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Vorresti scrivere una tesi sulla parità di genere e non sai da dove cominciare? Leggi le due tesi sulla parità di genere che sono pubblicate sul nostro sito!

Ciao a tutti e a tutte e bentornati ad un nuovo articolo del blog di Thesis 4u!

Qualche settimana fa abbiamo deciso di utilizzare la nostra startup per dare visibilità al lavoro dei nostri studenti più meritevoli e pubblicare le loro tesi di laurea su Thesis 4u!

Per pubblicare la tua tesi di laurea su Thesis 4u non devi far altro che cliccare qui e compilare il nostro form, rispondere alle domande e raccontarci qualcosa sulla tua tesi. Ogni mese raccoglieremo tutte le richieste e selezioneremo l’argomento più interessante. Lo studente fortunato avrà la possibilità di pubblicare la tesi sul nostro sito!

Per questo mese abbiamo non uno, ma ben due studentesse che pubblicheranno il proprio elaborato presso sul nostro sito! Anna e Marianna si sono da poco laureate con una tesi sulla parità di genere in ambito lavorativo.

Gli stereotipi di genere che influenzano il mondo del lavoro e il divario salariale tra i due sessi sono due argomenti di cui si parla da anni, ma non sono mai stati realmente dibattuti abbastanza. Per tanto, noi di Thesis 4u vogliamo dare a questo enorme problema sociale la visibilità che merita.

Quindi, se stai cercando l’ispirazione per la tua tesi sulla parità di genere non puoi perderti il lavoro sensazionale che hanno svolto queste due ragazze!

Vorresti dare visibilità alla tua tesi e farti conoscere più facilmente dalle aziende? Pubblica la tua tesi di laurea su Thesis 4u! Non devi far altro che cliccare qui e compilare il nostro form

tesi sulla parità di genere

Tesi sulla parità di genere: la tesi di MARIANNA!

Se sei interessato a leggere la tesi sulla parità di genere di Marianna clicca qui!

Tesi sulla parità di genere: conosciamo meglio Marianna

Marianna è una ragazza nata e cresciuta a Caltagirone, che ha deciso di proseguire gli studi nella sua città, iscrivendosi al corso di laurea triennale di Economia Aziendale e proseguendo con il corso di laurea magistrale in Finanza presso l’Università degli studi di Catania.

Marianna ha scelto di intraprendere questa strada proprio perché è determinata a raggiungere grandi obiettivi nella sua carriera lavorativa, anche grazie al lavoro di squadra e ai riconoscimenti che un’azienda può dare ai propri dipendenti.

Infatti, Marianna ha deciso di presentare una tesi sulla parità di genere proprio perché questo argomento la interessa personalmente, proprio per evitare che gli stereotipi di genere le siano da ostacolo per raggiungere il proprio sogno di diventare una manager in azienda.

Tesi sulla parità di genere: l’argomento della tesi

Nella sua tesi di laurea Marianna affronta la parità di genere come formula vincente per le imprese, indagando non solo sulle problematiche collegate a questo fenomeno, ma proponendo anche possibili risoluzioni.

Il primo oggetto di indagine è proprio la segregazione occupazionale, verticale e orizzontale.

Quando si parla di segregazione orizzontale ci si riferisce a quel fenomeno sociale che determina la concentrazione dell’occupazione femminile in determinati e ristretti settori dell’ attività economica. I vari stereotipi sociali che si sono accumulati nel corso degli anni hanno creato veri e propri “lavori da maschi e lavori da femmine”, che producono forme più o meno esplicite di discriminazione o esclusione nei confronti dell’offerta di lavoro femminile, e al contempo condizionano e vincolano le preferenze
delle donne e le loro scelte professionali.

Per segregazione verticale, invece, si intende quel fenomeno per cui nell’ambito lavorativo, le donne sono presenti in quantità maggiore livelli bassi e medi dell’inquadramento, per poi sparire nei livelli più alti e nei ruoli dirigenziali.

