Parliamo di benessere mentale, stress universitario e iperconnessione con la startup e centro medico Serenis.
Ciao e benvenuto/a sul blog di Thesis 4u, startup che mette in collegamento aziende e università su progetti di tesi in azienda. Se non sai cosa è Thesis 4u, scoprilo qui!
L’argomento che tratteremo in questo articolo riguarda un tema che ci sta molto a cuore, visto che il mondo universitario, di cui ci occupiamo, spesso causa enorme disagio psicologico e porta gli studenti a vivere negativamente la loro vita universitaria.
Nel percorso che abbiamo delineato per creare un contenuto legato al tema della psicoterapia online e della salute mentale, ci siamo rivolti alla startup e centro medico Serenis, una realtà che offre supporto psicologico e di psicoterapia online, e prova a rendere accessibile a tutti la cura del proprio benessere mentale.
Attraverso un metodo delineato sulla base del sostegno, della tecnologia e della qualità, Serenis cerca di abbattere gli stereotipi sul benessere mentale e sulla psicoterapia online per conferire la giusta importanza al percorso psicologico e per rendere le persone consapevoli dei benefici che esso può apportare alla vita quotidiana.
Ed è proprio grazie alla professionalità con la quale veicolano i loro valori che abbiamo scelto di dialogare con loro in merito al tema della salute mentale degli studenti universitari e dei nativi digitali.
Dall’incontro con Serenis sono emersi numerosi consigli e numerosissime questioni sulle quali vorremmo far concentrare la tua attenzione, in modo da poter comprendere l’importanza di intraprendere un percorso di supporto psicologico o psicoterapia online, specialmente se vivi un disagio psicologico da giovane studente.
Se invece pensi che questo tema non abbia un legame con la tua vita da studente ma ritieni comunque importante abbattere il muro che ancora persiste sul tema della psicoterapia (e sulla psicoterapia online), ci farebbe piacere se anche tu divulgassi insieme a noi queste importantissime nozioni.
Pensi di aver bisogno di un supporto psicologico? Ti suggeriamo di valutare l’offerta che offre Serenis, questo perché oltre ad essere affiancato/a da psicoterapeuti, avrai anche la possibilità di essere sempre in contatto la startup, che non si limiterà solo ad indirizzarti al terapeuta più adatto a te ma ti seguirà per tutta la durata del percorso. Clicca il pulsante per utilizzare il codice convenzione “THESIS4U42” per ricevere 3 sedute di psicoterapia online al prezzo convenzionato di 42€ 😉 Scopri di più cliccando qui!
Iniziamo subito con l’intervista alla psicoterapeuta integrato cognitivo sistemico interpersonale Maria Vallillo, di Serenis:
Quali disturbi possono incontrare maggiormente gli studenti? Esistono delle categorie di disturbi diagnosticati dagli psicologi, ai quali i ragazzi universitari possono andare incontro?
I disturbi psicopatologici più sperimentati dagli studenti universitari riguardano indubbiamente la sfera dell’ansia. La preoccupazione legata alla prestazione e alla performance universitaria, l’apprensione legata al progressivo svincolamento economico dalla famiglia di origine, l’incertezza del futuro relativa alla ricerca di un lavoro sono tutti fattori che possono sovraccaricare la mente di uno studente.
A ciò si associa spesso la necessità di costruire una propria identità personale e relazionale, sviluppando una sempre maggiore area di autonomia rispetto alla propria famiglia di origine (pensiamo ad esempio
alla distanza fisica con i propri luoghi di origine che riguarda gli studenti fuori sede, ecc). Altri disturbi spesso riscontrabili in questa fascia di età possono essere anche la flessione del tono dell’umore e i disturbi del sonno e del ritmo circadiano, che a volte si presentano anche in comorbilità con la sintomatologia ansiosa.
Possiamo dire che le principali tematiche riscontrate da Serenis sul tema della salute mentale degli studenti universitari sono relative all’ansia, un’emozione che può riguardare sia la sfera dello studio e della performance universitaria, che anche tutte le sfere del singolo individuo.
In questo caso un percorso di supporto psicologico in generale o anche di psicoterapia online può aiutare a riconoscere alcuni sintomi che possono far comprendere se si sta vivendo un momento di disagio psicologico temporaneo o generalizzato.
