I giovani NEET non studiano, non lavorano e 14 milioni in Italia, il 7% in più rispetto alla media Europea. Ma come risolvere questo problema?
Ciao a tutti/e e bentornati/e ad un nuovo articolo del blog di Thesis 4u, la startup innovativa che mette in collegamento gli studenti e le studentesse con le aziende, grazie alle tesi di laurea in azienda.
Se stai leggendo questo articolo, sicuramente potresti essere un giovane studente o una giovane studentessa o anche neolaureato/a. Potresti avere le idee confuse o non sapere bene cosa fare nel futuro. Prendere delle decisioni potrebbe essere difficile, talvolta addirittura potrebbe paralizzarti… ma non devi avere paura. Le fasi della nostra vita sono scandite da decisioni.
In alcuni casi, però, queste decisioni possono essere talmente frutto di angoscia o paura che ciò ha contribuito a creare una categoria tra i giovani dai 15 ai 29 anni, che prende il nome di NEET.
Ma chi sono i giovani NEET? Quanti sono? Quali sono le conseguenze? E come possiamo limitare questo fenomeno? Tutto questo nel nostro articolo su i giovani NEET!
Giovani NEET: definizione e caratteristiche
Il primo passo da compiere per comprendere chi sono i giovani NEET è quello di darne una definizione accurata descrivendone le caratteristiche.
Il termine NEET è stato usato per la prima volta nel 1999 in un report della Social Exclusion Unit ed altro non è che un acronimo che sta a significare Not in Education, Employed or Training.
La lingua inglese ci insegna che questo significa raggruppare tutti i ragazzi che sono in una condizione di non studio, non lavoro e non partecipazione a qualsiasi corso di formazione o attività simili. Il report mostra come questa condizione sia correlata ad un aumento dell’incidenza di carriere criminali. Noi ci concentreremo di più sulla descrizione del fenomeno per com’è e per come viene affrontata.
Dalla definizione possiamo intuire come questa situazione sia un vero e proprio problema per la condizione giovanile e più in generale per la società nel suo complesso.
Quando i ragazzi affrontano il periodo di transizione, dall’età adolescenziale all’età adulta, capire cosa si vuole fare, cosa ci piace, chi vorremmo essere, genera moltissime difficoltà ed proprio qui che originano i NEET. Di fatto, sono quei giovani che non hanno idea di quale sia strada da intraprendere e che per questa ragione sono fondamentalmente immobili
Molte volte le ragioni per cui si entra in questa categoria sono anche sociali ed economiche. Il rapporto Eurofound su questa tematica, tenta di spiegare chi sono i giovani NEET e di mettere in luce le motivazioni principali per cui si crea questo fenomeno.
Molto sinteticamente, le ragioni per cui si diventa giovani NEET sono ragioni di natura sociale: un basso livello di educazione e un basso livello di istruzione aumentano di 3 volte la possibilità di diventare un NEET.
Anche la disparità di genere influisce sensibilmente. Basti pensare che secondo quanto spiegato nel report, le donne hanno il 60% di probabilità di entrare in questa categoria.
Le diseguaglianze socioeconomiche come le condizioni familiari o anche la zona di residenza sono motori di implementazione del fenomeno. I dati dicono, infatti, che i ragazzi con genitori divorziati hanno un rischio maggiore del 17% rispetto agli altri di diventare NEET.
La zona di residenza influenza questa condizione nel caso di una lontananza da eventuali poli di lavoro e quindi dalla difficoltà di approccio con qualsiasi mondo lavorativo.
Date queste condizioni, i dati riportano una presenza massiccia di giovani appartenenti a questa categoria in Italia. Considerando la fascia di persone compresa tra i 15 e i 29 anni e data la definizione di giovani NEET i dati raccolti nelle ultime indagini mostrano che:
- In Europa siamo il paese con la percentuale più alta di giovani NEET. Il che significa che un italiano su quattro con età compresa tra i 15 e i 29 anni ha questo tipo di caratteristiche.
- In valore assoluto sono circa 2 milioni i giovani NEET in Italia.
