Com’è andata la visita a Granarolo organizzata da Thesis 4u? Ti raccontiamo questa magnifica esperienza e le impressioni di chi ha partecipato!
Ciao e benvenuto/a sul blog di Thesis 4u, la startup che mette in collegamento studenti e aziende. Avvicinare gli studenti e i neolaureati alle imprese è infatti uno degli obiettivi principali di Thesis 4u!
Proprio per questo stiamo organizzando diverse visite in azienda, completamente gratuite, in modo tale che gli studenti possano toccare con mano la realtà aziendale delle imprese leader nel loro settore.
Sei uno studente o un neolaureato e vorresti scoprire da vicino come funziona una realtà aziendale? Nasce Company 4u, l’idea di Thesis 4u che ti avvicina alle aziende! Clicca sul pulsante per scoprire le prossime visite in azienda!
Visita a Granarolo: come funziona una visita in azienda?
Ma cosa significa partecipare a una visita in azienda? Quali sono le attività che vengono svolte e com’è organizzata? Se anche tu ti stai ponendo queste domande stai leggendo l’articolo giusto!
Oggi, infatti, parliamo della nostra ultima visita a Granarolo!
Per partecipare devi solo scegliere la visita a cui sei interessato/a e iscriverti al nostro form.
Qualche giorno prima della visita, o quando si esauriscono i posti disponibili, vengono chiuse le iscrizioni si cerca di capire la provenienza geografica di tutti i partecipanti (infatti si uniscono alle nostre visite ragazzi e ragazze da tutt’Italia) e si cerca di organizzare la logistica.
C’è anche la possibilità di organizzare una o più macchine in modo che tutti possano raggiungere facilmente il luogo della visita.
Inoltre, tutti i partecipanti vengono sempre tenuti aggiornati sulle novità e i dettagli di viaggio attraverso un gruppo WhatsApp, in modo da comunicare prontamente novità e informazioni utili.
E poi? Definita l’organizzazione strettamente logistica non resta altro che aspettare con impazienza il giorno della visita!
Visita a Granarolo: visita all’Headquarters Granarolo di Bologna
Lunedì 20 marzo Thesis 4u ha avuto il piacere di visitare lo stabilimento principale del gruppo Granarolo S.p.A, in in Via Cadriano 27/2 a Bologna.
La nostra visita inizia all’interno di una sala riunione dello stabilimento, in cui la nostra guida, Tommaso Simili External Relationship e CSR Specialist di Granarolo, ci ha presentato la realtà aziendale.
Granarolo non è una semplice Società per Azioni, ma nasce nel 1957 come “Consorzio Bolognese Produttori Latte” (CBPL), una cooperativa di allevatori locali che unirono le loro forze per fronteggiare la concorrenza e stabilire delle regole di produzione e vendita, chiare e uniformi, che potessero valere per tutti gli allevamenti della zona.
Ma da dove viene il nome Granarolo?
Per quanto fosse efficace il nome originario era decisamente troppo lungo. Si decise allora di “prendere in prestito” il nome di uno dei paesi della zona, da dove provenivano per altro molti allevatori: il paese di “Granarolo dell’Emilia”. Più corto, più semplice da ricordare e particolarmente evocativo. E così l’azienda iniziò ad essere conosciuta come “Granarolo”.
Oggi in Granarolo lavorano due entità distinte ma complementari, che collaborano attivamente: la cooperativa di allevatori provenienti da ben 12 regioni italiane, chiamata “Gran Latte”, e la Società per Azioni, chiamata appunto Granarolo S.p.A.
Rimane comunque una delle poche aziende alimentari italiane in cui i produttori diretti, ossia gli allevatori, controllano ancora l’azienda: di fatti 9 membri su 11 del consiglio di amministrazione sono proprio allevatori.
Visita a Granarolo: la Lola viaggia per il mondo
Nel 2011 Granarolo si è aperta ai mercati esteri!
Granarolo è conosciuta in tutto il mondo, soprattutto in Francia sotto il marchio “Casa Azzurra”, e nel Regno Unito.
