Intervista al dott. Luca Romanelli, professore e relatore di tesi all’università Sapienza di Roma
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Qualsiasi studente universitario arriva alla fine del suo percorso con un grosso bagaglio di conoscenze, competenze e CFU acquisiti. Ma c’è ancora un ostacolo da superare: la tesi di laurea!
Avrai sicuramente già sentito parlare di tesi di laurea, ma esattamente che cos’è la tesi di laurea? E da dove si inizia per scriverla?
Se non sai come rispondere non ti preoccupare, fai parte del 99,9% degli studenti che si approcciano per la prima volta a un progetto di tesi.
Come si sceglie l’argomento giusto? Come si cerca un relatore di tesi? Quanto prima devo chiedere la tesi? Quanto tempo mi serve per scriverla? Sono domande che la nostra community di studenti ci pone ogni giorno.
Per rispondere a questi quesiti non ci siamo basati solo sulle nostre conoscenze e alla nostra esperienza ma abbiamo cercato di attingere direttamente alla fonte della conoscenza: il relatore di tesi.
Ma chi è il Relatore di tesi? Come ci suggerisce l’enciclopedia Treccani:
“Nell’uso universitario, si dice dei professori che riferiscono ai colleghi della commissione di laurea sulla tesi presentata da un candidato laureando e conducono con questo la discussione”
Quindi il Relatore di tesi sarà il professore alla quale dovrai affidarti per scrivere la tua tesi di laurea e che ti affiancherà nel lavoro di ricerca e stesura fino al giorno della discussione.
Abbiamo intervistato diversi docenti provenienti dagli atenei di tutt’Italia per cercare di fare un po’ di chiarezza in questo mare profondo che rappresenta la tesi di laurea e per darvi qualche consiglio di sopravvivenza per affrontare al meglio l’elaborato finale!
La laurea si avvicina e sei ancora in alto mare con la tesi? C’è un argomento che non riesci a sviluppare? Prenota una consulenza compilando il modulo qui sotto e ti supporteremo nello sviluppo del tuo elaborato. Cosa aspetti? La prima è GRATIS!
Relatore di tesi: Luca Romanelli
Luca Romanelli, durante i suoi studi, ha conseguito la Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche nel 1988. Ha poi deciso di proseguire la sua carriera universitaria cimentandosi in un Dottorato in Scienze Farmaceutiche e in una Specializzazione in Farmacologia, indirizzo tossicologico.
Dal 2001 svolge la sua attività di docente di discipline farmacologiche e tossicologiche per corsi di laurea, laurea magistrale, specializzazione, master all’Università Sapienza di Roma, una delle più conosciute e rinomate università della Capitale.
In tutti questi anni di insegnamento il professor Romanelli ha aiutato centinaia di studenti a svolgere il proprio progetto di tesi e proprio per questo noi di Thesis 4u gli abbiamo proposto di aiutare, indirettamente, altrettanti laureandi e laureande alle prese con la tesi di laurea.
Qui sotto riportiamo i temi più interessanti e alcuni consigli davvero utili che sono emersi durante l’intervista che il dott. Romanelli ci ha gentilmente offerto.
I consigli del Relatore di Tesi: “A cosa serve la tesi?”
Lo studente deve innanzitutto porsi una domanda: “A me cosa serve la tesi?”
Prima di formulare una possibile risposta è giusto specificare che esistono due tipologie di tesi, la tesi sperimentale e la tesi compilativa.
La tesi sperimentale è un elaborato che ha per oggetto un problema o un caso concreto che lo studente ha analizzato durante la sua esperienza di stage, tirocinio, laboratorio… e nella quale presenta i risultati che ha conseguito. Si tratta di un‘analisi empirica, in cui lo studente mette alla prova “sul campo” le proprie conoscenze, competenze e abilità nell’utilizzo di determinati strumenti di lavoro.
