Turismo sostenibile: che cos’è e alcuni spunti per la tua tesi!
Ciao! Benvenuto/a in un nuovo articolo di Thesis 4u. L’articolo di oggi tratta di un argomento estremamente attuale e che interesserà sicuramente i nostri lettori più appassionati di viaggi, ma non solo, anche tutti coloro che hanno a cuore l’ambiente che ci circonda: il turismo sostenibile.
In tanti si sono chiesti cosa effettivamente fosse il turismo sostenibile, ma sopratutto come riuscire a praticarlo. Oggi siamo qui proprio per rispondere a tutte le perplessità e i dubbi a proposito!
Come si fa turismo sostenibile davvero? E perchè è così importante per l’ambiente che ci circonda? Scopriamolo insieme!
Come si fa turismo sostenibile? Cos’è e a cosa serve?
Secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo, il turismo sostenibile è un tipo di turismo capace di soddisfare le esigenze dei turisti di oggi e delle regioni ospitanti prevedendo e accrescendo le opportunità per il futuro.
Tutte le risorse dovrebbero essere gestite in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi di vita dell’area in questione.
L’obiettivo è quello di promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle culture e delle tradizioni locali ma nel rispetto dell’ambiente e dei sistemi di vita dei paesi, dei territori e delle popolazioni ospitanti.
Ma cosa vuol dire “fare turismo sostenibile”?
Il turismo sostenibile non ha nulla a che fare con la scelta delle mete esotiche o con la pianificazione di soggiorni eroici in tenda, nei boschi o nelle foreste, ma è la ricerca di un tipo di turismo più naturalistico da film d’avventura, da documentario eroico.
E’ possibile rendere sostenibile qualsiasi tipo di viaggio, anche nella più affollata e turistica delle città, seguendo alcuni semplici principi di etica, educazione e buon senso senza privarsi di molte comodità tipiche dell’epoca che stiamo vivendo.
Applicando infatti i principi del turismo sostenibile è possibile mantenere un giusto equilibrio tra la bellezza delle proprie ricchezze locali e la necessità di preservarle alle generazioni future, cercando di aumentare la qualità di vita dei residenti e rendendo uniche ed indimenticabili le esperienze vissute dai turisti.
Vuoi sapere come diventare un viaggiatore responsabile e praticare turismo sostenibile? Scopriamolo insieme!
Turismo sostenibile: le 5 regole per essere un turista responsabile
Esistono alcune semplici regole da seguire per essere considerato un viaggiatore responsabile e per praticare turismo sostenibile:
- Scegliere di alloggiare in strutture eco-friendly, costruite nel rispetto dell’ambiente circostante e con uso di materiali naturali. In questo modo è possibile combattere il cambiamento climatico e contribuire a sostenere l’economia locale senza creare intralcio e sprechi inutili;
- Scegliere di consumare un pasto in ristoranti tipici, che fanno uso di prodotti biologici e a kilometri zero. Questo permette non solo ai turisti di assaporare prodotti locali ma anche ai produttori locali di sopravvivere alla concorrenza delle grandi industrie, che cercano di guadagnare a discapito della qualità;
- Spostarsi, quando possibile, a piedi o in bicicletta;
- Rispettare sempre l’ambiente evitando di gettare rifiuti e cartacce a terra, non strappando fiori e non infastidendo la fauna locale. Importante è anche limitare il consumo di plastica, privilegiando l’uso di borracce o posate riciclabili;
- Tenere sempre a mente di essere turisti, con rimi e stili di vita differenti dal posto in cui si soggiorna. Bisogna accettare di non potersi comportare come a casa propria, a prescindere dal prezzo pagato.
Rispettare queste cinque semplici regole ti permetterà di essere un turista che rispetta l’ambiente che lo circonda e potrai essere considerare di star praticando turismo sostenibile.
