È arrivato Erasmus in Italia, il nuovo programma pensato per spostarsi in altre regioni italiane a studiare, scopriamolo insieme!
Ciao a tutti e a tutte bentornati/e in in un nuovo articolo del blog di Thesis 4u, la startup innovativa che mette in collegamento gli studenti e le studentesse con le aziende, grazie alle tesi di laurea in azienda.
Oggi parliamo del nuovo progetto di Erasmus in Italia. Questo progetto vuole affiancarsi al canonico Erasmus, che permette agli studenti di tutta Europa di trascorrere del tempo all’estero in un’università straniera, per proseguire gli studi.
Il progetto dell’Erasmus in Italia però, vuole promuovere lo scambio di studenti tra gli atenei del territorio italiano, così da valorizzare le varie università, e anche colmare il divario tra Nord e Sud Italia.
Prima di vedere più nel dettaglio il progetto di Erasmus in Italia, ripassiamo un po’ la storia di Erasmus e scopriamo insieme qualche dato su di esso.
Vedremo anche che non solo l’Italia sta creando un percorso “nostrano” di Erasmus, e affronteremo anche il caso della Gran Bretagna.
Erasmus in Italia: il progetto Erasmus+
European community Action Scheme for the Mobility of University Students. Ecco per costa sta Erasmus, il progetto che nasce ne 1987, pensato per permettere agli studenti universitari di viaggiare e studiare allo stesso tempo.
Il progetto è omonimo del filosofo olandese Erasmo da Rotterdam, che era solito viaggiare per tutta l’Europa.
E nel 2014 il progetto è stato rinominato in Erasmus+, includendo altri ambiti al suo interno, come la gioventù e lo sport.
Pensate che l’idea del progetto Erasmus nasce da un’italiana! Sofia Corradi, nel 1969 ha questa brillante idea e la fa conosce alla CRUI (Conferenza dei Rettori dell Università Italiane). Il progetto viene avviato dopo ben 7 anni dalla CEE (l’ex Unione Europea) sotto il nome di Joint Study Programs, che solo nel 1987 sarebbe diventato l’Erasmus che conosciamo noi oggi.
Sapete sicuramente che l’Erasmus permette di spostarsi nei paesi appartenenti all’UE, ma forse non sapete che aderiscono anche i paesi dell’EFTA (Associazione europea di libero scambio. Oggi state imparando anche un bel po’ di acronimi), in cui figurano anche Liechtenstein, Islanda e Norvegia, non appartenenti a EU.
Inoltre il progetto Erasmus permette di andare nei paesi che stanno per o che vogliono aderire all’Unione Europea, come la Serbia o la Macedonia del Nord.
L’Erasmus non promuove solo lo studio accademico all’estero, ma anche l’inclusione dei giovani nel rinnovamento delle politiche sportive e nel campo della gioventù. E inoltre non si rivolge più solamente agli universitari:
negli anni il progetto Erasmus si è rivolto anche agli studenti di scuole di ogni ordine e grado, agli studenti AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale), ed anche a giovani apprendisti e studenti di centri professionalizzanti.
Vediamo dunque che l’Erasmus in Italia è solo l’ultima di una lunga serie di tappe che ha percorso il progetto Erasmus. Anzi, se vogliamo, è una tappa alternativa, che si pone come concorrente al progetto originale.
Prima di approfondire l’Erasmus in Italia, vogliamo ricordarti che noi di Thesis 4u abbiamo redatto la guida definitiva per redigere una tesi di laurea perfetta! Dacci un’occhiata qui!
Erasmus in Italia: alcuni dati su Erasmus+
Parliamo un po’ di dati riguardanti il progetto Erasmus. I dati che potremmo trattare sono infiniti, in quanto sul sito ufficiale europeo vi sono i dati riguardanti ogni paese, i progetti coinvolti, il numero di persone e organizzazioni incluse ecc.
Soffermiamoci allora prima di tutto su dati economici. L’UE ha stanziato ben 26,2 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, quasi il doppio di quelli per il periodo precedente, ossia dal 2014 al 2020, per il quale erano stati stanziati 14,5 miliardi di euro.
Come riporta il sito della Commissione Europea, il programma 2021-2027 punta molto sulla transizione green e digitale e anche sulla partecipazione dei giovani alla vita democratica.
Se invece vogliamo soffermarci sui dati riguardanti l’Italia, vediamo che dopo i picchi negativi dovuti alla pandemia, il progetto Erasmus in Italia è ripartito alla grande: con gli ultimi dati aggiornati al 2022, vediamo che se nel 2021 erano 50 mila gli studenti partiti dall’Italia verso un paese estero, nel 2022 erano oltre 100 mila!
E tra tutti i progetti coinvolti, per l’Italia sono stati finanziati all’incirca 95-100 milioni di euro, e i settori sui quali si è investito di più, come prevedibili, sono proprio quelli della transizione ecologica e di quella digitale.
E se invece parliamo di mete, quali sono quelle preferite dagli studenti Erasmus+?
Un primato assoluto è detenuto dalla Spagna. La nazione iberica è quella preferita dagli studenti europei.