E non solo per quanto riguarda l’export: acquisendo alcune aziende lattiero-casearie locali, Granarolo può quindi iniziare a produrre in loco i propri prodotti. Così si può garantire la loro freschezza quando vengono venduti nei punti vendita esteri, soprattutto quelli lontani come il Brasile o il Cile.
Granarolo non si reca all’estero solo per le vendite, ma anche per fare la differenza sul sociale. Dal 2004 Granarolo sostiene “Africa Milk Project”.
Lo scopo di questo progetto è creare una filiera del latte autosufficiente in Tanzania, in grado di produrre latte sicuro e di distribuirlo alle famiglie e alle scuole. Granarolo cerca di supportare questo progetto fornendo conoscenze, tecniche e strumenti.
Il progetto ha raggiunto risultati straordinari: si è creata una filiera di oltre 800 allevatori locali che producono latte quotidianamente.
Il progetto quindi può definirsi “concluso” dal momento che la comunità di allevatori è diventata autosufficiente, ma Granarolo non si ferma e sta pianificando di implementare un progetto simile in Mozambico.
Visita a Granarolo: gli altri progetti di Granraolo
Tra gli altri progetti nella quale Granarolo è coinvolta, non possiamo di certo dimenticare quelli legati a:
- il benessere animale, fornendo strumenti all’avanguardia in tutti i loro allevamenti, sia quelli grandi sia quelli più piccoli. Oltre a migliorare la qualità del cibo, ricchi di nutrienti e privi di farmaci. Ad esempio Granarolo sta cercando di installare in ogni allevamento un macchinario che munge automaticamente le vacche quando ne sentono il bisogno, così da aumentare il loro benessere e ridurre il lavoro pesante degli allevatori.
- sostenibilità: un’altra sfida che la società emiliana vuole affrontare è quella della “lotta alla plastica”, cercando di ridurre il più possibile le emissioni di gas ad effetto serra legate al ciclo di vita del prodotto. Ridurre il peso degli imballaggi e lo spessore dei tappi di plastica, utilizzare plastica riciclata, convertire i vasetti di yogurt da plastica a carta e sperimentare materiali alternativi sono solo alcune delle azioni concrete che il team di ricerca e sviluppo dell’impresa ha messo in atto per realizzare concretamente questo obbiettivo.
- “Allattami”: all’interno dello stabilimento Granarolo c’è una “Banca del Latte Umano”, l’unica a non essere situata in ospedale. Questa iniziativa è stata creata per rispondere a un problema estremamente concreto: a Bologna oltre 100 bambini ogni anno nascono prematuri, e le madri, sottoposte a grandi quantità di stress, non hanno latte a sufficienza per alimentarli. Granarolo, in collaborazione il Policlinico di Sant’Orsola di Bologna individua alcune madri donatrici, e queste prelevano il latte giornalmente e una fitta rete di volontari si recano a casa loro per prelevare i biberon, che saranno destinati a un bambino prematuro che ne ha bisogno.
Visita a Granarolo: il reparto di confezionamento del latte
Una volta finita la presentazione iniziale è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche, indossare camici e cuffie monouso per garantire l’igiene e addentrarsi all’interno dei reparti.
In particolare, no abbiamo visitato il reparto di confezionamento del latte e abbiamo potuto vedere direttamente i macchinari, gli strumenti e i processi attraverso i quali il latte passa dalle cisterne fino alle nostre tavole.
Innanzitutto ci hanno mostrato la “vera forma” delle bottiglie. Tutti sappiamo com’è fatta un bottiglia del latte giusto? E invece no. Durante la visita a Granarolo è crollata anche questa certezza.
Le bottiglie di plastica che vengono utilizzate per contenere il latte hanno, inizialmente, una forma molto stretta e non sono più alte di 10 cm.
E allora come fanno a diventare la bottiglia che tutti noi abbiamo in frigorifero? Vengono inserite all’interno di un macchinario, scaldate a più di 100°C e fatte ruotare come delle trottole. Giro dopo giro vengono lavorate e trasformate nelle bottiglie di plastica che tutti noi conosciamo.
Dopodiché le bottiglie vengono raffreddate e in seguito viene inserito al loro interno il latte, sempre attraverso un macchinario automatizzato che le mantiene a basse temperature.