Ma perché le donne non possono raggiungere i vertici di un’azienda? Analizzando i sondaggi, Marianna ha notato tre possibili motivazioni:

  • le istituzioni e le aziende non danno sostegno sufficiente per permettere la conciliazione tra la vita professionale e la vita privata. E’ stato dimostrato che le mansioni familiari non retribuite gravano principalmente sulla donna piuttosto che sull’uomo, ad esempio badare ai figli o alle persone anziane in famiglia o fare le faccende di casa. E questo esaurisce completamente le energie di moltissime donne, che rinunciano, così, a fare carriera.
  • inoltre, c’è il famoso problema “maternità“. Il fatto che la donna possa rimanere incinta da un momento all’altro e, a un certo punto della gravidanza, non presentarsi al lavoro, viene utilizzato in molti casi come giustificazione ai salari bassi delle impiegate di genere femminile, o almeno più bassi dei propri colleghi uomini.
  • gli stereotipi di genere, poi, influenzano molto la società. Come viene spiegato nella Teoria del Costrutto Sociale, nei secoli la società ha associato a uomini e donne, comportamenti e mansioni differenti, che poi si riflettono sulla società. La donna è sensibile, empatica e fragile, mentre l’uomo è forte e sicuro di sé. Questa visione del mondo ha fatto sì che, in ambito lavorativo, le caratteristiche associate all’uomo siano quelle necessarie per raggiungere posizioni apicali e dirigere il lavoro. Ma ci dimentichiamo che i comportamenti non sono legati al genere ma alla persona, e non bisognerebbe etichettare un essere umano per la mera appartenenza a un genere.

Questo porta le donne ad essere insicure circa le loro capacità lavorative e pensano di non essere adatte a ricoprire determinate cariche o svolgere particolari lavori. Dall’altra parte della medaglia ci sono datori di lavoro che non valutano il candidato in base alle proprie capacità, ma in base alla possibilità o meno che questo rimanga incinta. In questo modo si deforma e si indebolisce l’investimento di capitale umano.

Tesi sulla parità di genere: le possibili soluzioni

E’ chiaro che gli stereotipi e i preconcetti sul genere sono ormai ben radicati all’interno della società. Ma c’è una possibilità di cambiare questa situazione.

Marianna, all’interno della sua tesi sulla parità di genere ha esposto alcune di esse.

Innanzitutto, ha cercato di risolvere il problema della discriminazione per via della maternità attraverso la divisione del congedo parentale. In questo modo i due genitori possono dividersi il tempo di ripresa da una gravidanza in modo equo, senza che la donna debba gravare sull’azienda per un numero eccessivo di giorni. Così facendo si rafforzerà il legame padre e neonato e la donna avrà la possibilità di fare carriera, nonostante il parto, ammesso e concesso che non vi siano condizioni di salute gravi che obblighino la donna a rimanere a casa dal lavoro per più tempo.

Nel corso degli anni la discriminazione occupazionale di genere sta pian piano diminuendo, ma a un ritmo troppo lento se si pensa all’importanza della questione. Infatti, secondo il global index, la parità di genere potrà essere raggiunta solo tra un centinaio di anni, un numero davvero scandaloso.

Tesi sulla parità di genere: come è nata questa idea

Sin da quando ha iniziato a pensare alla sua tesi di laurea, Marianna già sapeva che avrebbe voluto affrontare il ruolo della donna nella società lavorativa, ma questo è un ambito estremamente vasto e ha fatto veramente fatica a scegliere tra le varie possibilità che questo tema ha da offrire.

Voleva a tutti i costi mettere in luce il valore aggiunto che una donna è in grado di dare all’azienda per cui lavora, ma non voleva in nessun modo etichettare e definire il genere femminile attraverso una serie di aggettivi stereotipati.

Una donna deve essere assunta per le proprie abilità e competenze, non perché è empatica o sensibile… perché questi ultimi sono aggettivi che possono essere associati a milioni di persone, compresi essere di genere maschile. Voleva mettere uomo e donna sullo stesso piano e valorizzarli in quanto persone, non per le dicerie che da anni categorizzano i due sessi.

