Intervista al dott. Paolo Ceravolo, professore e relatore della tesi all’Università degli Studi di Milano
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Qualsiasi studente universitario arriva alla fine del suo percorso con un grosso bagaglio di conoscenze, competenze e CFU acquisiti. Ma c’è ancora un ostacolo da superare: la tesi di laurea!
Avrai sicuramente già sentito parlare di tesi di laurea, ma esattamente che cos’è la tesi di laurea? E da dove si inizia per scriverla?
Se non sai come rispondere non ti preoccupare, fai parte del 99,9% degli studenti che si approcciano per la prima volta a un progetto di tesi.
Come si sceglie l’argomento giusto? Come si cerca un relatore della tesi? Quanto prima devo chiedere la tesi? Quanto tempo mi serve per scriverla? Sono domande che la nostra community di studenti ci pone ogni giorno.
Per rispondere a questi quesiti non ci siamo basati solo sulle nostre conoscenze e alla nostra esperienza ma abbiamo cercato di attingere direttamente alla fonte della conoscenza: il relatore della tesi!
Ma chi è il Relatore della tesi? Come ci suggerisce l’enciclopedia Treccani:
“Nell’uso universitario, si dice dei professori che riferiscono ai colleghi della commissione di laurea sulla tesi presentata da un candidato laureando e conducono con questo la discussione”
Quindi il Relatore della tesi sarà il professore alla quale dovrai affidarti per scrivere la tua tesi di laurea e che ti affiancherà nel lavoro di ricerca e stesura fino al giorno della discussione.
Abbiamo intervistato diversi docenti provenienti dagli atenei di tutt’Italia per cercare di fare un po’ di chiarezza in questo mare profondo che rappresenta la tesi di laurea e per darvi qualche consiglio di sopravvivenza per affrontare al meglio l’elaborato finale!
Vorresti pensare alla laurea ma c’è quell’esame terribile che non riesci proprio a passare? Non preoccuparti ti aiutiamo noi! Prenota una call per il nostro programma di Thesis Consulting! La prima consulenza è GRATIS!
Relatore della tesi: oggi intervistiamo il professor Paolo Ceravolo!
Paolo Ceravolo è attualmente un docente di Informatica e relatore della tesi presso l’Università degli Studi di Milano.
Ha conseguito la laurea Triennale in Filosofia all’Università Cattolica di Milano nel 2001 per poi spostare completamente i suoi interessi personali verso il mondo digitale, spinto da una forte curiosità verso la rivoluzione tecnologica che il mondo stava conoscendo proprio a inizio anni 2000.
Nel 2002 interessi e curiosità sono confluite in una grande opportunità: allora si stava occupando di ontologie, uno strumento di rappresentazione della conoscenza che si usa anche in ambito informatico. In quegli anni nasce il cosiddetto “Web Semantico“, un ambito ancora nuovo e inesplorato e si necessitavano persone che avessero delle conoscenza dei principali strumenti ontologici.
Il dott. Ceravolo decise quindi di continuare a sviluppare questo ambito di ricerca, applicandolo però ai nuovi dispostivi informatici.
Per cui è possibile cambiare completamente campo di studi o di ricerca? Può uno studente che proviene da un percorso umanistico cimentarsi in un corso di laurea scientifico (e viceversa) o è ai limiti dell’impossibile?
Il salto da Filosofia a Informatica può sembrare enorme, eppure ci sono diversi nessi storici e logici che legano le due materie, ad esempio le teorie della conoscenza, la filosofia della scienza…
“Anzi, chi viene da un percorso umanistico potrebbe avere degli strumenti in più, rispetto a chi ha svolto un classico percorso scientifico” incoraggia il professor Ceravolo.
Ovviamente ci sono una serie di nozioni fondamentali che devono essere acquisite più o meno autonomamente, ad esempio la programmazione e la formalizzazione, ma nulla che non si possa ottenere con un po’ di tempo e dedizione.
Tiene da anni il corso di “Fondamenti di Informatica per le Scienze Umanistiche“, il cui obbiettivo è fornire le basi della disciplina con a studenti con una forte barriera psicologica: la paura di non riuscire a passare un corso in cui si parla di matematica.
Lo stesso dott. Ceravolo però ci confessa che è stata un’esperienza estremamente interessante perché ha potuto fornire agli studenti gli stessi strumenti e meccanismi di “traduzione” che egli stesso aveva utilizzato.
Capire quali sono gli ostacoli degli studenti è il primo passo per aiutarli a superarli.
ll corso appena descritto non è l’unico insegnamento che tiene il professor Ceravolo: egli impartisce anche lezioni di Business information systems, in cui si occupa di monitoraggio di sistemi per la definizione dei processi organizzativi, e di “Editoria Digitale”, concentrandosi sull’automazione dei wordflow e dei processi di produzione e revisione.
Relatore della tesi: il trend delle tesi nel 2023
Abbiamo chiesto al professor Ceravolo quali saranno gli argomenti che varrà la pena sviluppare nel 2023.
1. Argomento suggerito dal relatore della tesi: i Non fungible tokens
I Non Fungible Tokens (NFT) sono legati al concetto di Web 3.0 e sono, sostanzialmente, dei certificati che possono essere associati a degli oggetti digitali e ne certificano la proprietà e l’originalità dell’ oggetto.
Possono essere utilizzati in diversi contesti per certificare un “valore” creato nel mondo digitale. Questo “valore” è assolutamente reale, ma è immateriale. Per cui è indispensabile che venga associato a qualcosa di monetizzabile e scambiabile.
Una tesi sulla “digitalizzazione dei processi di scambio” potrebbe essere molto importante se si pensa ai risvolti che potrebbe avere in futuro.
2. Argomento suggerito dal relatore della tesi: La rappresentazione dei dati sanitari
Quest’argomento è oggigiorno più attuale che mai.
Attraverso i dispositivi elettronici è adesso possibile raccogliere facilmente i dati sanitari di un individuo, modificando e semplificando i processi organizzativi legati al mondo della sanità.
Innanzitutto, grazie alle nuove tecnologie è possibile diffondere conoscenze, informazioni volte a promuovere uno stile di vita sano e così prevenire diverse malattie cardiovascolari, polmonari… che insorgono quando l’individuo adotta comportamenti poco salutari.
Dopo la crisi legata alla pandemia di COVID-19 anche, e forse soprattutto, le istituzioni, si sono rese conto che è conveniente rafforzare l’assistenza sanitaria da remoto per rallentare l’invecchiamento della popolazione, la riduzione dei costi legati alla sanità, migliorare gli stili di vita…
E’ un grande vantaggio soprattutto per le persone anziane, persone che più comunemente sono affette da malattie croniche che ne impediscono gli spostamenti. Per cui la telemedicina può essere una grande risorsa per loro. Ovviamente c’è un grosso problema da superare: più si avanza con l’età, più è complicato spiegare loro il funzionamento di questi dispositivi elettronici, ma è un problema che vale la pena risolvere considerando i vantaggi che questo nuovo metodo potrebbe apportare alla popolazione.
Questo argomento è particolarmente trasversale, può essere proposto a studenti di informatica, così come di economia aziendale, management, scienze politiche…
Relatore della tesi: quanto conta la scelta dell’argomento di tesi per il futuro dello studente
Il nostro relatore della tesi non ha avuto dubbi su questa domanda. La scelta dell’argomento della tesi impatta davvero tanto nella carriera dello studente.
Ovviamente è sempre possibile reinventarsi e costruirsi nuovi percorsi, ma l’argomento della tesi costituisce una grande opportunità per lo studente e bisogna cercare di farla fruttare al meglio.
Per la prima volta il laureando ha la responsabilità di un progetto, di un disegno di ricerca e dei risultati che può ottenere, che può essere gestita più o meno in autonomia. E’ un’occasione che non capita spesso nel proprio percorso istituzionale.
La tesi di laurea non è l’ennesimo “compitino” che mi separa dalla laurea, l’ennesimo dovere che devo svolgere controvoglia, assolutamente no! La tesi di laurea è una grande occasione per identificare alcune competenze, esplorare nuovi temi e dipingere il proprio futuro e bisogna coglierla al volo!