I diversi tipi di turismo sostenibile
Il concetto di turismo sostenibile non si esaurisce solo ad una semplice definizione, ma comprende diversi tipi di turismo responsabile. Vediamo i principali:
- Turismo comunitario: una forma di turismo in cui l’accoglienza è interamente gestita dalle popolazioni locali;
- Slow Tourism: più che una forma di turismo, questo è un vero e proprio stile di vita. Consiste nello scoprire una destinazione al proprio ritmo;
- Turismo equo: ispirato al commercio equo e solidale, consente una remunerazione equa delle comunità locali;
- Turismo partecipativo: si tratta di costruire relazioni tra le popolazioni ospitanti e il viaggiatore. L’obiettivo è quello di far partecipare il viaggiatore, in modo attivo, alla vita locale;
- Ecoturismo: rispetta sempre l’ambiente e il benessere delle persone che ti circondano. L’obiettivo di questo tipo di turismo è quello di vivere un soggiorno circondati dalla natura;
- Turismo solidale: permette di creare un legame di solidarietà tra il viaggiatore e la popolazione locale. L’obiettivo è quello di fornire un contributo finanziario ai progetti di sviluppo locale;
- Agroturismo: è un tipo di turismo che mira a rendere sostenibile gli ambienti agricoli. Si può praticare in diversi modi: degustando prodotti tipici, visitando la proprietà, pernottando in camera, con l’obiettivo di facilitare l’incontro con il produttore e di instaurare un rapporto cordiale e piacevole;
- Turismo umanitario: tipo di turismo che partecipa al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali. Trasmettere conoscenze e contribuire allo sviluppo locale sono tutti compiti ai quali i turisti sono incoraggiati a partecipare.
Turismo sostenibile e turismo responsabile: quali sono le differenze?
Molto spesso si vede accostato il concetto di turismo sostenibile con quello di turismo responsabile, ma sono la stessa cosa? Quali sono le differenze di base? Vediamole!
La realtà è che fino a poco tempo fa il turismo sostenibile e il turismo responsabile erano due concetti distinti, ma oggi si stanno avvicinando sempre di più.
In base alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), il turismo sostenibile è quella forma di viaggio che soddisfa sia le necessità del viaggiatore, ma che al contempo fornisce beneficio al paese che lo ospita, con lo scopo di arricchire le opportunità di sviluppo del territorio.
Invece per turismo responsabile, così definito dall’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), si intende un tipo di turismo realizzato in base a criteri di uguaglianza sociale e nel rispetto dei diritti umani, con l’obiettivo che questi possano essere garantiti a tutti.
Lo scopo è quindi quello di valutare l’impatto etico del turismo sulla popolazione locale e il suo sviluppo economico e sociale. Ciò che li accomuna è la cura e il rispetto dell’ambiente e della cultura, oltre che delle comunità dei luoghi di destinazione ed entrambi introducono il concetto di salvaguardia e valorizzazione economica per le popolazioni che vivono in questi luoghi.
Il turismo sostenibile però non riguarda solo i viaggiatori, ma anche strutture e ormai anche imprese, che stanno sempre più abbracciando questo stile di vita. Vediamo come!
Turismo sostenibile: un business per le PMI
In Italia il turismo sostenibile sta crescendo sempre più e sta accrescendo sempre più il business legato ai viaggi che rispettano l’ambiente e che valorizzano le tradizioni territoriali. Questo è sempre più importante per far si che l’economia locale possa crescere a vista d’occhio.
A testimonianza del trend positivo segnato dal turismo sostenibile, una ricerca condotta da Fondazione UniVerde e Ipr Marketing sulle nuove abitudini di viaggio, mostra come il 47% delle persone intervistate ritiene fondamentale per le proprie scelte il vincolo della sostenibilità.
Questo vuol dire che prima di prenotare la propria vacanza, un’ottima parte di viaggiatori si pone il problema, oltre al tipo di alloggio, anche se le sue scelte danneggiano in qualche modo la natura locale.
La sostenibilità però non deve riguardare solo l’ambiente, ma anche i benefici per il territorio a livello di strutture e di guadagni per le comunità locali. Partendo da questa convinzione, è nata la prima piattaforma in Europa che ha l’obiettivo di mettere insieme la promozione, la gestione e la distribuzione di tutti i tipi di prodotti turistici.
