Ciao a tutti e a tutte bentornati/e in un nuovo articolo del blog di Thesis 4u, la startup innovativa che mette in collegamento gli studenti e le studentesse con le aziende, grazie alle tesi di laurea in azienda.
Come saprai, noi di Thesis 4u crediamo molto nelle tesi di laurea, e crediamo sia anche molto importante condividere quelle più interessanti e innovative, dando la possibilità a te che leggi questo articolo di prendere spunto o di informarti su qualcosa che non sapevi.
Anche tu puoi candidare la tua tesi di laurea ad essere pubblicata sul nostro blog! Per farlo ti basta compilare questo form, rispondere alle domande e darci qualche dettaglio sulla tua tesi. Ogni mese scegliamo una tesi “vincitrice” che poi pubblichiamo.
Oggi parliamo della deontologia dell’informazione che concerne l’Intelligenza Artificiale e i chatbot. Quali sono i principali rischi legati all’uso dell’IA? Cosa prevede la deontologia dell’informazione rispetto a questo strumento innovativo? Questa è solo una delle domande che Bianca si è posta nella fase di ricerca per la sua tesi: Profili giuridici e problematiche legate all’Intelligenza Artificiale.
Scopriamo allora la tesi di Bianca!
Puoi anche leggerla integralmente qui!

Prima di proseguire nella lettura della tesi sulla deontologia dell’informazione di Bianca, ricordati che esiste il programma Thesis 4u Journal. Puoi inviarci la tua tesi di laurea, compilando un form. Se la troviamo interessante, la pubblichiamo in un articolo!
Deontologia dell’informazione: lo studio di Bianca
Bianca ha sempre avuto una grande passione per il mondo dell’informazione e della comunicazione, tanto da scegliere un percorso di studi che le permettesse di approfondirlo a 360 gradi. Si è laureata il 10 dicembre 2024 in Scienze della Comunicazione alla Lumsa di Roma, con indirizzo in Giornalismo, Relazioni Pubbliche e Digital Media.
Ho scelto questo indirizzo perché il mio sogno è diventare giornalista, racconta Bianca. Un percorso che le ha dato solide basi teoriche e pratiche, anche se la laurea triennale da sola non consente l’accesso diretto all’esame da giornalista professionista.
Ma questo non la ferma: determinata e ambiziosa, è pronta a proseguire la sua formazione e a fare esperienza sul campo per raggiungere il suo obiettivo.
Se da un lato Bianca ha sempre coltivato la sua passione per il giornalismo, dall’altro non ha mai nascosto un certo interesse per il mondo della giurisprudenza.
Ci racconta che quando è arrivato il momento di scegliere l’università, ha seriamente preso in considerazione entrambe le strade. Alla fine, ha capito che questi due mondi non sono poi così distanti come sembrano. Anzi, si intrecciano più spesso di quanto si pensi.
Proprio dall’incontro tra giornalismo e diritto nasce il tema di oggi: la deontologia dell’informazione. In altre parole: quali sono le regole etiche che un giornalista deve seguire per informare in modo corretto? Vediamolo insieme.

Deontologia dell’informazione: cos’è? Perché è importante conoscerla?
La deontologia dell’informazione raccoglie i principi etici che regolano il lavoro dei giornalisti. Il loro compito è garantire un’informazione corretta, trasparente e responsabile. In un mondo dove le notizie si diffondono alla velocità della luce, rispettare queste regole è fondamentale. Una notizia falsa o manipolata può influenzare l’opinione pubblica e persino cambiare il corso di eventi politici ed economici.
Oggi l’intelligenza artificiale è ovunque. Saperla usare in modo consapevole è essenziale per evitare di esserne travolti. Bianca, pur non essendo un’esperta, ne è rimasta affascinata al punto da dedicarci la sua tesi di laurea. Il suo focus? Il rapporto tra IA e deontologia dell’informazione. Ha scoperto che, se da un lato la tecnologia può migliorare il giornalismo, dall’altro si rivela vulnerabile e porta con sé grandi rischi.
Le fake news sono una delle sfide più grandi del nostro tempo. Si diffondono a una velocità impressionante, spesso superando le notizie verificate.
Generano dibattito, attirano l’attenzione e, per colpa del “purché se ne parli” si da visibilità a contenuti che non la meriterebbero.
Verificare le fonti è il primo passo per tutelarsi dalle fake news, purtroppo però, non tutti se ne curano e così, la disinformazione si propaga senza controllo.
Fino a qualche anno fa, creare una fake news richiedeva un intervento umano: qualcuno doveva scrivere un articolo falso o modificare una pagina Wikipedia; oggi, invece, l’IA può farlo in automatico.
Ciò nonostante l’intelligenza artificiale non è infallibile: come noi essere umani assimila gli input a cui è esposto, per poi diffonderli nuovamente, creando così un circolo vizioso senza fine.
Parlando della deontologia dell’informazione era inevitabile parlare anche dei cosiddetti deep fake. Si tratta di video o immagini digitalmente alterati per simulare eventi mai accaduti, con un livello di realismo sempre più sofisticato. Il problema principale è che queste tecnologie stanno diventando sempre più accessibili, aumentando il rischio di manipolazione e disinformazione.
La domanda centrale è: come possiamo garantire un’informazione etica nell’era dell’intelligenza artificiale? La risposta risiede nella consapevolezza e, soprattutto, nella deontologia dell’informazione.
Il fact-checking deve diventare una prassi comune, così come il controllo accurato delle fonti prima di condividere una notizia. È essenziale anche una regolamentazione chiara per l’uso dell’IA nel campo dell’informazione, al fine di prevenire abusi e manipolazioni.
Come ci fa notare la stessa Bianca, l’intelligenza artificiale ha il potenziale per arricchire il giornalismo, migliorando l’accessibilità e l’accuratezza delle informazioni, ma come ogni strumento, tutto dipende da come viene utilizzato.
Di chi è la colpa? Risponde la deontologia dell’informazione
Come già sottolineato, l’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente il modo in cui accediamo alle informazioni. Tuttavia, questa rivoluzione porta con sé sfide etiche di grande portata.
Chi ha il controllo su ciò che gli algoritmi producono? Chi verifica la veridicità dei contenuti generati?
Un tempo, il giornalista era direttamente responsabile di ciò che scriveva, ma oggi, con l’automazione dei processi, la situazione si complica. Chi risponde per un articolo creato automaticamente da un algoritmo? A questa domanda risponde la deontologia dell’informazione.
Gli algoritmi sono in grado di generare articoli, video e immagini in modo completamente autonomo, senza necessità di intervento umano. In assenza di regole chiare, la disinformazione potrebbe diffondersi senza freni.
Se il pubblico comincia a mettere in dubbio ogni contenuto, si rischia di minare la fiducia nei media tradizionali, creando un ambiente in cui diventa sempre più difficile distinguere la verità dalla menzogna.
Dal punto di vista giuridico, il tema affrontato da Bianca si collega direttamente all’Articolo 21 della Costituzione Italiana, che tutela la libertà di espressione e di stampa.
Questo riconoscimento segna un passo fondamentale per la deontologia dell’informazione, tutelando la libertà di espressione di ogni cittadino e, allo stesso tempo, sottolineando la responsabilità nell’uso corretto delle informazioni.
Bianca ha esplorato l’equilibrio delicato tra libertà di espressione e necessità di regolamentazione, focalizzandosi sull’importanza di trovare soluzioni che consentano di sfruttare il potenziale dell’IA senza compromettere l’etica giornalistica.
L’Articolo 21 garantisce la libertà di espressione, ma cosa accade quando le informazioni provengono da un’intelligenza artificiale anziché da una persona reale?
In questo contesto, la deontologia dell’informazione non ha ancora trovato una risposta: il concetto di responsabilità si fa più complesso, poiché non esiste un autore fisico a cui attribuire la colpa in caso di fake news o contenuti diffamatori.
Questa lacuna giuridica richiede una riflessione urgente e approfondita su come regolamentare l’uso dell’IA nell’informazione, per assicurarsi che la libertà di espressione non venga abusata a danno della verità e dell’integrità dell’informazione stessa.

