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Vediamo insieme cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa!

Ciao, benvenuto/a o bentornata/o in un nuovo articolo del blog Thesis 4u!

Oggi parleremo di un tema molto interessante, la Comunicazione Aumentativa e Alternativa, una tipologia di comunicazione all inclusive!

Ma cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa? Andiamo subito a scoprirlo!

Per Comunicazione Aumentativa e Alternativa (C.A.A.) si intende l’insieme di strategie che possono semplificare e migliorare la comunicazione di tutte le persone che hanno difficoltà, temporanee o permanenti, ad utilizzare i più comuni canali comunicativi.

La C.A.A. nasce negli anni ’70 in Canada e negli Stati Uniti per incrementare le abilità comunicative di bambini, in particolare quelli con Paralisi Cerebrale Infantile, in cui vi è disuguaglianza tra linguaggio espressivo e linguaggio ricettivo. Si diffonde però negli anni’80, in seguito alla nascita dell’Associazione Internazionale di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (ISAAC) che spiega cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa e ne diffonde i concetti.

È una comunicazione aumentativa perché si riferisce all’espansione delle capacità comunicative attraverso tutte le modalità e i canali a disposizione e alternativa in quanto comprende tutto ciò che è alternativo alla parola, per esempio figure, disegni, fotografie e simboli. 

Perciò si può dire che la Comunicazione Aumentativa ha l’obiettivo di mettere ogni persona con bisogni comunicativi complessi nelle condizioni di poter effettuare delle scelte, esprimere un rifiuto, un consenso, raccontare, esprimere i propri stati d’animo, influenzare il proprio ambiente e diventare protagonista della propria vita.

E con questa introduzione andiamo subito a vedere in maggiori dettagli cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa e come funziona!

Cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa: va a sostituire il linguaggio comune?

Una prima domanda quando ci si chiede cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa riguarda il suo rapporto con la comunicazione tradizionale. La dottoressa Giorgia Terry Sbernini, esperta educatrice di CAA e dei processi di apprendimento spiega che la Comunicazione Aumentativa Alternativa non deve avere a oggetto l’insegnamento di metodi alternativi del linguaggio verbale per sostituire quelli convenzionali, ma affiancarli per potenziarne il linguaggio. 

Studiando questo approccio emerge la finalità del sistema di comunicazione per immagini e stimoli, che è quella di spronare e accompagnare il modo di esprimersi oralmente senza accantonare la comunicazione standard.

La modalità attraverso cui avviene la comunicazione è però secondaria, purché l’intento e il significato siano compresi dal destinatario del messaggio comunicativo. Questo tipo di comunicazione può avvenire attraverso tanti canali diversi tra cui ti segnaliamo:

  • La voce,
  • I gesti,
  • Il linguaggio del corpo,
  • Il linguaggio dei segni,
  • Le immagini e supporti visivi,
  • I dispositivi che generano parole vocalizzate.

La psicologia riconosce il sistema dei simboli come uno degli approcci comunicativi più immediati e validi per molte fasce di età, consentendo, nell’ambito scolastico, di mantenere le classi al medesimo passo, nonostante le inevitabili differenze. La C.A.A. garantisce dunque l’inclusione dei soggetti colpiti da varie forme di disabilità ma aiuta anche lo studente o la studentessa straniero/a che non ha ancora dimestichezza con la lingua italiana e l’alunno/a con problemi di apprendimento. 

Stai scoprendo qualcosa in più riguardo a cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa? C’è ancora molto altro di cui trattare!

cos'è la comunicazione aumentativa e alternativa

Cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa: che strumenti si usano? 

Il grande vantaggio della Comunicazione Aumentativa e Alternativa risiede nella capacità di mantenere il livello di attenzione per un tempo maggiore e ciò grazie all’uso di un linguaggio fatto di simboli, tabelle di comunicazione e immagini presenti in programmi informatici ad hoc o libri specifici per questo sistema. Tra gli strumenti utilizzati negli interventi di C.A.A. possiamo quindi trovare:

