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Una storia che parte dalla Fratelli Branca Distillerie fino al museo Branca

Ciao e benvenuto/a sul blog di Thesis 4u, il portale che unisce gli studenti alle aziende.

In un recente articolo abbiamo parlato di un nuovo modo delle aziende di veicolare la loro mission, una nuova realtà che unisce la storia aziendale e il mondo dell’arte: la realtà dei musei d’impresa!

Se ti sei perso questo contenuto e vuoi saperne di più sul valore artistico dei musei d’impresa, clicca qui e corri a recuperarlo!

Oggi invece, dopo averti raccontato il mondo dei musei d’impresa in generale, vorremmo invitarti a visitarne uno insieme a noi. Il museo in questione è il Museo Branca, un museo nato su iniziativa della famiglia Branca per raccogliere l’oggettistica e la documentazione che ha caratterizzato la storia dell’intera azienda.

Perché parlare di Branca? Perché Thesis 4u ha una sorpresa!

Ti piacerebbe visitare il museo Branca? Vieni con noi di Thesis 4u: ti ci portiamo gratuitamente il 30 novembre 2022! Iscriviti al form, E’ GRATIS!

Dettagli della visita: 


📆 Quando: Mercoledì 30 novembre
⏰ Ore: alle 15 (ci troveremo 15 minuti prima)
⌛ Durata: circa 2h.
…e se vorrai a fine visita andremo a far aperitivo tutti assieme! 😉

Iscriviti subito alla visita in azienda Branca del 30 novembre compilando il form qui sotto!

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Scopriamo di più sulla visita in azienda in Branca

La nostra cultura pop conosce bene Branca e il suo amaro, un amaro amatissimo anche grazie alla comunicazione pubblicitaria in cui è quasi sempre presente l’immagine di un’aquila, simbolo dell’azienda, e dell’immagine valoriale del brand.

aquila branca

Infatti proprio come un’aquila, anche l’azienda vola in alto, e possiede una visione aziendale unica, seconda solo a quella del rapace che hanno scelto, come loro simbolo, probabilmente proprio per questa capacità di cogliere tutte le sfumature necessarie per poter avere successo come azienda. Questa visione a 360°, ha permesso all’azienda di inserirsi anche nel settore dell’arte e della cultura, sostenendo opere di recupero artistico, focalizzandosi molto sulla comunicazione artistica e realizzando progetti culturali come Milanesiana e Letteralmente.

Ma vediamo insieme da dove nasce questa storia per comprendere le dinamiche aziendali che hanno portato alla nascita del Museo Branca.

Nel 1845, all’interno di una dimensione domestica, Bernardino Branca inventa il suo amaro, il Fernet Branca, un amaro che contiene erbe da tutti i continenti e che attualmente è esportato in tutto il mondo.

La ricetta segreta viene tramandata di padre in figlio in una dimensione familiare che parte dall’esperienza imprenditoriale di Bernardino, che aprirà il suo stabilimento in corso porta Nuova,a Milano, dando vita ad una delle aziende italiane più amate in assoluto.

La storia prosegue, e nel 1862 Stefano Branca propone nuovi prodotti alle esposizioni universali di Firenze, Londra Parigi e Vienna. I riconoscimenti ricevuti in queste sedi, contribuiranno all’enorme successo dell’azienda. Il legame con l’arte è quindi immediato tanto da venir consolidato nel 1895 attraverso l’opera “il mondo” di Leopoldo Metlicovitz.

L’artista creerà l’opera pensando al logo aziendale, da quel momento quasi tutti i bar e le pasticcerie italiane e del mondo, avranno al loro interno il logo del Fernet Branca, in cui è raffigurata un’aquila con una bottiglia di Fernet tra gli artigli, in procinto di atterrare su un planisfero.

L’immagine testimonia il primato dell’azienda italiana nel settore dei fernet, un successo dovuto anche all’attività imprenditoriale di Dino Branca che ha fatto in modo che l’azienda conquistasse i mercati europei e americani.

