Skip to main content

Rifiutare un voto o accettarlo? Come comportarsi quando ci troviamo davanti a un voto che non ci soddisfa!

Ciao! Benvenuti/e in un nuovo articolo del nostro blog di Thesis 4u!

Oggi cercheremo di rispondere a una domanda che affligge qualunque studente universitario almeno una volta nella vita: “Che faccio? accetto o rifiuto?”

E’ una situazione che ti coglie alla sprovvista. Pensa tu sei tranquillo sul divano a farti gli affari tuoi, o in un bar con gli amici, a fare una passeggiata… insomma, ovunque felice e spensierato e, soprattutto, non stai pensando minimamente all’università.

Ma il telefono squilla e il tuo compagno di studi ti avvisa che il professore ha pubblicato i voti dell’ultimo esame che hai dato. Curioso e agitato cerchi di aprire la pagina dedicata al tuo libretto di studi (sempre ammesso che il sito dell’università funzioni in quel momento).

Apri il voto e scopri di aver passato l’esame! Un momento di felicità fugace che termina non appena sposti lo sguardo verso il voto….“che schifo…”.

Dimmi la verità? Tu questo momento l’hai già vissuto, vero?

Capita a tutti di ricevere un voto che non ci soddisfa. Non deve necessariamente essere un voto pessimo, ma è decisamente al di sotto delle mie aspettative.

E’ una piccola delusione, ma l’insoddisfazione non è l’unico sentimento che affligge gli studenti universitario in questo momento. No no no… questo voto, che proprio non vogliamo vedere, ci viene servito con un bel contorno di ansia, perché ci porta inevitabilmente a un quesito: “E ora che faccio? Accettare o Rifiutare un voto universitario?”.

Per citare Zerocalcare “La domanda mi devasta…”

Non è affatto una domanda semplice.

Ci sono solo due categorie di studenti che hanno la risposta già pre-confezionata: quelli che “No, ma io sotto il 29 rifiuto” (soggetti a cui certe volte vorresti tirare una testata), e quelli che “Sopra il 18 si accetta tutto”.

Se non fai parte di una di queste due categorie dover decidere se accettare o rifiutare un voto è una riflessione obbligatoria e che può comportare anche molta preoccupazione.

L’unica risposta giusta in questi casi è: dipende!

Dipende da cosa?

Vediamo insieme quali sono le variabili che entrano in gioco e che ci possono aiutare a compiere la scelta giusta per decidere se accettare o rifiutare un voto universitario!

rifiutare un voto: quando conviene?

Accettare o rifiutare un voto: Che tipo di università stai frequentando?

Quando si deve decidere se accettare o rifiutare un voto bisogna innanzitutto considerare in quale università ci si trova.

Se stai frequentando una Laurea Triennale e hai intenzione di proseguire i tuoi studi con un percorso Magistrale, allora il voto di laurea non conta molto, tantomeno il voto di un singolo esame. Per questo tendenzialmente è meglio accettare piuttosto che rifiutare un voto in Triennale.

Ma attenzione! Se hai intenzione di partecipare a un concorso pubblico ricordati che è necessario ottenere un voto di laurea superiore a 105!

Controlla bene anche i requisiti dei corsi Magistrali, infatti alcuni corsi universitari richiedono un voto di laurea minimo per poter essere ammessi. Oppure nei criteri di ammissione, a parità di punteggio nella prova di ammissione è probabile che venga privilegiato lo studente che ha ottenuto un voto di laurea più alto. Tutti questi dettagli devono essere messi nero su bianco sul regolamento di ammissione, controllalo bene prima di terminare la tua Laurea Triennale.

Se invece stai frequentando una Laurea Magistrale o a Ciclo Unico bisogna essere un po’ più scrupolosi. Il voto di Laurea Magistrale ha un peso maggiore e può assumere rilevanza in una futura carriera lavorativa. Ma se si consegue una Laurea Magistrale con 110L e bacio accademico non si ha una maggiorazione sullo stipendio, quindi anche in questo caso rifiutare un voto in Magistrale potrebbe essere conveniente.

Come si calcola il voto di laurea? Se non lo sai ancora dai un’occhiata al nostro articolo “Tutto sul voto di laurea”!

Accettare o rifiutare un voto: Quanti CFU ha quest’esame?