- Fino a qualche anno fa c’era una prevalenza di genere femminile ma, nell’ultimo periodo, la riduzione numerica dei NEET maschili è stato decisamente minore rispetto a quello delle NEET femminile; il che significa che siamo di fronte ad un riequilibrio di genere.
- Le regioni dove abbiamo una presenza maggiore sono a Sud della Penisola.
- La pandemia Covid-19 ha incrementato questo fenomeno.
Tutti questi dati sono decisamente preoccupanti per l’Italia in quanto descrivono l’acuirsi di una situazione già drammatica e che ora non fa altro che crescere.
Dopo aver spiegato chi sono i giovani NEET, andiamo a vedere gli effetti che questa condizione comporta. Per questo non ci abbandonare e continua a leggere il nostro articolo su chi sono i giovani NEET!
Giovani NEET: gli effetti del fenomeno
Parlare di effetti del fenomeno risulta molto importante per comprendere quanto effettivamente esso costituisca una problematica.
Le analisi che possono essere fatte in merito sono di diverso tipo. Per prima cosa, è molto intuibile come l’esistenza di un grande gruppo di questo tipo abbia una grossa ricaduta economica: sia dal punto di vista dei piccoli nuclei economici familiari che a livello nazionale.
Secondo l’ISTAT, dal punto di vista nazionale, consideriamo che i giovani Neet si associano a un tasso di disoccupazione giovanile pari al 18%, un dato che confrontato alla media europea dell’11% ha uno scarto del 7%.
Inoltre sempre secondo le fonti Ansa, dobbiamo considerare che circa un terzo dei giovani NEET è disoccupato da almeno 12 mesi. Allo stesso tempo il 38% dei giovani NEET non cerca lavoro e non è disposto a lavorare immediatamente.
Questi dati sono di sicuro preoccupanti se si considera l’impatto che un numero cosi consistente di inattivi ha sull’economia del paese. Infatti secondo Massimiliano Mascherini, direttore delle ricerche all’Eurofound, ha spiegato che il peso economico dei NEET è diventato insostenibile per l’Unione: «Se solo il 10% di questi giovani fosse reintegrato, ovvero 1,4 milioni di persone, l’Ue risparmierebbe ogni anno 15 miliardi di euro».
Ma ovviamente ha anche delle forti ricadute sociali!
Se infatti pensiamo che questi ragazzi non hanno né un reddito proprio oggi né la prospettiva di costruirsene uno soddisfacente in futuro, potete immaginare quanto questo sia un problema.
I giovani italiani sono quelli che più di tutti rimangono a casa legati al nucleo genitoriale e questo oltre ad un problema per lo Stato è sicuramente un problema anche per loro. Basti pensare che molte volte questo implica una mancata responsabilizzazione personale.
Altro grande problema che questa condizione comporta è il fatto che l’inattività che li caratterizza comporta alla lunga una condizione di depressione data dalla mancata autostima verso se stessi.
Il non sentirsi realizzati è sicuramente causa di problemi a livello psicologico. Questo sicuramente contribuisce a peggiorare la situazione e non di certo a migliorarla. Non sentirsi realizzati non è assolutamente uno stimolo a fare di più.
Da un punto di vista più pratico questa condizione peggiora anche la posizione di ognuno da un punto di vista lavorativo in futuro. Ricordatevi che più l’età avanza più sarà difficile accedere a posti di lavoro soddisfacenti.
Sicuramente conoscere le conseguenze di questa condizione, aiuta anche a comprendere meglio chi sono i giovani NEET e sicuramente quanto appena detto apre la porta a numerose riflessioni.
Per tutti questi motivi, infatti, il consiglio che ci sentiamo di dare a questi ragazzi è quello di non aspettare, non siate passivi, cercate di vivere la vostra situazione con spirito di intraprendenza. In sintesi, non rimanete in pigiama!
Di consigli da dare ce ne sarebbero veramente tanti, ed è così che abbiamo deciso di chiudere il nostro articolo. Nell’ultimo paragrafo infatti ci sono una carrellata di consigli per superare questa condizione e un indirizzamenti verso progetti nazionali per farlo. Per questo continua a leggere il nostro articolo su chi sono i giovani NEET!
