Ciao a tutti/e e bentornati nel Blog di Thesis 4u, la startup innovativa che si pone come obiettivo quello di mettere in contatto studenti e aziende, grazie alle tesi di laurea in azienda.
Oggi abbiamo avuto il piacere – e l’opportunità – di fare due chiacchiere con un personaggio davvero interessante: Gianluigi Rozza, docente alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA).
Non parliamo di un prof qualsiasi, eh! Il suo CV è un vero mix esplosivo: dall’ingegneria aerospaziale al data science, passando per il mondo frizzante delle startup. Una carriera che non si ferma mai, insomma!
Gianluigi ci ha aperto le porte della sua esperienza, raccontandoci un po’ del suo percorso accademico e regalandoci un sacco di dritte pazzesche per affrontare l’inizio della carriera, quando ancora si naviga un po’ a vista.
Pronti a prendere appunti? Perché gli spunti che ci ha dato sono oro puro per chiunque, studente o neolaureato che sia, che abbia un sogno nel cassetto e voglia tirarlo fuori per realizzarlo!
Dal pendolarismo lombardo al Massachusetts Institute of Technology
All’inizio della nostra intervista, Gianluigi Rozza ci ha guidato attraverso le tappe iniziali del suo percorso accademico. Dalle aule del Liceo Scientifico, frequentato in provincia di Lecco, ha poi deciso di intraprendere il corso di Ingegneria Aerospaziale presso il prestigioso Politecnico di Milano.
Il PoliMi, ai tempi, gli appariva una meta ambiziosa, quasi al di là delle sue possibilità. Come spesso accade, questa scelta lo ha costretto a sacrificare molte altre attività personali per inseguire l’ambizione di un’università complessa e logisticamente distante da casa. Già allora, la vita da pendolare si preannunciava insidiosa, ma quella era solo la punta dell’iceberg.
«La situazione mi è scappata di mano», ci confessa Gianluigi, ricordando quei primi anni. Paradossalmente, proprio quella che sembrava una condizione temporanea si sarebbe rivelata la cifra distintiva e quasi permanente del percorso del Professor Rozza: l’essere pendolare.
Durante gli anni universitari, gli interessi di Gianluigi si sono gradualmente spostati verso la fisica e la matematica, con le sue abilità informatiche che superavano di gran lunga quelle strettamente tecniche. Questa evoluzione lo ha portato a reindirizzare il suo percorso accademico, abbandonando la rotta verso Milano per una nuova destinazione: Losanna. Qui, l’École Polytechnique Fédérale (EPFL) lo ha accolto dal 2001 al 2013, in periodi alterni, per approfondire la ricerca e l’insegnamento, con un focus sempre più marcato sulla computer science.
Gli studi hanno proceduto affiancando docenti di grande rilievo, e le opportunità non sono mancate grazie al suo spirito attivo e sempre incline al cambiamento. Nonostante non avesse la smania di cercare una fuga all’estero, gli si è presentata una possibilità irrinunciabile: svolgere una visita di ricerca da dottorando presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) tra il 2006 e il 2008, un’occasione cruciale per completare la sua tesi in fluidodinamica cardiovascolare.
«Essere pendolare in Lombardia è diventato un ricordo, quasi un’altra vita, una volta messo piede al MIT», ci confida Gianluigi Rozza con un sorriso. L’organizzazione del tutto nuova, profondamente diversa dalle istituzioni precedentemente frequentate, generò in lui un immediato senso di smarrimento. Questa radicale novità lo spinse a rimettere in discussione più volte le sue certezze, il suo percorso e persino i suoi sogni.
Fu proprio al MIT che i modelli di riduzione computazionale presero il sopravvento, affermandosi come il suo primario ambito di ricerca. Da quel momento, essi hanno costituito la gran parte di tutte le sue successive declinazioni accademiche, dimostrando una sorprendente resilienza e sopravvivendo persino alla recente rivoluzione dell’intelligenza artificiale.

Nuove priorità e l’inizio della carriera accademica
Il triangolo Milano, Losanna, Boston divenne presto la sua quotidianità, ma la carriera accademica non aveva ancora preso la sua direzione definitiva. Spinto da una profonda passione e guidato dagli eventi della vita privata, si trovò di fronte a scelte cruciali: intraprendere una carriera nell’automobilismo o assicurarsi un posto in uno dei più rinomati laboratori di ricerca a Parigi?
Nel 2012, una significativa opportunità di rientro stabile in Italia si presentò per Gianluigi Rozza. Fu la creazione della nuova divisione di matematica applicata della SISSA, la prestigiosa Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, a renderlo possibile.
Poco dopo il suo ritorno, i concorsi per le posizioni di professore associato e ordinario andarono a buon fine, consolidando la sua posizione accademica. Questa successiva evoluzione lo portò ad un’ulteriore, stimolante uscita dalla sua zona di comfort: l’assunzione della gestione di un importante gruppo all’interno della scuola di dottorato.
Negli anni a seguire, il suo ruolo si è costantemente evoluto, abbracciando funzioni di docente, ricercatore, coordinatore e molto altro. Il suo profilo LinkedIn offre una testimonianza completa di questo percorso ispiratore, permettendo di esplorare tutti i progetti e le prestigiose posizioni che ha ricoperto.
Il futuro e le startup secondo Gianluigi Rozza
I profondi cambiamenti innescati dalla pandemia hanno catalizzato un’intensificazione dei rapporti tra università e imprese. In questo contesto, nel 2022, è stata fondata FAST COMPUTING, la prima startup che vede Gianluigi Rozza come Co-Founder e Scientific Director. Nata con l’intento di attrarre studenti motivati, ma meno interessati alla carriera accademica, FAST COMPUTING mira a sviluppare modelli matematici innovativi a supporto dell’industria.
Questo dinamico ecosistema Sissa Startup è in continua espansione, generando un fermento che ha portato alla nascita di ulteriori iniziative. Dopo FAST COMPUTING, è stata creata DUALISTIC, una nuova startup incentrata sui gemelli artificiali. Più recentemente, una joint venture tra FAST COMPUTING e BIO4Dreams si è focalizzata sulla ricerca biotecnologica, dimostrando l’ampiezza degli orizzonti raggiunti.
L’obiettivo centrale di tutte queste iniziative è chiaro: creare valore e opportunità concrete per il territorio. Si punta a favorire la crescita di nuove realtà imprenditoriali, contribuendo così a far fiorire il Milano Innovation District. Se hai un’idea innovativa o desideri contribuire a progetti pionieristici, ti invitiamo a esplorare queste incredibili iniziative e le loro storie sui rispettivi siti web e canali social.
Per Gianluigi Rozza, infatti, era fondamentale restituire alla sua città natale, Milano, i frutti della sua lunga carriera accademica e di ricerca. Questa visione si traduce nel desiderio di contribuire attivamente a plasmare un nuovo futuro attraverso l’innovazione e la valorizzazione del talento locale.

La chiave del successo è imparare dagli errori
Secondo Gianluigi Rozza, la chiave del successo risiede nell’imparare dagli errori, perché, come egli stesso afferma, “le cose succedono e vanno colte ed accolte”. Il percorso umano è costellato di cambiamenti, e per affrontarli è essenziale un adattamento continuo a contesti sempre diversi. Sebbene la dimensione del viaggio sia spesso considerata una scuola di vita, Rozza suggerisce che anche restare radicati nel proprio ambiente, come per lui Milano, possa favorire una crescita altrettanto ampia e versatile.
Gianluigi Rozza osserva che i giovani attorno a lui sono ricchi di qualità e valori, pur notando come la società spesso alimenti l’ansia per la mancanza di esperienza. Tuttavia, secondo Rozza, la vera barriera che frena l’accesso al mondo del lavoro e accademico non è l’inesperienza, bensì la “mancanza di fiducia”. La paura, infatti, agisce come un ostacolo che allontana dai sogni, rendendo fondamentale per i giovani coltivare una passione autentica, non dettata dallo status, e trasformarla in un obiettivo concreto.
Spesso si sente dire “Vorrei ma non posso”, ma per Gianluigi Rozza i sogni dovrebbero essere qualcosa di intrinsecamente affascinante, il cui unico vero rischio è quello di realizzarsi. Egli sottolinea come la “paura di incappare in grandi delusioni” sia un problema spesso trasmesso dalle generazioni precedenti e da una società pervasa da un’ansia da prestazione generalizzata, che risulta profondamente disincentivante. Nonostante ciò, anche i sogni più ambiziosi, seppur ai limiti della realizzabilità, non devono mai diventare un freno.
È intrinseco nella natura umana cercare di difendere la propria comfort zone, resistendo all’abbandono delle sicurezze. Accettare la rottura degli schemi in favore di un sistema più aperto non è, tuttavia, un processo automatico; richiede piuttosto educazione e uno stimolo costante. Per questo, Gianluigi Rozza continua a investire nelle giovani menti e nelle idee che, sebbene possano sembrare visionarie, sono quelle che possono veramente trasformare il mondo.
Come ci ha raccontato, è fondamentale avere fiducia e non fermarsi alle prime impressioni di un progetto, ma guardare sempre oltre il visibile. Quando si trova di fronte a studenti, Rozza ricerca “la scintilla, il fuocherello dove la prospettiva di sviluppo è più vivida”. Egli aggiunge che, raggiunta una fase avanzata della carriera, diventa sempre più cruciale “osservare e delegare alle persone giuste con consapevolezza entusiastica di avere una parte di responsabilità del loro futuro”.
La nostra intervista con Gianluigi Rozza ha chiaramente evidenziato come puntare su progetti apparentemente irrealistici possa condurre a risultati straordinari. I sogni sono dinamici, destinati a cambiare forma e direzione, ma l’importante è non lasciarli mai chiusi in un cassetto.
Stai affrontando un periodo di scelte che riguardano il tuo percorso accademico e pensi che una tesi in azienda possa fare al caso tuo? Prenota un appuntamento con il nostro team di consulenti.
Autore: Elisabetta De Pieri; Revisore: Citty