La tesi compilativa è un elaborato più teorico. Lo studente deve scegliere un tema da trattare e approfondire, cercare quanto si è detto circa quell’argomento, trovando e analizzando fonti attendibili. Infine il laureando deve redigere un elaborato in cui riassume, ridispone in maniera ordinata, coerente e personale il risultato della propria ricerca.
Il metodo di lavoro è profondamente diverso ma possiamo notare che l’oggetto di studio di entrambe le tipologie di tesi è sempre un solo argomento specifico.
Quindi tornando alla domanda fatta in precedenza, “A cosa serve la tesi di laurea?”, quale contributo apporta la tesi di laurea al bagaglio universitario dello studente.
E’ lecito anche chiedersi “Che senso ha specializzarsi in un solo argomento?”. Infatti, specializzarsi in un unico argomento serve a molto poco.
Se l’argomento scelto rappresenta il campo o l’area di studio sulla quale si baserà il mio lavoro futuro allora acquisisce una rilevanza maggiore, ma anche in quel caso non serve poi a più di tanto. Perché l’ambiente lavorativo, e il mondo più in generale, sono sistemi dinamici e complessi e ciò che ho studiato oggi e per cui mi sento estremamente preparato potrebbe non essermi utile nel mio lavoro tra 15 anni (ma anche tra 15 giorni).
A questo punto lo studente ritiene che la tesi sia solo un pro-forma, si limiterà a svolgere il “compitino”. Scriverà la sua tesi senza capire effettivamente perché lo sta facendo, la consegnerà al suo relatore di tesi, accettando qualsiasi voto gli venga conferito per il suo elaborato. “Tanto mi sono laureato, ma chissene frega della tesi”.
E non è un ragionamento riprovevole, è più che lecito.
Ma sarebbe giusto ricordare che la tesi è un importante momento didattico.
Può darsi che non stia dando granché dal punto di vista contenutistico, ma può insegnare molto sul metodo di ricerca e di sperimentazione.
Quindi è bene chiedersi continuamente “Che cosa sto imparando e cosa posso imparare dalla tesi?”.
Si può imparare a condurre un analisi di ricerca, a verificare l’attendibilità delle fonti, a usare determinati strumenti (strumenti di lavoro ma anche strumenti informatici e risorse digitali), a sintetizzare un contenuto, a scrivere una bibliografia, a presentare i risultati ottenuti, a migliorare la capacità discorsiva… e tanto altro!
“E tutte queste abilità mi serviranno un domani in ambito lavorativo?” Assolutamente sì.
Il tuo migliore amico ha appena consegnato la tesi e si laureerà a breve, ma tu non hai ancora pensato al regalo? Ecco alcune idee semplici ma originali per trovare il regalo di laurea perfetto!
I consigli del Relatore di Tesi: Qual è il ruolo del Relatore di tesi?
Tutto questo pacchetto di conoscenze e competenze lo studente non le possiede a priori, e nemmeno gli vengono fornite durante il suo percorso universitario.
Sono un insieme di abilità che il laureando dovrà acquisire autonomamente durante la preparazione della tesi, ma ciò non significa che debba essere solo in questo tragitto.
Il professor Romanelli ha tenuto a sottolineare che:
“Il Relatore di tesi deve essere una guida, deve accompagnare, condurre lo studente lungo questo percorso formativo…”
E in che modo?
Innanzitutto può aiutare lo studente a trovare l’argomento più adatto a lui, secondo i propri interessi, gli esami di profitto che ha sostenuto e mettendo in luce le novità del momento nell’ambito nella quale vuole svolgere il progetto di tesi.
Succede spesso che l’argomento alla quale lo studente è interessato sia un argomento molto gettonato, sulla quale sono state fatte centinaia, se non migliaia di tesi. E alla fine rischia di essere banale. Il relatore di tesi, in questo caso, deve suggerire allo studente alcune declinazioni del tema che vale la pena sviluppare.