Ciò non significa che bisogna aver chiaro immediatamente ciò che si vuole “fare da grandi”, né tantomeno il campo nella quale ci si vuole specializzare. Ma il progetto di tesi può essere un momento in cui si sperimentano queste cose e può aiutare ad avere le idee più chiare sulle proprie passioni e i propri campi di interesse.
E se non sai quale argomento trattare può aiutarti il tuo relatore della tesi.
Relatore della tesi: cosa scrivere (e cosa evitare) quando vorresti chiedere ad un professore di essere il tuo relatore della tesi!
La richiesta di un relatore della tesi può sembrare uno step molto complicato, soprattutto se non si ha mai svolto un progetto di tesi fin ora. In realtà, scoprirai o forse hai già scoperto, che questo era la parte più semplice.
Per richiedere un relatore della tesi devi solo scrivere una mail a un professore (il docente che ha tenuto un corso particolarmente interessante o che sta seguendo un programma di ricerca che ti affascina…) chiedendo la sua disponibilità a supportarti nel tuo progetto di tesi.
Non sai come scrivere la mail al relatore della tesi? Non preoccuparti te lo spieghiamo noi! Clicca qui e leggi il nostro articolo per sapere tutto ciò di cui hai bisogno.
La cosa più importante, sottolinea il dott. Ceravolo, è trasmettere al professore i propri interessi.
Accade spesso che gli studenti richiedano una tesi senza avere le idee chiare sull’argomento, e in questo caso il relatore della tesi aiuterà il laureando a scegliere l’argomento più opportuno e attuale…ma per farlo deve conoscere le sue passioni, in quale direzione è orientato il suo futuro e i suoi interessi.
Non si può scrivere al relatore della tesi “vorrei scrivere la tesi con lei”. Farà sicuramente piacere al professore, ma non basta. Il professore deve capire in quale progetto lo studente si sentirà più incentivato, stimolato e motivato.
E’ importante anche informare il professore del percorso svolto: gli esami sostenuti, altre esperienze lavorative o di volontariato, attività formative di altro genere… affinché il docente abbia un quadro più o meno completo delle conoscenze acquisite.
Relatore della tesi: come viene valutato il progetto di tesi
Il progetto di tesi ha un valore decisivo nella definizione del voto di laurea con la quale lo studente chiuderà il suo percorso.
Ma in che modo viene valutata la tesi in sede di esame?
Innanzitutto viene valutato il percorso dello studente, soprattutto quando è molto positivo.
Dopodiché si analizza il progetto di tesi, e in particolar modo:
- la qualità dell’elaborato, valutata in gran parte dal relatore della tesi
- l’impegno, fondamentale perché se lo studente dimostra di aver riposto molto impegno del suo elaborato questo verrà sempre premiato a prescindere dai risultati.
- la qualità della discussione, valutata principalmente dalla commissione di laurea. Al di là delle competenza possedute, la capacità di esporre il proprio lavoro è determinante in queste situazioni. La presentazione va preparata con cura, preparare delle slide con grafici, illustrazioni…devono essere un supporto visuale, non ci devono essere troppe scritte.
Un grosso problema che si riscontra fra gli studenti è la cosiddetta “ansia da palcoscenico”: l’emozione, l’adrenalina, ma anche il timore di parlare davanti a un pubblico potrebbe essere un fattore disturbante che può potenzialmente rovinare l’esposizione dello studente. L’importante è non farsi prendere dal panico: bisogna dimostrare di aver acquisito delle competenze durante questo lavoro e aver preparato la presentazione, se poi ci sono momenti di emozione e l’esposizione non è perfetta, comunque la presentazione viene valutata bene.
Non sai come prepararti per la discussione della tesi? Leggi il nostro articolo e preparati al meglio per il giorno della laurea!
Questo intervento ti è sembrato utile? Hai trovato uno spunto per la tesi che fa al caso tuo o hai scoperto qualcosa in più sulla valutazione del tuo elaborato? Facci sapere cosa ne pensi attraverso i nostri canali social, e scrivici le prossime domande che vorresti che facessimo al prossimo relatore della tesi!
About the author: Gaia Ventura, Thesis 4u Internship.