  1. L’etichettatura, consiste nel posizionamento di simboli nell’ambiente. Lo spazio organizzato ed etichettato facilita la persona poiché fornisce stabilità e controllo. Inoltre permette di esporre l’individuo e il contesto ad un codice di rappresentazione condiviso
  2. Il passaporto consente ad un persona con difficoltà comunicative di presentarsi, fornendo informazioni pratiche e utili in una forma completamente personalizzata. Vengono selezionate le informazioni fondamentali che gli altri che interagiscono con lui devono conoscere, permettendo così di condividere rapidamente le strategie efficaci per superare o evitare le difficoltà.
  3. Le tabelle di comunicazione vengono utilizzate dagli individui per poter parlare con il mondo esterno indicando gli elementi contenuti nella tabella stessa. Queste costruite valutando un insieme di aspetti simultaneamente, come ad esempio la selezione del vocabolario e gli aspetti fisici e sensoriali della persona con bisogni comunicativi complessi.
  4. I VOCAs (Vocal Output Communication Aids) sono sistemi dedicati alla comunicazione che non necessitano di essere collegati ad un PC. Possono avere un solo pulsante o più pulsanti fino ad arrivare a dispositivi molto simili alla tastiera di un PC. La pressione di ciascun tasto provoca l’ascolto di un messaggio preregistrato che corrisponde al simbolo posto su di esso.
  5. I software di comunicazione che si utilizzano con il Personal Computer (PC) sono dei programmi legati al PC che permettono di riprodurre sullo schermo le tabelle di comunicazione. Ad ogni cella della tabella è possibile associare un simbolo e l’uscita in voce. Questi sono comodi perché programmi non hanno limitazioni nel numero di messaggi disponibili, né per quanto riguarda i tempi di registrazione.
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Cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa: applicazioni nella neurodiversità e nello spettro autistico

Abbiamo detto che la C.A.A. ha come obiettivo la comunicazione tra soggetti che, per qualunque motivo, abbiano difficoltà in questo ambito, rendendo quindi la possibilità di farsi capire un’opportunità universale. 

In questa sezione vedremo insieme dei soggetti che hanno particolari difficoltà per quanto riguarda la comunicazione e che ci aiuteranno a capire meglio cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa: i neurodiversi

Ma cosa vuol dire neurodiversità? Chi è un soggetto neurodiverso?

Il termine neurodiversità è stato apparso per la prima volta negli anni ’90 del secolo scorso grazie agli studi dalla sociologa australiana Judy Singer. La Singer presenta sindrome di Asperger, una forma particolare di autismo, caratterizzata da ridotte capacità comunicative e di socializzazione, e ha una figlia che rientra nello spettro autistico lieve. 

Il lavoro della Singer ha cambiato il modo in cui l’autismo viene visto e studiati: si stacca infatti dal concetto di patologia per essere ora considerato come una variazione naturale del cervello umano e non come un’affezione.

Il nuovo costrutto comprende tutte quelle condizioni che rientrano in un quadro di neurodivergenza, ovvero di allontanamento dalla condizione più comune e più frequente in natura che è quella neurotipica. Tra le varie condizioni che si possono considerare come neurodiverse troviamo l’Autismo e la sindrome di Asperger, l’Alto Potenziale cognitivo (APC), il Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), le Difficoltà di Apprendimento (DSA) e la sindrome di Tourette.

La neurodiversità può essere descritta come una condizione ambiente-dipendente, per la qual cosa l’individuo può essere altamente performante o meno a seconda del contesto.

In che modo la C.A.A. è utile nel contesto della neurodiversità?

Gli individui neurodiversi possono presentare difficolta nel superare le sfide comunicative quotidiane e, per aiutarli, si ricorre a una serie di strumenti e metodi di apprendimento particolari. La Comunicazione Aumentativa e Alternativa è proprio una di questi!

Lo spettro autistico per esempio si presenta in tante modalità diverse, motivo per cui viene definito uno spettro e non una sindrome. Una di queste modalità è quella non verbale dove il soggetto non comunica utilizzando il linguaggio, inteso nella sua versione neurotipica. È invece presente una comunicazione trasversale attraverso l’uso di gesti e simboli, proprio come nella C.A.A., a volte anche il linguaggio dei segni. 

Gli obiettivi principali dell’implementazione di un sistema di Comunicazione Aumentativa Alternativa CAA nell’autismo sono:

  1. Comunicare in autonomia,
  2. Usare un tipo di comunicazione accessibile,
  3. Sviluppare la competenza comunicativa.

I sistemi con supporto più accreditati dalla ricerca, nel caso di soggetti con disturbo dello spettro autistico, sono il PECS (Picture Exchange Communication System), che prevede un supporto visivo, e i Dispositivi di sintesi vocale (SGDs). Alcuni studi riportano che gli stessi soggetti autistici messi di fronte alla possibilità di scelta hanno preferito tendenzialmente il sistema PECS a quello senza supporto visivo.

Negli individui non verbali comunicare con il mondo esterno è un’ostacolo, per questo motivo la Comunicazione Aumentativa e Alternativa e i suoi strumenti diventano un elemento fondamentale perché queste persone siano in grado di relazionarsi con gli altri nel modo più comodo ed efficace per loro. 

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Cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa: LIS per la C.A.A., un Case Study

Per comprendere meglio cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa è utile prendere in considerazione un’applicazione pratica della teoria definita finora, un case study

Teresa Colonna e Antonella Valenti, in un articolo pubblicato su Mizar, Costellazione di Pensieri, hanno dimostrato come la LIS, ovvero la Lingua dei Segni Italiana, possa essere uno strumento di C.A.A.. Sono arrivate a questa conclusione osservando una bambina (che viene chiamata A.), che si trova nel reparto di Neuropsichiatra infantile di un ospedale. 