Il dott. Romanelli propone l’esempio di un tema visto e rivisto nel suo corso di laurea: “uso dei farmaci durante il periodo di gravidanza”. Sicuramente è un argomento molto interessante, ma è un tema quasi scontato.
Potrebbe essere più interessante, invece, scoprire e concentrarsi sugli sviluppi di alcune diramazioni del tema, ad esempio gli effetti che può avere un farmaco in particolare sulla gravidanza. Sarebbe un lavoro più approfondito e originale.
Ma cosa ne sa uno studente sui temi maggiormente affrontati nelle discussioni di laurea degli anni precedenti? Nulla, e per questo deve intervenire il relatore di tesi.
Ma il relatore di tesi non deve guidare lo studente solo circa la scelta dell’argomento e poi abbandonarlo a se stesso. Deve aiutarlo nella ricerca del materiale, magari spiegandogli come fare una ricerca su un database scientifico o suggerirli di utilizzare alcuni sistemi informatici piuttosto che altri.
Deve inoltre controllare l’operato del laureando attraverso numerosi follow-up (qualora fosse possibile), correggere i capitoli inviati dallo studente e fornire feedback e suggerimenti su ciò che deve essere migliorato.
Per questo è così importante trovare un relatore di tesi che sia veramente disposto a seguire uno studente, e questo è anche il motivo per cui quei pochi relatori di tesi che lo fanno sono sempre stracolmi di richieste.
I consigli del Relatore di Tesi: Come affrontare la discussione della tesi
Abbiamo colto l’occasione per chiedere al dott. Romanelli di darci anche qualche consiglio sulla discussione della tesi e come prepararsi per affrontarla al meglio. (Laura non sono sicurissima di quest’introduzione, che dici va bene o meglio toglierla/modificarla)
Come gestire l’ansia?
Quel giorno la variabile più imprevedibile e più preoccupante è l’emozione. E’ il giorno della tua laurea! Basta semplicemente immaginarlo per capire che questo sentimento non è cosa da poco e se gestito male può rovinare il momento della discussione.
“La cosa fondamentale è pensare che non può andare male”, a meno che non ci siano eventi catastrofici che rischiano di mandarti a casa senza corona d’alloro, quel giorno diventerai Dottore. Andate alla discussione con questo pensiero ben fisso e andrà tutto bene.
Tra l’altro la discussione è solo una delle variabili prese in esame per attribuire il voto di laurea: occorre valutare anche la carriera pregressa dello studente e il progetto di tesi supportato dal relatore di tesi.
Preparare un discorso e seguire i consigli del relatore di tesi
Per diminuire l’ansia è bene che lo studente si prepari un discorso da presentare, che può anche imparare a memoria se questo lo fa sentire più al sicuro. In questo modo avrà una linea logica da poter seguire durante la presentazione.
E’ consigliato anche preparare una presentazione power point, in cui non ci sia scritto l’intero testo della discussione ma soltanto le parole chiave, le immagini, grafici… è uno strumento che serve ad attirare l’attenzione dell’audience.
Il relatore di tesi dovrebbe fornire anche una serie di consigli allo studente per curare e migliorare la presentazione.
Come affrontare le domande?
Ovviamente i professori, durante la discussione possono fare qualche domanda. E anche questo è uno dei fattori che genera maggiori preoccupazioni agli studenti.
Il consiglio che il professor Romanelli dà sempre ai suoi studenti, e che si sente di dare anche a noi, è: “Se sapete rispondere, rispondete. Se non sapete rispondere, non inventate nulla”. Un professore apprezza molto più un sincero “Mi dispiace non so rispondere” oppure “Mi dispiace non ho approfondito l’argomento”, piuttosto che un candidato che si arrampica sugli specchi.
Alcuni professori potranno fare delle domande ambigue. “Se non avete capito chiedete di ripetere la domanda”. Anche in questo caso è più apprezzato uno studente che chiede piuttosto che un candidato che fa scena muta perché non ha capito. E non verrà mai penalizzato per questo.