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Ciao! Benvenuto/a in un nuovo articolo di Thesis 4u! Nell’articolo di oggi parliamo di futuro! 

Dopo aver parlato infatti di proprietà industriale, di come sviluppare un’idea innovativa e di tutti gli strumenti che la legge italiana ci mette a disposizione per tutelarla (te lo sei perso? Ecco l’articolo di Arianna, Blog Ambassador dell’Ambassador Program 3.0 https://thesisforyou.com/tutelare-idea-di-business-innovativa/), oggi chiudiamo il capitolo sulla proprietà industriale con un occhio al futuro, introducendo anche il concetto di Metaverso

Ma cos’è il Metaverso? E in che modo è applicabile al concetto di proprietà industriale? Scopriamolo insieme!

Metaverso: cos’è e a cosa serve?

Il Metaverso può essere ricondotto ad una realtà virtuale, all’interno della quale gli utenti possono interagire tra di loro e con l’ambiente che li circonda. In che modo?

Il Metaverso mette a disposizione dei veri e propri avatar attraverso cui vivere un’esperienza estremamente immersiva grazie alla realtà virtuale. E’ quindi riconducibile ad una scatola che racchiude tanti mondi diversi con cui possiamo interfacciarci.

All’interno del Metaverso possiamo dunque scambiarci qualsiasi cosa: denaro in criptovalute, acquistare e vendere oggetti, vestiti, conoscere nuovi posti e realtà differenti. Il tutto in maniera virtuale, intangibile ma comunque incredibilmente reale.

Le persone dunque possono essere se stesse oppure farsi rappresentare da un avatar che li somiglia, attraverso cui immedesimarsi ed interagire a distanza con altri avatar. 

Questa grande ed attesa rivoluzione non tarderà ad entrare nel mondo della proprietà industriale, dell’IT e della privacy, cambiando fortemente le tradizionali categorie della proprietà industriale ed intellettuale, che andranno completamente ridimensionate. 

La domanda quindi è: come cambierà il mondo dei marchi? E cosa aspettarsi per il mondo aziendale?

Metaverso

Il Metaverso per le aziende e per i marchi

“Lavorare nel Metaverso sarà un grande passo in avanti” 

Mark Zuckerberg

Zuckerberg ha anticipato che, grazie al Metaverso, il potenziale per i marchi e per le aziende può crescere enormemente, dando spazio a delle realtà nuove ed incrementando dei valori che altrimenti non sarebbe stato possibile incrementare. 

Tramite il Metaverso infatti sarà possibile:

  • Realizzare e commercializzare oggetti virtuali;
  • Creare spazi virtuali in cui condividere qualsiasi cosa; 
  • Organizzare eventi online;
  • Far vivere ai propri utenti e consumatori delle esperienze immersive virtuali ed a forte impatto emotivo.

Le aziende dunque possono interagire con i propri clienti attraverso uno spazio che consente infinite possibilità di relazioni, di scambi, di promozione e pubblicità.

Anche i diversi dipendenti e team di lavoro potranno lavorare in un ambiente innovativo e virtuale, ricreando la propria scrivania ed il proprio spazio lavorativo, senza trovarsi fisicamente vicino. 

Si tratta quindi di un’economia virtuale in forte espansione. Ci troviamo davanti a nuovi modelli di business, di marketing, di valorizzazione del marchio oltre che di nuovi modi di tutela di idee innovative e progetti.

A proposito di questo, in che modo la proprietà industriale può adattarsi all’interno di un contesto così diverso? 

Metaverso e proprietà industriale: come cambierà la realtà di tutela?

Come abbiamo già spiegato negli articoli precedenti sulla proprietà industriale, grazie ai diritti e agli strumenti messi a disposizione dalla legge italiana, possiamo proteggere e tutelare una forma di espressione, un’idea innovativa o un progetto all’interno del contesto in cui operiamo grazie ai brevetti e ai contratti di know-how. 

Già con l’avvento di internet però questa realtà ha iniziato ad essere sempre più complessa e sono iniziate a cambiare le regole del gioco: se da una parte infatti è possibile raccogliere la prova di contraffazione grazie ad un brevetto direttamente su un sito web, dall’altra non è sempre facile scovare il luogo di commissione di tale illecito, introducendo anche delle difficoltà dal punto di vista processuale.

Vista la difficoltà già incontrata a causa dell’avvento di internet, si pensa già a come sarà ulteriormente complicato il processo di tutela nel contesto del Metaverso. 

Si pensi banalmente anche solo ad un’influencer che deve pubblicizzare l’immagine di un brand su Instagram e anziché postare una foto per fini di marketing e pubblicità, fa indossare un capo del brand al proprio avatar digitalizzato all’interno del Metaverso. 

Sarebbe wow, no? 

Un tale utilizzo dei brand e dei marchi, da un lato fornisce una serie di agevolazioni e miglioramenti dal punto di vista di engagement, estendendo la platea di consumatori interessati, dall’altro però pone diverse problematiche riguardo all’effettivo e valido utilizzo del marchio da parte di terzi in un contesto totalmente virtuale, peggiorando dunque la tutela e la protezione del marchio stesso.