Giovani NEET: alcuni consigli
Come anticipato, nell’ultimo paragrafo del nostro articolo su i giovani NEET, ci rivolgiamo proprio a voi che fate parte di questa categoria. Ecco quindi alcuni consigli per aiutarvi a superare questo momento di stop nella vostra vita.
Per prima cosa non vivete questa situazione negativamente. Sicuramente non siete in una posizione facile, ma questo non significa che non potete trarne vantaggio. Ricordate che negatività porta altra negatività e si rischia di incappare in un tunnel senza uscita.
Il primo consiglio è quello di vedere questa condizione con intraprendenza. Da adesso in poi immaginate il vostro percorso come una pagina bianca da riempire come volete; la cosa importante è mettervi all’opera. Scegliete cosa volete fare e puntate su quello con decisione.
Il secondo consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di non sentirvi in difetto con nessuno. Ricordate che questa condizione va migliorata, ma dovete farlo per voi stessi. Avere un’indipendenza è sicuramente quello a cui dovete aspirare anche per un vostro tornaconto.
Sappiate quindi che le prime persone ad essere danneggiate da questo momento no siete voi e nessun altro. Questo ovviamente de fungere da stimolo per rimboccarvi le maniche ed iniziare a lavorare per il vostro futuro.
Il consiglio più grande che dovete seguire per uscire da questa categoria, è quello di documentarvi sulle numerosissime iniziative sia a livello europeo, che a livello nazionale (ma anche regionale) che si pongono lo scopo di aiutare i giovani NEET.
Di seguito ne descriveremo alcune che sono di primissimo livello, ma vi invitiamo a sedervi davanti il vostro computer e cercarne altre perché ce ne sono davvero in quantità.
La prima iniziativa di cui vi parleremo, è un’iniziativa a livello europeo: si chiama Alma (Aim, Learn, Master, Achieve). Questa iniziativa si estende in tre diversi periodi ed ha lo scopo di formare i giovani ed offrirgli la possibilità di incrementare le loro conoscenze sia dal punto di vista accademico che professionale.
Nel primo periodo ci sarà un corso di formazione presso il proprio paese di origine; successivamente seguirà un tirocinio estero che va dai 2 ai 6 mesi in un altro stato membro dell’UE (ovviamente tutto monitorato e tutorato) dove il progetto finanzierà vitto, alloggio e spese essenziali. Infine, al rientro in patria, ogni ragazzo verrà assistito nella ricerca di un lavoro dove potrà mettere in mostra tutte le competenze acquisite.
Se sei interessato a questo tipo di percorso e vuoi saperne di più, clicca qui:
Un altro progetto di cui dovete essere a conoscenza se siete giovani NEET e volete approcciarvi al mondo del lavoro, è quello denominato ComNetNeet.
Questo progetto mira a guidare la transizione di giovani dal mondo accademico al mondo del lavoro attraverso corsi face to face con coach specializzati per la formazione dei ragazzi e anche in situazioni di gruppo nelle quali crescere e fare nuove conoscenze.
Tutto questo permetterà a voi partecipanti di instaurare una buona rete di contatti e competenze per entrare definitivamente nel mondo del lavoro. Tutte le informazioni necessarie per questo tipo di progetto puoi trovarle qui:
Infine riteniamo doveroso citare un programma nazionale che negli ultimi anni sta aiutando molto giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro fornendo un primo approccio molto formativo del punto di vista professionale. Stiamo parlando del Servizio Civile.
Con il Servizio Civile si da la possibilità a molti giovani di fornire servizio per la comunità e iniziare quindi a capire come funziona il mondo del lavoro e delle responsabilità. Sicuramente rappresenta un primo step per l’indipendenza di cui parlavamo prima ma anche una buona formazione dal punto di vista della crescita personale.
Tutte le informazioni di cui hai bisogno riguardo il Servizio Civile le trovi qui:
Queste, ma non solo queste, sono le occasioni che non devi farti sfuggire se sei un giovane NEET e vuoi intraprendere una prima esperienza per uscire da questa situazione.