La seconda domanda da porsi è sicuramente “quanti crediti ci fa ottenere quest’esame?”

Ma cosa sono i CFU?

I CFU, o Crediti Formativi Universitari, sono gli indicatori con cui, nelle università italiane, viene misurato il carico di lavoro richiesto allo studente per frequentare le lezioni e preparare il suddetto esame. Maggiore quindi è il numero di CFU, maggiore sarà l’impegno richiesto per preparare un esame.

Inoltre se la tua università adotta il sistema della media ponderata, maggiore è il numero di CFU, maggiore sarà l’impatto che quell’esame avrà sulla tua media.

L’esito di un esame da 3 CFU non impatterà in modo preponderante sulla tua media universitaria, mentre l’esito di un esame da 15 CFU potrebbe addirittura cambiarla completamente!

Quindi se l’esame di cui non siete soddisfatti ha un numero di CFU molto alto è consigliabile rifiutare un voto piuttosto che accettarlo, per evitare di abbassare drasticamente la media e quindi il voto di laurea.

Ma non è così semplice, perché tanti CFU significano anche un carico di studio elevato, che abbiamo già sostenuto e che dovremmo sostenere un’altra volta.

Stai già scrivendo la tua tesi di laurea ma hai qualche difficoltà? Ti aiutiamo noi! Scrivi al nostro servizio di Thesis 4u Consulting! La prima call è GRATIS!

rifiutare un voto universitario: quanto conviene?

Accettare o rifiutare un voto: Quanto ho studiato?

Sii sincero con te stesso. Quanto hai studiato per preparare quest’esame? Quanto tempo gli hai dedicato?

Rispetto al liceo l”università dovrebbe essere strutturata in modo tale che gli studenti abbiano tutto il tempo di organizzarsi per riuscire a preparare gli esami.

Tuttavia gli esami si concentrano tutti all’interno della sessione. E ci si ritrova a dover dare due, tre, quattro, cinque esami in un solo mese! E in questo mese la vita non si ferma, ci sono i propri impegni personali, il lavoro, gli hobby, le persone care, gli imprevisti… e non sempre si ha molto tempo da dedicare allo studio.

Se ti rendi conto che hai preparato quell’esame in pochissimi giorni o non sei riuscito a concentrati bene e pensi di poter fare di meglio, allora sarebbe meglio rifiutare un voto.

Se invece ci hai dedicato molto tempo e impegno e nonostante ciò non sei soddisfatto del voto, allora cerca di capire perché hai preso proprio quel voto.

Le domande erano difficili? Hai avuto un vuoto di memoria durante l’esame? Ti sei fatto prendere dall’emozione?

Tutto è ponderato in base alla prospettiva di poter far meglio. Se credi che la tua preparazione possa essere migliore al prossimo appello allora conviene rifiutare un voto, in caso contrario accettalo e non pensarci più.

Stai cercando di preparare un esame ma non riesci proprio a concentrarti? Hai mai pensato di cambiare metodo di studio? Clicca qui e leggi il nostro articolo, ti proponiamo tante tecniche e metodi di studio che vale la pena provare.

Accettare o rifiutare un voto: Quanto tempo hai a disposizione per prepararlo?

Come dicevo prima, la scelta deve tener conto del margine di miglioramento atteso. Se sei sicuro di poter prendere un voto più alto allora non ci dovrebbero essere dubbi. Ma non si ha sempre tutta questa sicurezza.

Bisogna anche guardare al tempo che si ha a disposizione per migliorare la propria preparazione.

Non deve essere troppo, né troppo poco.

Se il prossimo appello disponibile è, ad esempio, tra due giorni, dubito che in 48h tu riesca a riempire il tuo cervello con tutte le informazioni mancanti e necessarie per migliorare l’esito del tuo esame.

Allo stesso modo, se avrai la possibilità di ridare questo esame non prima di tre o quattro mesi… allora è probabile che tu non debba solo aggiungere le informazioni mancanti, ma ripassare anche quelle che già sapevi. E quanto tempo avrai realmente a disposizione? Non lo puoi sapere ancora…

In quel caso, allora, è meglio accettare il voto.

Se invece esiste una via di mezzo, e i tuoi impegni personali o altri esami che devi dare non ostacolano il miglioramento della tua prestazione allora rifiuta e ritenta al prossimo appello.

rifiutare un voto: quanto tempo ho a disposizione per ridarlo?