Le bottiglie vengono poi raggruppate su un nastro trasportatore, che ha il compito di imballarle con un involucro di plastica, così da facilitarne il trasporto.
Le bottiglie imballate correttamente vengono poi prelevate da un robot automatico e stoccate all’interno di un magazzino refrigerato. Ma non per molto! Infatti i prodotti confezionati in giornata vengono prelevati nel giro di poche ore e trasportate direttamente ai punti vendita, in modo tale da assicurare al cliente un prodotto quanto più fresco.
Sembrava proprio di aver preso parte a una puntata di “Com’è fatto”!
Visita a Granarolo: non ci dimentichiamo della merenda!
Per concludere la nostra visita Granarolo ci ha offerto una gustosa merenda a base di latte fresco! Non solo: abbiamo potuto assaggiare anche la nuovissima linea di snack al formaggio Granarolo (approvata anche dagli intolleranti al lattosio).
E infine non poteva mancare “la merende di una volta”, quella che ci dava la mamma quando eravamo piccoli (o almeno di quando ero piccola io): il buon “Yomino”, yogurt da bere che grazie al suo jingle famosissimo ed estremamente orecchiabile continua ad essere tra i numeri 1 nelle vendite.
In effetti, non potevamo svolgere una visita a Granarolo e tornare a casa con la pancia vuota!
Questa visita a Granarolo ti è sembrata interessante? Vorresti provare l’esperienza di una visita in azienda? Iscriviti al nostro form e unisciti alle visite in azienda di Company 4u!
Visita a Granarolo: le impressioni di chi ha partecipato
“Un’esperienza diversa dal solito”, è così che è stata definita la nostra visita a Granarolo. Perché, in effetti, non capita tutti i giorni di entrare all’interno di un’azienda leader nel suo settore e vedere da vicino come vengono preparati e confezionati i suoi prodotti, gli stessi che troviamo quotidianamente nei frigoriferi delle nostre case.
Ogni partecipante si è iscritto a questa visita a Granarolo per scopi differenti e con diverse aspettative, ma ciò che ha accomunato ogni persona presente con noi a Bologna è la curiosità.
Curiosità verso il mondo lavorativo aziendale, curiosità nei confronti dell’azienda Granarolo, curiosità di capire come vengono confezionati i loro prodotti, come vengono sponsorizzati… Curiosità di vedere lo stabilimento che ha prodotto un alimento che appartiene alla nostra vita quotidiana.
Curiosità di capire come viene strutturata e come funziona una visita in azienda!
Visita a Granarolo: la visita ha soddisfatto le aspettative?
Difficile definire quale sia stata la parte migliore di questa visita a Granarolo.
Molti hanno apprezzato la presentazione della nostra guida, che ci ha raccontato il funzionamento dell’azienda e i progetti in cui Granarolo è coinvolta, sia in Italia sia all’estero, e toccando diversi temi di grande interesse. Cominciando dalla sicurezza ambientale e passando per le strategie di marketing, sostenibilità e digitalizzazione.
Altri invece hanno valorizzato moto più l’esperienza pratica, quando abbiamo indossato cuffie e camici e siamo entrati all’interno del reparto di confezionamento del latte e abbiamo toccato con mano il lavoro degli operai impiegati all’interno dello stabilimento.
Visita a Granarolo: cosa ci si porta a casa da questa esperienza?
Questa visita a Granarolo ha portato a una maggiore consapevolezza di come si lavora in una realtà aziendale così grande come Granarolo e una visione più ampia dell’azienda stessa.
Nuove conoscenze sulle strategie di marketing che vengono attuate e logiche funzionali e amministrative di cui non si sapeva l’esistenza.
Inoltre, ci portiamo a casa una maggiore sensibilità a temi come la protezione animale, la sostenibilità ambientale, oltre che i problemi connessi alla produzione degli alimenti in certe zone rurali del mondo e dell’allattamento dei bambini nati prematuramente.
E infine una quantità notevole di nuove conoscenze, persone che, chissà, magari possono rappresentare un valore aggiunto alla nostra crescita personale.
Ah sì, dimenticavo. Ci portiamo a casa anche un quintale di snack al formaggio e yogurt che ci sono stati offerti dall’azienda. E al cibo non si dice mai di no!
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