“il mondo” Leopoldo Metlicovitz

Le capacità amministrative e aziendali di Dino Branca non passeranno inosservate. Infatti nel 1938 anche il Re Vittorio Emanuele II si accorgerà dell’intelligenza di questo grande imprenditore, tanto da conferirgli il titolo di Conte Romantico Trasmissibile. Nel 1955 però, Dino rinuncerà alla presidenza della sua azienda e passerà il testimone a suo figlio Pierluigi che continuerà a portare avanti il lavoro con grande maestria.

I valori famigliari dell’azienda sono riscontrabili in tutti i prodotti, che parlano di consapevolezza, tutela dell’ambiente, dei dipendenti e del rispetto per il consumatore e per la comunità che ospita l’azienda.

Infatti Milano, città in cui lo stabilimento ha preso forma, non è la città originaria della famiglia Branca, bensì un ottima culla per far sì che l’attività aziendale possa prendere il volo come l’aquila disegnata sul logo.

Il volo dell’azienda continuerà anche oltreoceano, infatti nel 1941, viene fondata la società argentina; siamo negli anni dell’emigrazione italiana verso le Americhe, e l’azienda pare inserirsi bene nel clima socio-culturale italiano, imitando i gesti della popolazione per ampliare il suo successo internazionale.

Una ventata d’aria fresca, dalla nascita del Brancamenta fino all’apertura del Museo Branca

Siamo nel 1965, e a capo dell’azienda troviamo Pierluigi. Forse spinto dalla voglia di imprimere un segno innovativo comincia a pensare ad un nuovo prodotto. Nasce il Brancamenta, unione di erbe aromatiche e menta che oltre a possedere un gusto molto fresco, ha notevoli proprietà benefiche, soprattutto sul versante della digestione.

Chi non gradisce un goccio di Brancamenta dopo i pasti o come ammazzacaffè? Nessuno riesce a rinunciare al suo aroma rinfrescante, infatti il nuovo prodotto avrà un successo enorme, e questo anche grazie alla comunicazione pubblicitaria, come il brivido suscitato dall’onomatopea “Brr…” pronunciata negli spot TV del nuovo amaro. Un prodotto che viene chiamato “rivoluzionario” dai suoi creatori e che segnerà la storia del Brand.

Brancamenta

Questa storia si intreccia anche con quella di un’icona come Maria Callas, che gradiva, all’interno del suo Fernet Branca, due foglioline di menta. Forse è da qui che nasce l’ispirazione di Pierluigi, ma qualora non fosse così è sempre bello vedere un prodotto come il Fernet Branca entrare nella cultura alta attraverso il consumo da parte di artiste del calibro di Maria Callas.

L’importanza delle erbe officinali, la maestria con il quale vengono elaborate, la ricerca specializzata con cui vengono selezionate e l’attenzione alla qualità, condurranno alla nascita nel 1981 del Centro studi Maria Branca.

Da qui una serie di successi per l’azienda milanese, che comincerà ad ampliare la sua impresa attraverso l’acquisto di quote di altre società.

  • Nel 1982 l’acquisizione del 50% dell’azienda torinese Carpano, produttrice di vermouth di qualità;
  • Nel 1985 un’azienda agricola specializzata nella produzione di vino Chianti classico, entra a far parte dell’azienda milanese, prendendo il nome di Villa Branca;
  • Nel 1987 viene acquisita la distilleria fondata nel 1898 da  Giovanni Giustino Candolini, che produceva una grappa di altissima qualità;
  • Nel 1996 cominciano i lavori per la fondazione del Museo Branca;
  • Nel 2001 entra a far parte della famiglia Branca anche il caffè Borghetti, un liquore che racchiude tutto l’aroma della bevanda più amata dagli italiani la cui ricetta viene tramandata da generazione in generazione da Ugo Borghetti.
Il logo “mondo” Branca

Tutta questa storia viene respirata all’interno del percorso espositivo del Museo Branca, un luogo dove la memoria aziendale si fonde con l’arte in una miscela unica, come la miscela di erbe che conduce alla realizzazione dei prodotti dell’azienda.