Accettare o rifiutare un voto: Quanti appelli mi restano?

Agli studenti viene data la possibilità di svolgere un esame in 5 o 6 appelli distribuiti lungo tutto l’anno. Ma cosa succede se non riesco a passare quell’esame all’ultimo appello?

Beh non succede nulla, si può e si deve dare comunque, ma è probabile che cambino professori e programma di esame.

Se hai già frequentato il corso con un professore e studiato il suo programma, doverlo dare da non frequentante con un altro docente e con un manuale intero da studiare nuovamente potrebbe essere un “sassolino nella scarpa” non indifferente.

Per cui se hai ottenuto un voto insoddisfacente ai primi appelli di quest’esame e credi di poter far meglio, allora rifiutare il voto non è così tragico.

Diversamente, se il voto che non ti aggrada lo hai ricevuto agli ultimi appelli disponibili allora è meglio accettarlo.

Controlla anche quanti esami ti mancano: se vuoi alzare la media a tutti i costi ma ti mancano pochi esami allora devi puntare in alto con quelli e conviene rifiutare un voto se non soddisfa le tue aspettative.

Ma bisogna anche fare attenzione a quanto tempo manca prima di andare fuori corso: se ti manca un esame alla laurea e se non riesci a laurearti la sessione successiva andrai fuori corso, stringi la mano al professore e accetta quel voto, anche se non è quello che volevi.

Laurearsi in corso è un requisito che viene valutato positivamente nei colloqui di lavoro, mentre ai selezionatori non interessa minimamente il voto del tuo ultimo esame di laure. Pensa solo alla proclamazione.

Accettare o rifiutare un voto: quanto è esigente il professore?

Eh sì, perché all’università non basta studiare, bisogna avere anche un bel po’ di fortuna.

Soprattutto nel trovare il professore o l’assistente buono.

Se sai che il professore con cui abbiamo sostenuto l’esame è un po’ “braccino corto” con i voti e non ci sono molte possibilità di ottenere un voto alto, allora prendilo e portalo a casa. Ringraziando anche l cielo di aver passato l’esame.

Se invece il professore è disponibile, le domande non sono impossibili e potrebbero capitartene di migliori all’appello successivo, allora in questo caso è meglio rifiutare un voto.

Accettare o rifiutare un voto: Quanto conta per te quell’esame?

Questa è forse la domanda più importante che bisogna porsi.

Perché si possono fare tutte le valutazioni razionali del mondo ma alla fine la cosa più importante da prendere in considerazione è l’importanza che questo esame ha per te.

E’ un esame cardine del tuo percorso di studi ed è importante per la tua carriera lavorativa?

Ad esempio, se studi Giurisprudenza e vuoi a tutti i costi fare il consulente legale per le aziende, forse ti conviene prendere un voto alto all’esame di Diritto Commerciale.

Se invece studi Medicina e non ti va proprio bene l’esame di Inglese, rifiutare un voto di questo tipo potrebbe essere un grande spreco di tempo.

Ma non è solo questione di importanza dal punto di vista lavorativo.

Se non è andato come volevi un esame che ti ha appassionato tanto, per cui ci hai dedicato tanto impegno e che volevi a tutti i costi ti andasse bene, allora credo che la scelta giusta sia rifiutare il voto.

Tuttavia è importante non accanirsi su un esame: se non va bene una volta, rifiuta e riprovalo. Ma se non va bene due, tre, quattro volte. Allora probabilmente questo è il tuo voto.

Tiene presente che ridare un’esame comporta sempre del tempo extra che spesso non si ha a disposizione e portarsi avanti per tanto tempo un esame solo perché il voto non ci soddisfa a pieno è un grande spreco.

Piuttosto, concentrati sugli altri.

Ricordati che il voto di un esame è solo un numero. Valuta la tua prestazione in quel preciso momento e a determinate condizioni, ma non dice nulla su di te, sulla tua intelligenza o sulla tua professionalità.

Spero che questo articolo ti abbia aiutato a prendere la tua decisione. Quindi? Hai accettato quel voto o hai preferito rifiutarlo? Facci sapere cosa ne pensi attraverso i nostri canali social!