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Indaghiamo sul caso delle università false, e scopriamo qualcosa di più sui titoli di studio non riconosciuti ufficialmente dal MIUR

Bentornate e bentornati a un nuovo articolo del blog di Thesis 4u, la startup innovativa che mette in collegamento gli studenti e le studentesse con le aziende, grazie alle tesi di laurea in azienda.

Ti è mai capitato di sentir parlare di università false? No? Allora sei capitato/a proprio sull’articolo giusto.

Sembrerebbe impensabile, ma a quanto pare anche le università possono essere fake. Ed avere in mano una laurea in una delle università false non deve essere proprio il massimo, soprattutto dopo anni di studio e sacrifici 😅.

In questo articolo approfondiamo in particolare il caso BosniaGate, una delle università false che si nascondono tra noi. Potreste averne sentito parlare, in quanto è stata scoperta solo poco tempo fa, ed è stato un bel casino!

Non solo, in questo articolo vogliamo darti anche qualche dritta sui titoli di studio che non sono riconosciuti ufficialmente dal MIUR, di fatto degradandoli a titoli inferiori.

No, non sono pericolosi come le università false, ma vogliamo fartene conoscere qualcuno. Alcuni di questi potrebbero essere riconosciuti dopo determinati iter, come è stato il caso dell’Osteopatia, a lungo relegata ad essere una professione inferiore, sta per ottenere il suo apposito corso di laurea.

Prima di cominciare con le università false però, dai un’occhiata al servizio Consulting di Thesis 4u. È il nostro servizio di consulenza per le tesi di laurea; se sei in difficoltà, fissa pure la prima call, è gratuita!

Università false: i diploma mill

Il caso dei diploma mill è il primo legato alle università false che vogliamo farvi conoscere.

Un diploma mill è letteralmente una fabbrica di titoli accademici. Sono istituzioni fasulle, che vantano di essere riconosciute a livello nazionale o internazionale, e rilasciano certificati di studio dopo percorsi poco impegnativi, ma molto onerosi a livello economico.

Il titolo che rilasciano però, non ha alcuna validità legale, e quindi ci si ritrova a mani vuote, e con tantissimi soldi sprecati. Ma non è finita qui!

Queste fabbriche sfruttano spesso cavilli legali, che permettono a tutti gli effetti di rilasciare dei propri titoli di studio, in quanto il riconoscimento del titolo stesso avviene a posteriori, ossia una volta ottenuto.

Questi centri di formazione dichiarerebbero di appartenere a sistemi nazionali dove il valore legale del titolo di studio è assente, o comunque non è previsto l’obbligo di riconoscimento ufficiale di tale titolo.

In breve, nessuno può fermare un istituto di formazione a rilasciare un certificato, ma se questo poi non è riconosciuto a livello legale, non possiamo aspettarci determinati sbocchi lavorativi e professionali.

Ma la parte divertente (o inquietante, decidete voi), è che esistono a loro volta le cosiddette accreditation mill, ossia “fabbriche” che accreditano determinati corsi di studio sulla base del…esatto, nulla! Questo fenomeno è particolarmente radicato negli USA, quindi qua in Italia possiamo stare più tranquilli.

Pensa che il fenomeno delle università false esisteva già nel Medioevo! Per accedere al titolo massimo degli studi, il doctor, l’esame finale previsto, il conventus, richiedeva spese elevatissime, che servivano a coprire esame, banchetti, mance ai professori ecc.

Ecco che allora per ottenere questo titolo ambito si poteva ricorrere ad una bulla, da richiedere tramite supplica. Questo sistema nacque ufficialmente per permettere ai meno abbienti di laurearsi, ma in realtà divenne presto una fabbrica di titoli.

Il fenomeno delle università false, diffuso ovviamente in tutto il mondo, ha subito un forte sviluppo nell’Europa dell’Est dopo la caduta del Muro di Berlino. La forte liberalizzazione a seguito della caduta del regime comunista toccò anche le università, che in alcuni casi, per salvarsi, furono costrette ad accettare proposte di corsi quantomeno dubbi.