Il servizio offerto da Serenis, inoltre, permette di effettuare un percorso perfettamente cucito sul vissuto del singolo individuo, facendo in modo che chiunque possa essere affiancato da un professionista capace di comprendere le problematiche personali.
Serenis, attraverso un algoritmo, è in grado di indirizzarti dal terapeuta più adatto alle tue esigenze tra centinaia di specialisti.
Vediamo adesso le risposte che ci ha dato la Dottoressa Maria Vallillo rispetto ai primi segnali a cui uno studente può prestare attenzione.
Come approcciarsi a un disagio psicologico? Cosa dovrebbe fare lo studente nel momento in cui si accorge che ha un disturbo/ malessere? Come cogliere i sintomi/ segnali e quali sono?
I primi segnali a cui uno studente dovrebbe porre attenzione riguardano alterazioni del sonno (difficoltà nell’ addormentamento, ripetuti risvegli durante la notte) e nell’alimentazione, e anche a eventuali stati di apatia, sensazione di fatica e stanchezza mentale, mancanza di piacere e interesse verso attività che prima risultavano piacevoli.
A ciò spesso si accompagnano difficoltà di concentrazione nello studio. L’ansia oltre ad avere sintomi
cognitivi come pensieri intrusivi e disfunzionali, sensazione di confusione e perdita di controllo, ha anche una ricaduta fisica: tachicardia, sudorazione, tendenza al pianto, vertigini e cefalea, oltre che tensione muscolare.
Nel momento in cui uno studente si accorge di stare attraversando una situazione del genere può rivolgersi a uno psicoterapeuta e iniziare un percorso di psicoterapia online per evitare che tale disagio possa cronicizzarsi o invadere altre aree della vita del paziente. Rivolgersi a uno specialista deve essere visto non come una sconfitta personale ma come un qualcosa che si fa responsabilmente per preservare il proprio equilibrio psicofisico.
Attraverso il supporto psicologico, o la psicoterapia online, quindi possiamo affrontare le nostre problematiche che, come ci spiega bene la Dottoressa, possono invadere anche la sfera fisica fino a cronicizzarsi.
I sintomi fisici che si possono avere, potrebbero preoccupare chi li sta vivendo e questo può portare le persone a rivolgersi a specialisti delle diverse aree, per confermare o escludere eventuali sospetti.
Una cosa che può risultare utile è dare ascolto alle proprie emozioni e alla sensazione di disagio che si prova per cercare di comprendere se determinati sintomi compaiono dopo l’emersione di un’emozione spiacevole o di un pensiero ossessivo, scegliendo, di conseguenza, di iniziare un percorso di supporto psicologico o psicoterapia online.
Iniziare un percorso di psicoterapia può essere connesso anche al timore di venire giudicati, e in questo la psicoterapia online, svolgendosi da casa può aiutare nel preservare la propria privacy.
Le sedute di psicoterapia online che si possono svolgere anche su Serenis sono ugualmente efficaci alla terapia dal vivo e, a volte, possono essere una buona soluzione per rispettare l’anonimato del paziente. Non c’è niente di male nell’andare in terapia, e anche un eventuale pregiudizio rispetto al percorso di supporto psicologico può essere affrontato durante il percorso stesso.
Se vuoi, puoi anche provare a chiederti cosa ti fa sentire l’esigenza di mantenere l’anonimato, è un elemento legato alla vergogna? Pensi che la terapia determini un tuo fallimento? Lavorare sulle risposte può aiutarti a superare le barriere imposte dalla società sul tema del benessere mentale o anche della psicoterapia online.
Cosa si aspettano i ragazzi universitari dalla psicoterapia? Quante sedute sono richieste generalmente? Perché fare una seduta?
Una seduta di psicoterapia può essere in genere utile per potersi aprire con uno specialista e valutare il proprio grado di benessere mentale, ovvero riflettere assieme a un professionista se un eventuale disagio sperimentato a livello psicologico può essere dovuto a particolari contingenze situazionali, legate al momento presente, oppure se si tratta di qualcosa di più radicato nella vita di una persona.