Il Museo Branca si trova negli spazi dell’antico stabilimento Branca, una struttura architettonica costruita tra il 1908 e il 1913 in una zona di campagna. Attualmente questo spazio è inserito all’interno del tessuto urbano milanese, e si trova a sud del quartiere Bovisa, precisamente il via Resegone.

Lo stabilimento rispetta lo stile dell’architettura milanese e lombarda dei primi anni del 900, e si estende in uno spazio di 23.000 m2, di cui 1000 sono attualmente occupati dal Museo Branca e dal percorso espositivo.

Vuoi entrare con noi all’interno del Museo Branca il 30 novembre 2022? Vediamo cosa prevede l’esposizione museale.

Il Museo Branca, unisce nella su collezione non solo pezzi aziendali storici ed unici, ma molto altro. Il lavoro effettuato per l’apertura del museo è stato un lavoro lungo 10 anni, questo per testimoniare l’amore e la cura nei confronti anche di questa nuova esperienza aziendale.

Come viene espresso anche nel sito ufficiale del Museo Branca:

La Collezione Branca non è solo un museo d’impresa che guarda alla storia passata ma è anche spazio dove l’oggetto assume un duplice significato: è documentazione storica di un sistema produttivo, oltre che di comunicazione e di concezione organizzativa. [..] Essa è il frutto di più di 10 anni di lavoro, in cui sono stati coinvolti tutti i soggetti attivi dell’Azienda, dalla selezione dei materiali, al restauro degli oggetti (eseguito all’interno dagli stessi operai), fino all’allestimento finale. L’aroma del Fernet-Branca pervade il museo, che si apre con i dipinti e le sculture raffiguranti i fondatori.
museo Branca
Museo Branca

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La volontà di aprire al pubblico il Museo Branca, si inserisce nel desiderio da parte della famiglia Branca di condividere insieme ai suoi consumatori, tutti i contenuti storici, industriali e culturali dell’azienda.

In questo modo il Museo Branca riesce ad affascinare lo spettatore, raccontando l’evoluzione industriale e testimoniando il successo di una famiglia che in mano possedeva solo la ricetta di un liquore amaro.

Da quella ricetta, da quell’amore e dalla capacità imprenditoriale dei Fratelli Branca, è nata un’impresa enorme, che nel tempo è riuscita a confrontarsi con realtà aziendali molto più grandi, come le multinazionali, rispettando sempre quei valori intimi che si respirano benissimo attraverso le esposizioni della Collezione del Museo Branca

Possiamo dire con fermezza che la parola chiave da utilizzare quando si parla dell’azienda Branca è sicuramente: Creatività. La creatività infatti si respira ovunque in questa azienda, sia quando si pensa all’incontro di gusti e sapori che costituiscono le ricette dei loro amari, sia quando si pensa alle pubblicità che hanno fatto in modo che questi fernet venissero assaporati dalle masse.

I cartelloni pubblicitari infatti sono delle vere e proprie opere d’arte firmate da artisti come Di Cappiello, Jean D’Ylen e Marcello Dudovich. Questi manifesti pubblicitari hanno sicuramente contribuito al successo dei prodotti Branca anche per via della brillantezza dei colori e dello stile con il quale sono stati concepiti. Molti di essi sono esposti all’interno del Museo Branca e sono visibili insieme ai bozzetti di molti Caroselli TV degli anni 60 e 70.

Cartellone pubblicitario

Arte, comunicazione, storie e valori famigliari, tutto all’interno di uno spazio espositivo unico. E’ impossibile entrare in questo mondo senza restare affascinati.

Sei curioso di visitare il Museo Branca il 30 novembre 2022 vero? Con Thesis 4u puoi farlo! Iscriviti alla visita in azienda Branca: compila il form qui sotto e aspetta la mail di conferma!

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About the autor: Mattia, Blog Ambassador

About the sources:

Museo Branca per conoscere la storia del famoso amaro Fernet-Branca

L’Azienda Branca (brancadistillerie.com)

L’Azienda Branca (brancadistillerie.com)

Il museo – Museo Collezione Branca (museobranca.it)