La piattaforma si chiama Localler, lanciata da una coppia di italiani emigrati in Spagna: questa è rivolta alle piccole e media imprese, ma non solo, anche ai professionisti del settore. Si tratta di un verso e proprio strumento di marketing volto a semplificare e automatizzare la gestione della disponibilità e dei prezzi, su differenti canali di vendita, come Airbnb, Trip4real ecc.
Questa gestione integrata di differenti offerte messe in rete, permette di incrementare le prenotazioni online, accrescendo il business di piccole e medie strutture che offrono un soggiorno sostenibile e a prezzi contenuti.
“La nostra startup è nata nel 2012 ma siamo online da circa un mese e mezzo. In questa fase iniziale, il servizio sarà gratuito, ma stiamo preparando una vera e propria offerta commerciale che verrà lanciata prima di questa estate.
Abbiamo deciso di creare questa piattaforma innovativa partendo dall’esperienza personale, avendo lavorato per anni nel turismo, sia per dare voce ai soggetti attivi del settore, ed eliminando eventuali intermediari che non fanno altro che aumentare i costi, sia per dare visibilità alle piccole realtà, poco conosciute e poco presenti in rete. Si tratta di un software attraverso il quale gestire tutti i tipi di prodotto turistico, dalle prenotazioni alla fatturazione, dalla realizzazione di pacchetti, grazie alla creazione di un network tra professionisti, all’affiliazione”. – Gianpaolo Vairo, CEO e Product Manager di Localler
Il sud Italia al passo col turismo sostenibile: il caso Revive Srl
Il sud Italia è noto per essere la meta estiva preferita da turisti provenienti da tutto il mondo. Proprio per questo motivo adottare delle politiche di turismo sostenibile da parte delle infrastrutture locali è fondamentale. Il Meridione però non si è fatto trovare impreparato!
A dimostrazione del fatto che il sud Italia è perfettamente al passo con il turismo sostenibile, Revive Srl, una startup innovativa siciliana, ha messo in atto un vero e proprio piano di turismo sostenibile per permettere ai turisti provenienti da tutto il mondo un soggiorno gradevole ma sempre e comunque all’insegna della sostenibilità.
Per la startup siciliana è fondamentale proporre un turismo sostenibile, che dia la possibilità ad albergatori e viaggiatori di avere un perfetto incontro fra domanda e offerta in strutture in cui storia, architettura e ambienti naturali siano perfettamente armonizzati tra loro.
Per pensare e progettare in grande, Revive ha aperto un importante dialogo in primis con albergatori e operatori del settore, che vivono quotidianamente la realtà del turismo e le difficoltà che comporta, con l’obiettivo di tenere in Sicilia un vero e proprio viaggio on the road per i territori dell’Isola. In particolare, i territori toccati sono: Catania, Taormina, Agrigento e Trapani, luoghi in cui Revive presenterà il proprio progetto pilota finalizzato alla diffusione e allo sviluppo di un nuovo sistema di ospitalità sostenibile in Sicilia.
“Il roadshow che terremo in giro per la Sicilia sarà l’occasione per lanciare Revive su base regionale e la collaborazione con Federalberghi è una conferma del nostro progetto che si rivolge in via privilegiata al sistema dell’edilizia più direttamente collegato alle strutture ricettive. Questo può avvenire mediante un’ospitalità attenta all’ambiente, a partire dalla centralità di un modello di “edificio attivo”, manufatto di nuova concezione, progettato e costruito per il connubio Ospite- Ambiente, frutto dell’adozione di processi informatizzati del Building Information Modelling” (BIM), con l’obiettivo di ripristinare il naturale equilibrio tra l’uomo e il territorio”. – Daniela Guarneri, CEO del progetto.
E tu? Cosa ne pensi del turismo sostenibile? Hai mai provato ad applicare le sue regole in uno dei tuoi viaggi? Diccelo sui nostri social!
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About the author: Arianna, Blog Ambassador
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