Tesi sulla deontologia dell’informazione: quali sono le difficoltà pratiche?
Occuparsi di una tematica tanto attuale come la deontologia dell’informazione è stata sicuramente un opportunità per Bianca, ma trattandosi di un fenomeno in continua evoluzione, non è stato semplice per lei intraprendere questo percorso di ricerca.
Non dimentichiamo che, dal punto di vista della ricerca, più un fenomeno è recente, più diventa complesso reperire fonti pienamente attendibili e consolidate.
Bianca stessa ammette di aver temuto di non trovare abbastanza materiale per sostenere la sua analisi. Tuttavia, la sua passione per il mondo della comunicazione le ha dato la forza di affrontare l’ultimo passo verso la Laurea con fiducia e curiosità.
L’originalità della tesi di Bianca non risiede solo nella scelta di un tema attuale e innovativo come l’intelligenza artificiale, ma soprattutto nel modo in cui è riuscita a intrecciare questo argomento con aspetti ben più complessi e profondi.
Il suo lavoro, infatti, non si è limitato a esplorare le potenzialità e le applicazioni dell’IA nel mondo dell’informazione, di cui abbiamo già avuto prova, ma ha saputo spingersi oltre, ponendo l’accento sulle implicazioni giuridiche ed etiche che ne derivano.
Attraverso un’analisi critica e dettagliata, Bianca ha collegato la nostra quotidianità – sempre più influenzata dalla tecnologia – a questioni fondamentali legate alla trasparenza, alla responsabilità e ai diritti nell’era digitale.
Il suo approccio ha messo in luce non solo le opportunità offerte dall’IA nel giornalismo, ma anche i rischi e le sfide che professionisti e non devono affrontare per garantire un’informazione etica e affidabile.
Grazie al continuo aggiornamento sulle novità del settore, è riuscita a orientarsi tra studi emergenti, articoli scientifici e dibattiti accademici, costruendo così una base solida per la sua ricerca.
Questo le ha permesso non solo di raccogliere dati rilevanti, ma anche di interpretare le informazioni con uno sguardo critico, consapevole della rapidità con cui l’intelligenza artificiale evolve e delle implicazioni che tale evoluzione porta con sé.

Tesi sulla deontologia dell’informazione: l’esperienza di Bianca e consigli per i laureandi!
La storia di Bianca dimostra come la scelta del percorso universitario possa essere guidata dalla passione e dalla voglia di mettersi alla prova. Il suo impegno nello studio e nella ricerca l’ha portata a sviluppare competenze fondamentali, che le saranno utili nel suo futuro professionale.
Per chi si trova a dover scegliere un percorso di studi, il consiglio di Bianca è chiaro: scegliete qualcosa che vi appassioni davvero, perché solo così riuscirete a superare le difficoltà e a trarre il massimo da ogni esperienza.
Raggiunto il primo traguardo, ora il suo obiettivo è continuare a studiare e specializzarsi, per poi un giorno entrare a far parte dell’Albo dei Giornalisti con le competenze e la consapevolezza necessarie per affrontare le nuove sfide legate all’informazione digitale.