Spesso, però, la realtà è tutt’altro che egualitaria.

Tesi sulla parità di genere: le principali difficoltà affrontate

Scrivere una tesi sulla parità di genere non è così semplice come si potrebbe pensare, proprio perché è un argomento tanto dibattuto e esistono centinaia di documenti che affrontano l’argomento da diversi punti di vista.

Proprio per questo la tesi di Marianna ha iniziato a prendere forma proprio leggendo i vari testi che mano mano era riuscita a trovare.

“Io ho presentato la scaletta al professore, ma poi la mia tesi ha preso un’altra strada”, secondo la nostra studentessa è molto difficile decidere un argomento a priori, invece è molto meglio iniziare a cercare documenti affidabili e ricavarne più informazioni possibili. Solo allora si potrà definire il percorso che assumerà la tua tesi di laurea.

L’unico libro che ha ispirato sin dall’inizio la tesi sulla parità di genere di Marianna è stato “Donne e governo d’impresa. Prospettive teoriche ed evidenze empiriche” di Bannò e D’Allura, un testo fondamentale per chiunque volesse affrontare l’argomento nella propria tesi.

I momenti di sconforto sono stati tanti, spesso pensava di non avere abbastanza supporto e che non sarebbe mai riuscita a concludere la tesi in tempo, ma il fatidico giorno in cui ha indossato la corona d’alloro è arrivato prima del previsto.

Marianna è riuscita a superarli soprattutto grazie alla sua determinazione, che le ha permesso di concentrarsi su un obiettivo ben preciso: essere una voce di dissenso della situazione attuale e battersi per la parità di genere

Tesi sulla parità di genere: la tesi di ANNA!

Se sei interessato a leggere la tesi sulla parità di genere di Anna clicca qui!

Tesi sulla parità di genere: conosciamo meglio Anna

Anna frequenta attualmente il corso di laurea in Consulenza e Management Aziendale presso l’Università degli Studi di Salerno, percorso che può aiutarla a raggiungere i suo obiettivo e diventare consulente strategico nell’ambito della diversità e dell’inclusione.

Ma questo sarà il suo secondo titolo da “dottoressa”, poiché Anna è già laureata in Economia e Management, percorso di laurea che ha terminato proprio con questa tesi sulla parità di genere in ambito lavorativo, infatti il titolo della sua tesi è: “Dalla differenza al divario di genere: le donne nella nostra società, tra pregiudizi e recessione femminile da Covid-19 e il ruolo delle organizzazioni.

Anna ha investito il suo progetto di tesi in questo progetto proprio perché vuole dar voce alle donne che ogni giorno subiscono questo tipo di discriminazioni, sperando di cambiare il sistema e garantire un sistema paritario per se stessa e per tutte le donne italiane.

Tesi sulla parità di genere: da dove è nata l’idea

Preparando l’esame di Organizzazione Aziendale Anna si è imbattuta in un grafico all’interno del manuale, che mostrava la disparità tra uomo e donna in ambito lavorativo. La chiara rappresentazione di questo fenomeno sul libro ha indignato la nostra studentessa, che in quel momento, ha deciso che avrebbe scritto una tesi sulla parità di genere.

Di fatti, Anna si è subito lanciata nella ricerca di documenti su gender gap, in particolare sulla diversità delle mansioni assegnate a un uomo e a una donna in ambito lavorativo e la disparità salariale, mettendo in luce anche l’importanza che dovrebbe avere l’organizzazione aziendale per combattere questo fenomeno.

Questa tesi nasce con l’obiettivo di parlare di questo fenomeno, del quale si sente parlare molto spesso, ma senza prendere importanti provvedimenti concreti che possano contrastarlo.

Tesi sulla parità di genere: l’argomento della tesi

La tesi di Anna è articolata in tre capitoli. Il primo capitolo introduce il tema della diversità fra uomo e donna, perché i due sessi hanno delle differenze sostanziali che non si possono ignorare.