I ragazzi universitari solitamente mirano attraverso la psicoterapia a costruire relazioni con gli altri (genitori, amici, colleghi, ecc..) nutrienti, mature, sane, rispettose dei reciproci confini evolutivi ed assertive, conciliando tutto ciò con un lavoro sulla propria parte più interna e più intima, ovvero sulla gestione delle proprie sensazioni e delle proprie emozioni nei momenti di stress.
La psicoterapia è infatti in grado di offrire in questa fascia di età strategie mirate alla ristrutturazione cognitiva dei pensieri che possono generare o mantenere stati di ansia, angoscia e inquietudine,
migliorando la percezione di qualità e benessere nella vita quotidiana.
Ovviamente la quantità delle sedute richieste è molto variabile da situazione a situazione, da persona a
persona e da studente a studente, e un bravo psicoterapeuta mira sempre a offrire un approccio più personalizzato possibile sulle esigenze e sulle difficoltà riferite dal paziente, nonché sul vissuto e sulla sua storia personale. Detto ciò, in base alla mia esperienza di terapeuta i giovani adulti studenti universitari tendono a richiedere cicli di sedute della durata di alcuni mesi.
È quindi chiaro dalle risposte della Dottoressa, che l’approccio con il supporto psicologico in generale e anche con la psicoterapia online dipende dall’esperienza del singolo e di conseguenza, anche la durata del percorso dipenderà da fattori legati sempre ad aspetti soggettivi.
Sembra molto interessante però comprendere quanto il mondo dei pensieri e delle emozioni possa incidere sulla qualità della vita, ed è altrettanto interessante comprendere che la psicoterapia online non è un semplice colloquio che porta all’emersione delle problematiche ma un vero e proprio percorso che può creare nuovi schemi mentali più funzionali.
Le distorsioni cognitive, e il sentito del paziente possono essere affrontati quindi dalla psicoterapia in generale e dalla psicoterapia online, anche attraverso il modello della ristrutturazione cognitiva, che può aiutare le persone a gestire pensieri negativi o emozioni spiacevoli.
Cosa succede invece quando lo stress universitario, la pressione sociale e la tecnologia cominciano ad essere delle costanti nella nostra vita? La psicoterapia riesce a rispondere anche alle problematiche relative alla velocità imposta dal mondo dei nativi digitali?
Abbiamo posto delle domande in merito all’iperconnessione alla Dottoressa, per comprendere i modi con i quali i nativi digitali si relazionano nel mondo e valutare anche i rischi dell’iperconnessione.
Come si relazionano i nativi digitali all’interno della società?
Gli odierni “nativi digitali” abituati fin dalle prime fasi della socializzazione e della scolarizzazione a relazionarsi con gli altri e, soprattutto con i loro pari, attraverso lo schermo di un telefono, hanno obiettivamente avuto rispetto alle generazioni precedenti meno occasioni di sperimentare rapporti umani basati sulla comunicazione (che ovviamente non è mai solo verbale) centrata su scambi relazionali autentici.
Gli studi neuroscientifici sull’argomento suggeriscono come tutto ciò abbia una ricaduta anche dal punto di vista empatico e sul rispecchiamento emotivo: un ragazzo e una ragazza che ha poca consapevolezza sia di cosa pensino e provino gli altri, sia di cosa stia pensando egli stesso è più vulnerabile a livello personale, in situazioni di stress che possono degenerare in ansia, nonché più esposto a fragilità a livello relazionale nel rapportarsi con gli altri.
Su questo tema la Dottoressa ci porta a riflettere anche sull’importanza dell’empatia, che pare venga estremamente ridotta dal continuo relazionarsi attraverso uno schermo.
La risposta, infatti, anticipa ciò che abbiamo voluto affrontare nelle altre domande sul tema dell’iperconnessione, che elimina la pazienza e la serenità che si dovrebbe provare nell’attesa di qualcosa.
Oltre ad annullare la qualità dei rapporti interpersonali, l’iperconnessione sembra eliminare l’autocontrollo e la concentrazione dei nativi digitali. Vediamo insieme la risposta della Dottoressa:
La possibilità di avere tutto subito, garantita della velocità della rete, causa malessere a livello psicologico nel momento in cui ci si confronta con situazioni che prevedono pazienza e lentezza?