Ed ecco che molte sedi est-europee come quelle di Odessa, Bucarest e Cracovia sono diventate note anche in Italia, per offrire attraenti titoli di studio con un impegno di studio richiesto molto basso (ma ad un prezzo elevatissimo).

Nel 1996 il Consiglio d’Europa contava circa 1300 istituti fasulli, la cui gran parte, circa un terzo del totale, aveva sede in America.

Ma se esistono queste fabbriche di titoli, vuol dire che qualcuno è disposto a spendere (e anche tanto) per acquistare titoli…ma chi?

Ebbene sono varie le categorie sociali interessate di acquistare titoli universitari o equivalenti. I primi sono ad esempio professionisti già avviati nel mondo professionale, magari quadri o funzionari, che grazie al titolo acquistato, possono accedere a posizioni dirigenziali.

Oppure, a comprare questi titoli dalle università false sono giovani che magari non hanno nemmeno il diploma superiore, che spesso viene comprato anch’esso in maniera illecita.

Un altro gruppo è quello di diplomati tecnici, ossia figure come quella dell’odontotecnico, che grazie all’acquisto di un titolo può diventare odontoiatra, e dunque migliorare nettamente la sua posizione professionale.

università false: i diploma mill

I casi sono di università false sono dunque numerosissimi, ma noi ci concentreremo ora su un caso molto recente, ossia quello del Bosniagate. Vediamo di cosa si tratta!

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Università false: il Bosniagate

Uno degli ultimi casi di università false è scoppiato proprio nell’est Europa, più precisamente in Bosnia-Erzegovina, anche se la gestione dell’Università bosniaca di Gorazde avveniva da Palermo.

Il caso è ancora più grave dei sopracitati diploma mill: questi ultimi infatti possono anche essere scelti di proposito da persone che vogliono tentare di crearsi una carriera con un titolo falso; il caso in Bosnia invece si tratta di una vera e propria truffa, a insaputa degli studenti che si iscrivevano.

Anche se, c’è da dirlo, rimane che chi si iscriveva a questa università volveva furbescamente aggirare le norme di riconoscimento dei titoli di studio delle Professioni Sanitarie.

Essenzialmente se ti laurei in un paese che non segue certe norme come quelle europee o comunque italiane, poi qui dovrai far riconoscere la tua laurea iscrivendoti ad un’università italiana, recuperando eventuali esami mancanti e redigendo una tesi ed un esame di abilitazione professionale.

Torniamo al caso bosniaco. Che cosa è successo esattamente?

Il caso viene lanciato per primo sulle pagine siciliane di La Repubblica, dove vengono segnalata varie denunce da studenti che si trovano della carta straccia in mano dopo essersi laureati all’Università di Gorazde.

Lo studio era tutto online, ma l’Università permetteva di accedere ai corsi di Professioni Sanitarie (Medicina, Odontoiatria, Farmacia, Medicina Veterinaria, Infermieristica ed altri ancora), che invece in Italia erano difficilmente accedibili per via del numero chiuso di tali facoltà.

Questo è un trucco che usano in molti, accedendo a un corso di laurea affine (in questo caso lo stesso) a quelli sanitari, per poi entrare nel corso dell’università desiderata dal secondo anno.

Gli studenti siciliani che si sono laureati in via telematica, però, al momento di iscriversi all’Ordine si sono visti rifiutati in quanto la loro laurea non era valida. L’università di Gorazde era falsa!

Ad aggravare la situazione il prezzo dei corsi: un anno di Medicina costava ben 20 mila euro! Per altre “lauree” il prezzo scendeva a 15 mila o 8 mila euro. Soldi completamente buttati da parte degli studenti truffati, che ancora non sanno se riceveranno un risarcimento o meno.

Stando a quanto riportano varie testate, era praticamente impossibile pensare fosse una laurea falsa, in quanto ad insegnare vi erano figure eminenti dell’Ordine dei Medici di Palermo (molti dei quali ora sono indagati); inoltre, si effettuavano regolarmente tirocini nelle strutture sanitarie siciliane.

