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Vuoi un impiego part-time che ti permetta di guadagnare qualcosa mentre studi? Dai un’occhiata alle borse di collaborazione nella tua università!

Ciao a tutti e a tutte e bentornati ad un nuovo articolo del blog di Thesis 4u!

Studio e lavoro non vanno sempre molto d’accordo. Sono due attività che richiedono sempre molto tempo, una grande risorsa disponibile in quantità estremamente limitata.

Oggigiorno molti giovani sono continuamente posti davanti a una grossa scelta: iscriversi in università oppure no? Non è una scelta affatto semplice, soprattutto viene spesso condizionata dal bisogno personale di iniziare a lavorare.

Non è questione di pigrizia o avarizia: molti giovani sentono la necessità di abbandonare gli studi per iniziare a guadagnare qualche soldo e, di conseguenza, anche la propria indipendenza dai genitori. Altri, invece, hanno bisogno di lavorare proprio per pagarsi gli studi.

Ed è proprio qui che vediamo il paradosso dello studente italiano: non poter studiare perché non si guadagna abbastanza per farlo o non poter guadagnare perché si è impegnati a studiare. Un circolo vizioso che costringe molti studenti ad abbandonare gli studi.

Ma se ti dicessimo che puoi fare entrambe le cose? Grazie alle borse di collaborazione, gli studenti hanno la possibilità di finanziarsi, in parte, gli studi lavorando per il proprio ateneo.

Ne avevi mai sentito parlare? Se sei curioso di sapere cosa sono e come funzionano le borse di collaborazione in università continua a leggere questo articolo!

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borse di collaborazione

Borse di collaborazione: cosa sono?

L’università non è composta soltanto da studenti e professori, ma dietro la porta dell’ateneo che vedi tutti giorni ci sono una marea di servizi: biblioteche, attività di orientamento, segreterie studenti, mense, strutture informatiche… attività indispensabili per il funzionamento dell’apparato universitario, le quali hanno bisogno di diverse figure professionali affinché possano agire efficientemente.

Queste figure professionali devono conoscere bene gli ambienti, il funzionamento del sistema universitario, oltre che i suoi limiti e le sue difficoltà. E chi conosce l’università meglio delle persone che la frequentano?

E’ per questo che gli studenti sono chiamati a contribuire in prima persona al funzionamento di questi servizi, grazie alle borse di collaborazione. Si tratta di veri e propri impieghi part time, che possono occupare gli studenti tra le 50 e le 150 ore, affinché essi abbiano la possibilità di deciare il giusto tempo allo studio.

Le attività previste dalle borse di collaborazione sono moltissime e variano in base alle necessità delle facoltà. In ogni caso si tratta di attività retribuite: in media si viene pagati 8 euro lordi per ogni ora di lavoro, ma il sistema di retribuzione varia a seconda dell’ateneo di riferimento e alla mansione per la quale si viene assunti. Però non preoccuparti, se ti candidi per una delle borese di collaborazione verrai sicuramente pagato per il tuo lavoro!

Dei lavori part-time delle borse di collaborazione non fanno parte le attività di docenza o di ricerca, così come tutte quelle attività che comportano l’assunzione di responsabilità amministrative. Per quelle occorre partecipare (e vincere) altri bandi o concorsi pubblici.

E non preoccuparti, con le borse di collaborazione dell’università svolgerai la tua attività lavorativa sempre all’interno delle mura dell’ateneo e non ti verrà mai chiesto di svolgere un impiego lontano dall’università o, ancora peggio, dall’altra parte della città universitaria che frequenti.

Borse di collaborazione: chi può partecipare?

Ora che hai capito cosa sono le borse di collaborazione, non resta che candidarti per qualche impiego! Ma come fare a candidarsi per le borse di collaborazione?

Attenzione: non tutti sono idonei a candidarsi per ogni impiego offerto dalle borse di collaborazione. Prima di presentare domanda è bene verificare di possedere tutti i requisiti necessari a svolgere l’attività proposta.

Possono candidarsi tutti gli studenti dal secondo anno fino al primo anno fuori corso, attraverso gli appositi bandi indetti annualmente da ciascun ateneo.

Il numero dei posti messo a disposizione dagli atenei varia a seconda dell’università e dai fondi messi a disposizione, ma è ovunque regolato dall’articolo 13 della 390/91 secondo cui  l’assegnazione delle borse può avvenire solo agli studenti “che abbiano superato almeno i 2/5 degli esami previsti dal piano di studio con riferimento all’anno di iscrizione” e “ sulla base di graduatorie annuali formulate secondo criteri di merito e reddito”.

Per dirlo in parole povere e tralasciando il “burocratese”, possono richiedere la collaborazione tutti gli studenti che:

  • Non abbiano un reddito superiore ai limiti stabiliti dall’apposito bando (infatti, in caso di parità di merito in graduatoria verranno preferiti quelli con il reddito più basso)
  • Sono iscritti a partire dal secondo anno di un corso triennale o specialistico e hanno già superato i 2/5 dei crediti stabili dal piano di studi
  • Non siano iscritti all’università oltre un anno di fuori corso.
  • Si sono appena iscritti ad una laurea specialistica (in questo caso i requisiti di merito verranno calcolati in base al voto di laurea e la media acquisita durante l’università triennale)
  • Gli studenti che risultano vincitori di altre borse di collaborazione, presso altri atenei o enti pubblici.

Ci sono, poi, alcune attività lavorative che richiedono particolari conoscenze o competenze, requisiti tecnico informatici. In generale, prima di fare domanda, è bene consultare il bando emanato dalle singole università e, in caso di dubbio, scrivere una mail o prendere appuntamento con la segreteria studenti, che risponderà ad ogni tua domanda.

Bando di collaborazione: come candidarsi?

Infatti, ogni anno le università emanano i bandi di concorso per le borse di collaborazione. Per parteciparvi bisogna solamente leggere attentamente il testo del bando, verificare di avere tutti i documenti e requisiti necessari per presentare la propria domanda e candidarsi attraverso l’apposita sezione online dell’università di riferimento.

Al termine della presentazione delle domande verrà stilata una graduatoria, che verrà poi resa pubblica sul sito dell’università. I vincitore delle borse di collaborazione riverranno il contratto di collaborazione viene formalizzato tramite una mail che contiene l’atto di incarico unilaterale con la firma digitale del Direttore del Dipartimento.

Lo studente vincitore del bando deve accettare l’incarico entro un tempo prestabilito, di solito non oltre i cinque giorni. Coloro che non accettano entro il termine vengono considerati rinunciatari e decadono dal diritto al contratto di collaborazione, quindi se presenti domanda controlla la tua mail frequentemente, per non perdere una comunicazione così importante!

Bando di collaborazione: quali sono le attività per la quale candidarsi?

Come abbiamo detto prima, le attività comprese all’interno delle borse di collaborazioni sono davvero moltissime e tutte diverse, così da poter soddisfare ogni esigenza dell’università, ma anche per dare la possibilità ad ogni studente di candidarsi, in base alle proprie caratteristiche e attitudini.

Solitamente i lavori messi a disposizione sono: l’orientamento degli studenti in entrata e in uscita, attività di supporto nelle biblioteche, l’assistenza nei musei e negli archivi universitari, il supporto agli studenti in fase di immatricolazione, il sostegno agli studenti stranieri o agli studenti diversamente abili, il servizio di reception durante congressi, convegni o eventi e i lavori di archiviazione e manutenzione e tanti altri.

Infatti, questa lista di attività non è finita! Ogni università ha necessità differenti, consultando il relativo bando potrai scoprire tutte le attività che sono previste nelle borse di collaborazione del tuo ateneo. Non sottovalutare le tue capacità, potresti scoprire di essere l’impiegato che sta cercando la tua università!

Borse di collaborazione: perché candidarsi?

Arrivati a questo punto del nostro articolo sulle borse di collaborazione, viene spontaneo porsi una domanda: perché uno studente universitario dovrebbe candidarsi a uno di questi bandi per lavorare all’interno dell’università?

Domanda lecita, anche perché ciascuno studente trascorre in università gran parte della sua giornata e, se dovesse essere assunto proprio dall’ateneo, finirebbe per fare le ragnatele all’interno di quell’edificio!

In realtà, lavorare all’interno dell’università non è poi così male: devi pensare che queste attività proposte all’interno delle borse di collaborazione sono state pensate proprio per gli studenti, per rispondere alle loro esigenze e per permettergli di guadagnare qualcosa senza che debbano rinunciare agli studi.

Si tratta di un impiego part-time particolarmente flessibile, che non ti ruberà troppo tempo e sarà compatibile con l’orario delle tue lezioni o dei tuoi esami.

E poi, la partecipazione a queste borse fornisce un’opportunità concreta di applicare le conoscenze teoriche acquisite durante gli studi in un contesto pratico. Tale esperienza pratica è fondamentale per lo sviluppo delle competenze professionali, e non importa se l’impiego non è direttamente collegato al settore specifico per cui stai studiando: apprenderai una serie di competenze trasversali che arricchiscono il tuo curriculum e ti saranno sicuramente utili nel tuo futuro lavoro.

Inoltre, la collaborazione con professori, ricercatori e altri studenti all’interno di questo contesto offre la possibilità di costruire una rete di contatti nel proprio campo di studio. Queste connessioni possono essere preziose per futuri sviluppi professionali e opportunità di lavoro.

Le borse di collaborazione consentono anche l’accesso a risorse specializzate come laboratori avanzati, attrezzature specializzate e biblioteche, migliorando così l’esperienza di apprendimento e ricerca.

E poi, collaborando attivamente con la propria università, andrai a ottimizzare il sistema universitario nella quale sei inserito e migliorare i problemi che hi riscontrato fin ora, per rendere il tuo ateneo un posto migliore nel quale studiare.

In conclusione, le borse di collaborazione universitarie rappresentano un’opportunità preziosa che va al di là dell’ambito accademico, contribuendo in modo significativo alla crescita personale e professionale degli studenti e dei ricercatori partecipanti.

Borse di collaborazione: i bandi delle principali università italiane

Vuoi sapere quali sono i bandi attivi per le borse di collaborazione? Noi di Thesis 4u ti consigliamo di dare un’occhio al sito della tua università, per non perderti nessuna comunicazione circa le corse di collaborazione offerte dal tuo ateneo.

Per semplificarti la vita, ecco una lista delle pagine dedicate alle borse di collaborazione delle principali università italiane:

Ora che sai cosa sono le borse di collaborazione, puoi presentare domanda e collaborare con la tua università! Se il nostro articolo ti è stato utile faccelo sapere attraverso i nostri canali social!