Dalle prime osservazioni emerge che A. comunica solo attraverso pochissimi e semplicissimi gesti, e riporta segni di ansia e conseguenti crisi di pianto, probabilmente, legate al fatto di non essere compresa. 

Nel 2017 alla bambina viene diagnosticato un ritardo dello sviluppo psicomotorio dopo che dimostra buone capacità di comprensione ma un ritardo nella comunicazione. In una seguente visita del 2019 il medico conferma la diagnosi sottolineando lo “scarso investimento nel canale verbale”. Inoltre il medico consiglia un piano di trattamento che favorisca l’emergere di gesti, l’integrazione di diversi canali e l’avvio della Comunicazione Aumentativa e Alternativa.

Teresa Colonna e Antonella Valenti ritengono che la LIS utilizzata come CAA sia naturale rispetto allo scambio di immagini in quanto attraverso configurazioni e movimenti delle mani il bambino riesce a fare richieste, a rispondere e ad esprimere emozioni. È anche vero però è che i segni potrebbero non essere riconosciuti da tutti, mentre le immagini sono universali anche se la formulazione di una richiesta può essere meno immediata rispetto al segno. 

Diversi studi dimostrano l’efficacia dei segni nel promuovere l’acquisizione del comportamento verbale e questo è un importante punto a favore della LIS in quanto il punto dell’intervento è quello di creare una dimensione facilitata in cui la comunicazione è alternativa al linguaggio verbale. 

L’intervento è iniziato con l’insegnamento dei segni di alcune categorie semantiche e veicolato attraverso il gioco così che A. rimanesse attenta il più lungo possibile. In circa quattro mesi, con una esposizione quasi quotidiana ai segni, A. ha cominciato a comprenderli e ad esprimersi utilizzandoli. Ha prodotto prima segni con una sola mano, poi quelli bimanuali simmetrici e infine quelli asimmetrici in cui la seconda mano ha funzione di supporto. 

I segni, quando se ne ricorre, attivano le stesse aree cerebrali deputate al linguaggio rendendo probabile, ma non certo, l’emergere del linguaggio verbale.

Dopo aver osservato questo case study si può dunque dire che nei bambini con disabilità intellettiva e difficoltà verbali la LIS (come C.A.A). contribuisce all’abbattimento delle barriere comunicative e relazionali creando un contesto educativo sereno che accresce il desiderio stesso del bambino di comunicare. 

Questo case study ti ha aiutato/a a capire meglio cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa e quanto sia utile nella nostra società?

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Cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa: i progetti della scuola italiana

Oggi più che mai è fondamentale il valore dell’inclusione e l’importanza di fare uno sforzo continuo e sempre maggiore per aprirsi a tutti, senza escludere nessuno.

Il problema principale della scuola italiana riguarda la natura pratica di questo tipo di apprendimento. Nelle classi mancano ancora libri specifici per questo tipo di lezioni e non vengono predisposte le risorse sufficienti per poter fare acquisti in tal senso.

Assenza di strumenti non significa però impossibilità di relazionarsi in quanto ogni occasione è buona per comunicare con simboli e immagini per favorire la partecipazione di ogni studente alle lezioni, trasformandola in una didattica efficace, inclusiva e innovativa.

Per questo motivo è dunque necessaria una partecipazione attiva delle famiglie e non solo dei docenti. Nel 2004, Rosenbaum elaborò un modello di famiglia denominato “Modello Family Centred” secondo cui la famiglia svolge un ruolo centrale perché più di tutti conosce i bisogni della persona e li comprende. Pertanto la famiglia deve essere un attore attivo, che collabora con gli insegnanti e gli specialisti per creare uno spazio comune per la comunicazione. 

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In conclusione oggi hai potuto scoprire insieme a noi cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa, un tema interessante e che vale la pena conoscere in un’era in cui nessuno deve essere lasciato indietro e dimenticato. Abbiamo visto come si applica la C.A.A. i suoi strumenti e la sua utilità nel contesto della neurodiversità.

E tu sapevi già cos’è la Comunicazione Aumentativa e Alternativa?

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About the sources:

http://www.studiopsicologicokaleidos.it/caa.html

https://www.scuola.net/news/393/cos-e-la-comunicazione-aumentativa-alternativa-e-come-implementarla-a-scuola

https://www.naturopataonline.org/salute/cure-naturali/neurodiversita-cose-e-come-riconoscerla/#Cosa_si_puo_fare_per_promuovere_il_miglioramento_della_condizione_neurodiversa

https://www.divisioneautismocastelmonte.it/comunicazione-aumentativa-alternativa-caa-e-autismo/

https://www.dobredog.it/comunicare_bambini_autistici/

http://siba-ese.unisalento.it/index.php/mizar/article/download/24770/20882

About the author: Giulia, Intern Thesis 4u