A detta loro, nemmeno gli insegnanti sapevano che stessero lavorando per un istituto truffaldino (mmh🧐). Addirittura il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, incoraggiava e promuoveva l’opportunità di studiare a Gorazde.

È stato proposto anche di creare una commissione parlamentare per indagare sul caso, visto il grave impatto che la situazione potrebbe avere sulla credibilità delle istituzioni italiane.

Di mezzo c’è anche il Dipartimento di Studi Europei Jean Monnet, con sede a Locarno in Svizzera, che dalla sua istituzione promuove accordi tra istituzioni di studio superiore di tutta Europa. E tra questi accordi promossi anche quelli dell’Università di Gorazde e alcune università italiane.

Insomma, il caso infatti sembrerebbe ancora molto intricato, e non vi è stata ancora alcuna sentenza definitiva. Nei prossimi mesi cosa verrà a galla, chi sarà imputato e come si risolverà il caso Bosniagate. Un celebre cantautore italiano direbbe “lo scopriremo solo vivendo”!

Passiamo ora a parlare di corsi di studio che non sono riconosciuti dal Miur (che non sono università false), con un focus sul caso di Osteopatia!

Università false: il Bosniagate

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“Università false”: il MIUR e la laurea in Osteopatia

Esistono corsi che non sono delle vere e proprie università false, nel senso che non hanno la pretesa di creare diplomi falsi o di truffare le persone come i casi menzionati in precedenza.

Infatti, rimanendo nei confini italiani, un istituto di formazione superiore, come possono essere le università o gli istituti AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale), devono essere riconosciuti dal MIUR (Ministero dell’Istruzione e del Merito), per potere garantire l’accesso a determinate professioni.

Un caso che si è concluso proprio negli ultimi anni è quello dell’osteopatia. È una pratica curativa che prevede la manipolazione di parti del corpo, principalmente lo scheletro, e viene utilizzata per risolvere problemi dell’apparato muscolo-scheletrico (avete presente quei video dove vedete pazienti che si fanno scrocchiare o manipolare in maniere assurde? Ecco, molto probabilmente si tratta di un osteopata o un chiropratico).

Questa pratica curativa alternativa viene definita da molti come pseudoscienza e quindi a lungo, gli istituti che insegnavano questa disciplina non erano riconosciuti.

Seppure sia definita dall’OMS come una medicina complementare, non tutta la comunità scientifica accetta di buon cuore l’ingresso dell’osteopatia tra i ranghi della medicina e delle professioni sanitarie. Ed ecco perché a lungo non è stata riconosciuta dal MIUR.

Eppure, proprio negli ultimi anni, qualcosa è cambiato. Vista la forte pressione da parte della comunità di osteopati, e anche il gran numero di questi professionisti il MIUR aveva già riconosciuto le scuole di osteopatia, ma questa è diventata una vera e propria professione sanitaria 7 anni più tardi, grazie alla legge 3/2018.

E non solo. Infatti recentemente, col decreto interministeriale 1563 dell’1 dicembre 2023, l’osteopatia è diventata ufficialmente materia di corsi di laurea. Il MIUR ha infatti definito l’ordinamento didattico di tale corso di laurea.

Decisamente una vittoria per gli osteopati, anche se ora molti dovranno valutare l’equipollenza del loro titolo con l’ordinamento stabilito dal MIUR. Coloro che possedevano già un titolo di osteopata, devono verificare che il loro percorso formativo sia compatibile con quello stabilito dal Ministero, e in caso contrario, effettuare dei percorsi integrativi.

A livello europeo la professione dell’osteopata è già tutelata in molti stati, anche se solo in Danimarca, Gran Bretagna, Lussemburgo, Svizzera, a Malta e in Islanda l’osteopatia è una professione sanitaria.

Dunque potete star tranquilli, i corsi di laurea in Osteopatia non fanno parte delle università false!

università false: il MIUR e la laurea in Osteopatia

Dai diploma mill, passando per le università truffaldine, fino al caso dell’osteopatia…

Ecco alcuni casi di università false. Ci auguriamo che tu non ci caschi! Conoscevi il fenomeno? Diccelo sui nostri social, oppure torna al blog!