerare il neuromarketing come un mondo ricco di processi mentali ed emotivi che gli individui non sono mai davvero consapevoli di mettere in atto quando scelgono di acquistare un prodotto. Un mondo ancora tanto da scoprire e da approfondire, magari proprio come argomento di tesi!

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E tu sei un appassionato di neuromarketing? Conoscevi tutte queste diverse strategie di neuromarketing per aumentare le vendite? Hai trovato lo spunto tesi in neuromarketing che fa al caso tuo? Faccelo sapere sui nostri social!

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About the author: Laura, responsabile blog di Thesis 4u.