Quindi, in questo capitolo, si tratta in modo critico il diversity management, e la sua attuazione pratica in Italia, il divario di genere e la sua principale causa: i pregiudizi che ancora ruotano attorno alla figura femminile.

Dopodiché si passa a un argomento molto delicato, soprattutto quando si parla di discriminazione di genere in ambito lavorativo: la maternità. Diventare madre è una scelta molto importante e non dovrebbe essere condizionata dall’ambiente professionale.

Anna ha cercato di analizzare ciò che succede nella vita di una donna quando scopre di essere incinta, con un focus particolare sulle scelte che è costretta a perdere, ad esempio sulla scelta di un contratto part-time, strumento che le permetterebbe di conciliare vita e lavoro ma allo stesso tempo, non fa altro che aumentare il gender gap.

Infine, Anna ha cercato di trovare alcune possibili soluzioni al problema del divario salariale, i fattori sulla quale fare leva per migliorare la situazione, presentando un caso studio sull’azienda Cameo.

Nella sua tesi Anna ha scelto di trattare del caso studio Cameo proprio perché è stata la prima azienda a ottenere un riconoscimento per la parità di genere.

Questo titolo gli è stato conferito grazie alla sua ottima gestione del personale, che offre pari opportunità tra i due sessi, equità salariale, possibilità di conciliare la vita privata e il lavoro. Infatti, Cameo supporta anche il progetto “Tagesmutter“, assumendo figure professionali che possano accudire i figli delle proprie dipendenti mentre queste sono al lavoro.

Per scrivere la sua tesi Anna h fatto riferimento soprattutto a documenti e riviste online, presi dalle più importanti testate giornalistiche, come il “Sole 24 Ore” o “La Stampa“, “La Repubblica“, ma anche forum su internet che vogliono dare voce alle donne e alle ingiustizie subite in ambito lavorativo.

Perdere una donna lavoratrice perché questa non è messa nelle condizioni di vivere la propria vita e la propria famiglia e crescere professionalmente, è un vero e proprio spreco. Per questo è importate cercare delle soluzioni per risolvere questa piaga nella società.

Tesi sulla parità di genere: quali ostacoli hai dovuto affrontare

Anche per Anna, la difficoltà più grossa è stata trovare e mettere in ordine tutti i documenti che è riuscita a trovare su questo tema e sull’azienda del suo case study, anche perchè le nozioni di cui aveva bisogno non erano facilmente reperibili sul loro sito.

E’ un argomento molto vasto e andare fuori tema è più semplice del previsto. Anna ci ha raccontato che ha dovuto presentare la prima stesura della tesi un paio di volte prima che il relatore la approvasse.

Essendo poi alla sua prima esperienza alle prese con una tesi di laurea, è stato indispensabile per Anna correggere il tono di voce e lo stile di scrittura.

Tesi sulla parità di genere: i consigli di Anna per scrivere una tesi

Il primo consiglio che Anna si sente di dare a tutti coloro che stanno iniziando il proprio percorso di laurea è quello di non arrendersi, nonostante le difficoltà, le critiche aspre e il giudizio altrui.

“La prima frase della mia tesi l’ho scritta, poi cancellata e poi scritta da capo”, ci ha raccontato Anna ed è perfettamente normale continuare a lavorare per ore su poche frasi, ma non per questo bisogna scoraggiarsi.

Accettare gli errori che commettiamo, senza buttarsi a terra, è il primo passo per migliorare tutto ciò che stiamo facendo.

E poi, per svolgere un buon lavoro è fondamentale documentarsi tanto, raccogliere documenti e testimonianze, leggerli e ascoltarli il più possibile. Riuscire a maneggiare l’argomento prima di scrivere potrebbe farti risparmiare molto tempo!

E soprattutto, scegli un argomento che ti piace realmente e in cui credi, perché se la passione dona una luce diversa alla tua tesi e ti spinge a continuare nonostante le difficoltà.

Ti ha colpito la tesi di Marianna e Anna? Se hai ancora dubbi su come scrivere una tesi si laurea sulla parità di genere scrivici sui nostri canali social!