Se il Metaverso è davvero in forte espansione, molti si aspettano che i temi processuali in campo di tutela e protezione di un’idea innovativa, vengano affrontati al più presto e non vengano sottovalutati.

E’ importante e ragionevole dunque chiedersi: quali saranno le modalità di tutela nel Metaverso? Ci affideremo ancora a strumenti come i brevetti? Come verrà quantificato il danno in caso di contraffazione? 

Ad oggi non abbiamo ancora una risposta certa e concreta, ma proviamo insieme a vedere come potrebbe cambiare la realtà di tutela di brand e marchi all’interno di questo nuovo mondo.

Brevetti e Metaverso: cosa potrebbe cambiare

A novembre 2021, la multinazionale Apple, ha depositato presso lo U.S. Patent Office un brevetto per “bloccare” determinati soggetti dal Metaverso. 

Cosa vuol dire?

La soluzione che l’azienda di Cupertino ha ideato è quella di fornire un modo ai futuri utenti del Metaverso di escludere dalla propria esperienza virtuale tutti quei soggetti che violano le regole di interazione impostate personalmente dall’utente. 

In poche parole, se l’avatar di un soggetto attacca, offende o viola la privacy di un altro avatar, quest’ultimo avrà la possibilità di bloccarlo, proprio come accade sui social al giorno d’oggi. 

Ovviamente sulla conferma di tale brevetto sarà l’Ufficio che si occupa di questo ad esprimersi, ma la notizia dimostra che esistono già delle soluzioni tecniche pensate appositamente per il Metaverso. 

Anche Meta (ad oggi ancora Facebook) ha già depositato una serie di soluzioni ed idee tecniche per proteggere e tutelare la proprietà industriale sul Metaverso. Tra questi Zuckerberg ha pensato ad un sistema che è in grado di alterare l’esperienza virtuale dell’avatar a seconda dei contenuti che quest’ultimo condivide. 

Se questi infatti vengono ritenuti eccessivamente dannosi o vanno ad alterare il corretto flusso di contenuti e condivisioni all’interno del Metaverso, verranno automaticamente deviati e non resi disponibili a tutti gli altri. 

Il Metaverso pone quindi delle problematiche di grande importanza giuridica in un contesto che è decisamente meno improvvisato rispetto al passato. Le grandi aziende internazionali dunque hanno già pensato a come poter agire in materia di tutela e proprietà intellettuale all’interno di un contesto così mutevole come il Metaverso, cosa che non successe nei primi anni del 2000, con l’avvento dell’e-commerce. 

Siete curiosi di scoprire le regole attuali dell’e-commerce all’interno delle quali entrerà a far parte il Metaverso? Entriamo insieme nel dettaglio! 

Le regole attuali

Come abbiamo già ribadito nello scorso paragrafo, rispetto al 2000, anno in cui è scoppiato il fenomeno dell’e-commerce, al giorno d’oggi abbiamo decisamente molta più consapevolezza e maturità all’interno del framework legale che viene inserito nei contesti virtuali. 

Questo rende molto più semplice la circolazione in sicurezza di informazioni, dati, idee e progetti. 

Ed è proprio all’interno di questo framework legale del presente che si innesterà quello che sarà il futuro Metaverso. Vediamo quindi le grandi proposte di rilievo su cui viene posta l’attenzione a proposito dei diritti fondamentali online: 

  • Proposta di Regolamento che promuove equità e trasparenza per gli utenti commerciali dei servizi di intermediazione online;
  • Proposta di Regolamento relativa ad un mercato unico dei servizi digitali;
  • Proposta di Regolamento relativa ai mercati equi e contendibili nel settore digitale;
  • Proposta di Regolamento relativa a regole armonizzate sull’intelligenza artificiale (AI).

Se vuoi approfondire ulteriormente le Proposte di Regolamento in materia di diritti fondamentali online visita il sito: https://europa.eu/youreurope/citizens/consumers/internet-telecoms/data-protection-online-privacy/index_it.htm

Le prime tre proposte hanno l’obiettivo di ottenere una maggiore responsabilizzazione dei provider, mentre la quarta ed ultima proposta è una normativa futura (che probabilmente verrà applicata anche al Metaverso) che si propone l’obiettivo di regolamentare l’intelligenza artificiale.

In conclusione, il concetto di Metaverso è decisamente molto ampio e difficile da gestire. Sopratutto, il rischio è quello di avere tanti avatar estremamente evoluti che potrebbero indirizzare in maniera ancora più estesa le nostre abitudini, le nostre interazioni, i nostri progetti e le nostre idee. 

Per questo motivo sarà fondamentale implementare al più presto un diritto di tutela per la proprietà intellettuale ed industriale ben definito e più preciso, che sia in grado di proteggere in maniera appropriata la presenza degli utenti e delle loro idee in questo nuovo mondo. 

About the author: Arianna, Blog Ambassador

About the sources: https://www.lexaround.me/facebook-meta-e-metaverso/