Assolutamente sì, se da una parte c’è una minore tolleranza alla frustrazione, dall’altra c’è un’insofferenza per tutto ciò che richiede tempo e pazienza.
L’autocontrollo e l’autoregolazione sono i pilastri del nostro benessere mentale, che viene messo a dura prova nel momento in cui tutto nella rete appare immediato, veloce e anche privo di limiti e confini, circostanza che però i giovani studenti non ritrovano nella realtà quotidiana, che necessita spesso di pazienza, di attesa e di impegno, concentrazione ed attenzione prolungata e duratura e non immediata.
E’ comprensibile che questo scontro con la realtà possa spesso generare stress, ansia ed angoscia.
Il disagio mentale può quindi essere alimentato dalla tecnologia inserendo le nuove generazioni dentro un circolo vizioso che accresce il disagio mentale.
L’aver imparato a cercare tutte le risposte alle nostre domande mediante l’uso del telefono ci rende ancora più connessi. Affrontiamo quindi grazie alle risposte della Dottoressa il tema della iperconnessione.
Iperconnessione: siamo iperconnessi grazie al progresso tecnologico oppure per un
bisogno psicologico (come una dipendenza/vuoto da colmare)?
Bellissima domanda: è ovviamente un processo reciproco e duale che si influenza a vicenda. Il progresso tecnologico e la società ci spingono ovviamente a essere iperconnessi e a sperimentare la velocità nella comunicazione e nei rapporti.
La tendenza a essere iperconnessi può avere però anche origini psicologiche, in quanto nello sperimentare una perenne connessione si può tentare di riempire un vuoto personale, profondo e pregresso, oppure dovuto a cambiamenti importanti che generano insicurezza e ansia; l’iperconnessione non rappresenta però una risposta equa e risolutiva a tali dinamiche, poiché sono solo in grado di aumentare a medio e lungo termine il sentimento di vuoto e il livello percepito di ansia.
L’iperconnessione può dare una sensazione ingannevole e illusoria di contatto con gli altri ma il vuoto per non generare ulteriore angoscia necessita di essere colmato con relazioni assertive e sane, che diano significato alla nostra identità e unicità di persona, anche attraverso l’intervento di uno specialista psicoterapeuta
La dottoressa ci racconta quindi che l’iperconnessione è il risultato del progresso tecnologico e del bisogno dei nativi digitali di essere sempre connessi.
Le due cose quindi sembrano coesistere possono risultare un problema sul piano delle relazioni. L’essere sempre connessi abbatte le distanze e al contempo allontana le persone, e attraverso questo atteggiamento si può diventare meno empatici.
Questo vuoto spesso tende ad essere riempito con un utilizzo ancora maggiore di dispositivi elettronici che sono la principale causa di questa distanza sociale; la strada proposta dalla Dottoressa è invece incentrata sulla necessità di cominciare un percorso di psicoterapia (o di psicoterapia online) che può aiutarci a ricostruire o costruire relazioni sane e funzionali.
In conclusione:
Abbiamo visto, insieme alla Dottoressa quanto sia importante rivolgersi ai professionisti, e abbiamo compreso quanto sia importante un supporto psicologico adeguato nel momento in cui si sente la necessità di un cambiamento.
La nostra società purtroppo ci ha abituati a pensare che i problemi si possano risolvere con il tempo e senza l’aiuto di nessuno rendendoci spettatori passivi della nostra vita.
Grazie al dialogo con la Dottoressa e con Serenis abbiamo compreso quanto sia importante, invece, ascoltarsi e dare attenzione a ciò che sentiamo.
La psicoterapia online può essere uno strumento utile per lavorare su noi stessi, se sentiamo la necessità di un cambiamento. Il lavoro di Serenis, e dei terapeuti ci fa capire quanto impegno sia ancora necessario per abbattere gli stereotipi sulla psicoterapia e sul disagio mentale.
Ti è piaciuto il modo in cui Serenis ha risposto alle nostre domande? Senti di aver bisogno di un supporto psicologico? Se vuoi, raccontaci le tue impressioni interagendo con noi attraverso i nostri canali social! A presto!!
Psicoterapia online
About the autor: Laura e Mattia, Blog Ambassador
References: