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Ti è mai capitato di essere giudicato perché sei uno studente non frequentante? Non ti preoccupare, non ti capiamo!

In questo articolo spiegheremo ai nostri amici frequentanti che non è così male “studiare tutto da soli”.

Ciao a tutti e a tutte bentornati in un nuovo articolo del blog di Thesis 4u, la startup innovativa che mette in collegamento gli studenti e le studentesse con le aziende, grazie alle tesi di laurea in azienda.

Sei iscritto all’università, ma per un motivo o per un altro non puoi (o non vuoi) seguire le lezioni. Magari lavori, vivi lontano o semplicemente studi meglio da solo. Eppure, ogni volta che dici di essere un Non Frequentante, la reazione è sempre la stessa: stupore, scetticismo e magari anche qualche commento poco incoraggiante.

“Ma come fai a studiare tutto da solo?” oppure “Eh, ma senza seguire le lezioni, l’esame sarà impossibile!”. Qualcuno potrebbe persino pensare che tu stia solo cercando una scusa per studiare meno. Ma nel 2025 ha davvero senso associare la presenza in aula alla bravura o all’impegno?

Essere un Non Frequentante non significa affatto essere meno motivato o meno capace. Anzi, sempre più studenti scelgono questa strada per necessità o per preferenza. C’è chi deve conciliare studio e lavoro, chi vive lontano dall’ateneo e chi, semplicemente, si trova meglio a gestire il proprio tempo in autonomia.

Questa scelta, spesso vista come “anomala”, ha invece parecchi vantaggi. Permette di personalizzare il proprio percorso di studio, ottimizzare i tempi e sviluppare competenze preziose come l’organizzazione e l’autodisciplina.

Certo, non è priva di difficoltà, ma con il giusto approccio può trasformarsi in una delle decisioni più intelligenti che uno studente possa prendere.

non frequentante

L’Universitario Non Frequentante: Pregiudizi e Realtà

C’è questa convinzione diffusa: se non vai a lezione, allora sei meno preparato, meno coinvolto e, diciamolo, anche un po’ più fannullone rispetto a chi si presenta in aula ogni giorno, prende appunti e partecipa. Ma è davvero così? No, e ora ti spiego perché.

Pensiamo a come funziona l’università: lezioni frontali, il professore spiega, gli studenti ascoltano. Ogni tanto qualche domanda, qualche slide, e poi si passa alla lezione successiva. Un metodo che per alcuni è efficace, ma per altri decisamente meno.

Magari tu fai parte di chi impara meglio leggendo, facendo schemi, guardando video su YouTube o discutendo con altri studenti. E qui sta il punto: essere non frequentante non vuol dire perdere tempo, vuol dire semplicemente avere un metodo diverso da quello tradizionale.

Anzi, spesso un non frequentante è più organizzato di chi segue. Se sei tra questi, sai bene che devi pianificare lo studio, raccogliere i materiali giusti, procurarti i libri e magari chiedere appunti a chi frequenta. In pratica, devi essere autonomo, e questa è una skill preziosa che ti tornerà utile anche nel mondo del lavoro.

Perché essere uno studente Non Frequentante a volte è necessario?

Le ragioni per cui uno studente sceglie di essere non frequentante sono tantissime. A volte è una scelta, altre una necessità.

Molti devono lavorare per mantenersi agli studi e non possono passare ogni mattina in aula. Magari fanno i camerieri, i commessi, i freelance o addirittura lavorano già nel loro settore. Non è una questione di volontà, ma di tempo.

Ad esempio Niccolò, studente ventitreenne di Lettere Moderne all’Università di Padova: lavora otto ore al giorno come operaio e, semplicemente, non riesce a seguire le lezioni. Per lui essere Non Frequentante non è un’opzione, è l’unico modo per continuare a studiare.

E poi ci sono altri casi: chi vive lontano dall’ateneo, chi ha problemi di salute o deve occuparsi di un familiare. Senza contare chi, per strategia, sacrifica qualche corso per concentrarsi meglio su un altro.

Essere Non Frequentante è un vantaggio?

Diciamolo chiaro e tondo: in alcuni casi, non frequentare è una scelta strategica.

Gestione Autonoma del Tempo

Chi non frequenta può organizzare il proprio tempo in maniera più efficiente, evitando ore di spostamenti inutili e concentrandosi direttamente sulle materie di studio.

Un aspetto fondamentale della scelta di essere non frequentante è la flessibilità nella gestione del tempo. Chi frequenta le lezioni segue un calendario rigido, con orari stabiliti dai professori e la necessità di essere fisicamente presente in aula, spesso con lunghe pause tra una lezione e l’altra.

Al contrario, chi studia in modo autonomo ha il vantaggio di organizzare il proprio tempo liberamente, decidendo quando e come dedicarsi allo studio. Puoi scegliere di studiare nei momenti della giornata in cui sei più concentrato e motivato, suddividendo il carico di lavoro in base alla tua energia, senza doverti adattare a un ritmo imposto dall’università.

Questa flessibilità è particolarmente vantaggiosa per chi ha impegni lavorativi o familiari. Molti studenti lavorano part-time per mantenersi, e frequentare le lezioni può complicare il bilanciamento tra lavoro e studio.

Essere uno studente non frequentante permette di organizzarti in modo da dedicare più ore al lavoro, continuando comunque a studiare. Questo non solo ti rende indipendente dal punto di vista economico, ma ti offre anche un vantaggio competitivo nel mondo del lavoro.

Iniziare il prima possibile a lavorare è un grande vantaggio al livello competitivo: avrai già qualche anno di esperienza che i tuoi colleghi frequentanti non avranno.

Numerosi studi suggeriscono che l’esperienza lavorativa durante gli studi contribuisce a sviluppare competenze che vanno oltre quelle teoriche.

Ad esempio, uno studio pubblicato sulla rivista Counseling ha evidenziato che gli studenti che lavorano durante gli studi tendono a sviluppare competenze trasversali come la gestione del tempo, l’autodisciplina e la capacità di problem solving, tutte abilità che non si acquisiscono semplicemente frequentando le lezioni.

Risparmio economico significativo

Oltre alla flessibilità, un altro vantaggio di essere non frequentante è il risparmio economico. Frequentare l’università comporta costi che vanno oltre le tasse: affitto, trasporti, pasti fuori casa e materiale didattico possono rappresentare spese significative, soprattutto se vivi lontano da casa.

Non frequentare ti permette di eliminare molte di queste spese, rendendo il percorso di studio meno gravoso dal punto di vista economico.

Il denaro risparmiato può essere investito in esperienze formative alternative: corsi di specializzazione online, viaggi di studio, stage non retribuiti che arricchiscono il tuo bagaglio professionale e culturale, oppure in strumenti tecnologici utili per lo studio, come computer e software.

Secondo uno studio del National Bureau of Economic Research, gli studenti che evitano i costi fissi legati all’affitto e ai trasporti universitari hanno maggiori probabilità di ottenere una maggiore indipendenza economica, con vantaggi che si riflettono anche nella loro carriera.

Alcuni studenti scelgono di prendersi una pausa dal percorso di studi tradizionale per fare viaggi di studio all’estero, considerandoli un investimento sul proprio futuro. Anche se non frequentando si perde l’opportunità di vivere pienamente la vita universitaria tradizionale, si guadagna in esperienza internazionale, che costituisce un valore aggiunto nel curriculum.

le cattive abitudini che rallentano lo studio

Metodo di Studio Personalizzato

Uno degli aspetti più interessanti dell’essere non frequentante è la possibilità di personalizzare completamente il proprio metodo di studio. Le lezioni tradizionali seguono un programma rigido, che non sempre si adatta alle esigenze di ogni studente.

Alcuni fanno fatica ad apprendere ascoltando passivamente, altri trovano difficile concentrarsi in aule affollate e poco stimolanti. Studiare da non frequentante significa poter scegliere il metodo che funziona meglio per te: libri, video online, risorse interattive o forum di discussione con altri studenti.

Questa libertà ti permette di imparare in modo più attivo e dinamico, trovando approcci che stimolano davvero la tua curiosità e attenzione. Invece di seguire passivamente un corso, puoi costruire un percorso di studio su misura, approfondendo gli argomenti che più ti interessano.

Per esempio, se ti appassiona l’economia, non devi limitarti ai libri di testo. Puoi integrare lo studio con articoli scientifici, corsi online di università prestigiose come MIT, Harvard o Stanford, o partecipare a discussioni con esperti del settore.

Questo approccio ti permette di acquisire una conoscenza più ampia e approfondita rispetto a quella offerta da un singolo corso universitario. Studiare senza frequentare non significa solo prepararsi agli esami, ma diventare un ricercatore autonomo, focalizzandoti sugli argomenti più rilevanti senza perdere tempo su contenuti marginali.

Sviluppo di competenze trasversali e soft skills

Essere non frequentante ti permette di sviluppare una serie di competenze trasversali sempre più richieste nel mondo del lavoro. La prima? L’autodisciplina. Senza orari fissi o lezioni obbligatorie, sei tu il responsabile del tuo percorso.

Devi pianificare il tuo studio, rispettare le scadenze e, soprattutto, mantenere alta la motivazione. Questa capacità di gestione del tempo è fondamentale sia per l’università che per la carriera professionale.

Un altro vantaggio è l’auto-apprendimento e il problem solving, due competenze molto apprezzate dalle aziende. Studiare senza frequentare significa imparare a cercare le risorse giuste, risolvere problemi in autonomia e affrontare le difficoltà senza la supervisione costante di un professore.

Essere proattivo diventa essenziale: devi trovare le risposte da solo, confrontarti con gruppi di studio online e imparare dai tuoi errori senza una guida fissa. Tutte queste abilità ti renderanno più sicuro e indipendente quando entrerai nel mondo del lavoro.

Gli svantaggi del Non Frequentante

Naturalmente, ci sono anche delle sfide da considerare. Una delle principali difficoltà riguarda l’isolamento.

Studiare da non frequentante significa meno occasioni di interazione diretta con professori e colleghi, il che può ridurre le opportunità di scambio di idee e di crescita intellettuale.

Tuttavia, la tecnologia ha colmato gran parte di questo vuoto, con risorse online che permettono agli studenti di interagire in tempo reale. Gruppi di studio virtuali, forum accademici e videochiamate con i professori o tutor sono diventati strumenti sempre più accessibili.

Percezione del percorso di studio da parte dei datori di lavoro

Una preoccupazione comune riguarda il preconcetto che i datori di lavoro possano considerare negativamente un percorso di studi non frequentato. In passato, non frequentare l’università veniva visto come una carenza, ma oggi la situazione è cambiata.

Le aziende sono sempre più interessate a persone autonome, indipendenti e capaci di lavorare in modo flessibile. La capacità di auto-organizzarsi e di imparare autonomamente è molto apprezzata.

Frequentante o Non Frequentante? Questo è il Problema

Essere non frequentante non solo non ti penalizza, ma può addirittura diventare un punto di forza.

Nel mondo della tecnologia, del marketing o delle start-up, dove contano flessibilità e competenze pratiche, aver sviluppato autodisciplina e capacità di auto-apprendimento può darti un vantaggio competitivo.

Studiare senza frequentare non significa essere meno preparati, ma avere un approccio diverso. Se gestito nel modo giusto, questo metodo può essere estremamente vantaggioso. La flessibilità, il risparmio economico, la personalizzazione dello studio e lo sviluppo di competenze trasversali sono solo alcuni dei benefici.

Se sei motivato, organizzato e proattivo, questa scelta può prepararti al meglio per il futuro. Certo, ci sono sfide, ma con determinazione si possono superare. Essere non frequentante ti permette di costruire un percorso di studi su misura per le tue esigenze personali e professionali, preparandoti con maggiore autonomia e competenza al mondo del lavoro.

E tu? Sei uno studente frequentante o non frequentante? Faccelo Sapere su tutti i nostri social!