Ad attirare gli studenti in Spagna è molto probabilmente il clima, mite tutto l’anno. Essendo molti studenti del Nord Europa (dopo la Spagna infatti, a partire di più sono gli studenti di Francia e Germania, non proprio posti esotici) per loro la possibilità di passare 6 mesi nella penisola iberica potrebbe sembrare una vacanza.
Le città più gettonate sono quelle di Barcellona, Valencia, Madrid, Granada e Salamanca. Al secondo posto si piazza la Germania, che attira molti giovani anche in quanto centro trainante dell’economia europea. L’Italia si piazza al quinto posto, dopo le già citate Spagna e Germania, e dietro Francia e Regno Unito.
Gli atenei italiani più scelti dagli studenti Erasmus in Italia sono l’Alma Mater di Bologna, la “Sapienza” di Roma, l’Università degli studi di Firenze, il Politecnico di Milano e l’Università degli studi di Padova.
L’Italia invece, in base agli ultimi report annuali del programma Erasmus+ sarebbe la prima nazione per numero di studenti che intraprendono un viaggio di studio all’estero.
Concentriamoci ora invece su quanto costa affrontare un viaggio Erasmus+.
Per calcolare il costo di un Erasmus bisogna tenere in conto alcune variabili. Prima su tutte il costo delle tasse accademiche del paese di destinazione. Infatti, se in Germania sono (quasi) gratuite, in Gran Bretagna possono aggirarsi sulle 12 mila sterline, circa 14 mila euro.
Inoltre vi è il costo della vita del paese di destinazione, e per questo che il progetto stesso stanzia delle borse di studio mensili in base al paese scelto. Gli importi variano tra 250, 300 e 350 euro per ogni mese di mobilità.
A questi vanno aggiunte le spese per l’affitto e per i trasporti. Insomma fare un viaggio di studio con Erasmus+ può essere molto oneroso. Tu controlla questo articolo su come risparmiare da studente!
Erasmus in Italia: scopriamo il nuovo progetto italiano
Il nostro paese ha deciso di creare un’alternativa al progetto Erasmus+, con il progetto dell’ Erasmus in Italia. Come già detto in apertura, questo progetto vuole valorizzare lo scambio tra studenti degli atenei italiani.
È ufficialmente iniziato nell’autunno 2023, con il primo scambio del progetto “pilota” tra le Università di Bergamo e Reggio Calabria. Anche se per ora il progetto è ancora in una fase sperimentale, e sono stati permessi solo scambi di studenti magistrali nelle aree Ingegneristiche e di Scienze della Formazione Primaria.
Anna Maria Bernini, attuale Ministra dell’Università e della ricerca, sta anche cercando di incoraggiare gli studenti italiani a percorrere questo percorso, e per farlo ha destinato 10 milioni di euro in borse di studio (3 milioni per il 2024, 7 per il 2025).
Infatti gli studenti italiani che vorranno affrontare un Erasmus in Italia potranno, (se soddisfano i requisiti necessari), accedere a una borsa di studio di 1000 euro.
Anche lo scambio tra studenti tra Nord e Sud Italia è auspicato da questa iniziativa. La stessa Ministra Bernini ha dichiarato che “questo [il passaggio di studenti da nord a sud] crea una mobilità virtuosa, perché […] nella circolazione delle idee, c’è l’innovazione“.
Questo nuovo programma di Erasmus in Italia potrebbe sicuramente essere meno “attraente”, in quanto a rendere tale il progetto Erasmus+ sono anche le possibilità di vivere all’estero da soli per mesi, quindi dovendo parlare un’altra lingua, sia a livello accademico che non, adattandosi a un’altra cultura, ad altri stili di vita ecc.
Tuttavia anche l’Erasmus in Italia potrebbe presentare alcuni vantaggi: il primo potrebbe essere un vantaggio economico, in quanto le università pubbliche italiane non presentano barriere economiche elevate all’ingresso, anzi, spesso sfiorano la gratuità. Inoltre, la già citata borsa di studio potrebbe essere un buon aiuto economico.
Inoltre spostarsi di qualche centinaio di chilometri, immaginiamo uno studente che da Milano va a Roma, può permettere più spesso di tornare per brevi periodi dalla propria famiglia e dai propri amici nella città di partenza.
Per farlo in maniera economica infatti si può usufruire delle agevolazioni per studenti sulle linee ferroviarie Trenitalia (ne trovi alcune nell’articolo menzionato poco fa 😉), oppure perché no, prendendo un Flixbus, che han prezzi molto bassi, anche se ovviamente con tempi di percorrenza più lunghi.
Ovviamente la situazione potrebbe invertirsi per uno studente del Sud, in quanto tendenzialmente passando da Sud a Nord il costo della vita potrebbe alzarsi.
Da non sottovalutare poi la possibilità di scoprire una nuova città italiana. È vero che si tratta del nostro paese, ma è praticamente certo che anche in una città italiana potresti venire a contatto con realtà diverse e scoprire qualcosa di nuovo.
Un altro ostacolo che si annullerebbe completamente sarebbe quello della lingua. Come detto poco fa, il fatto di dover un’altra lingua all’estero potrebbe essere uno stimolo per intraprendere un viaggio con Erasmus+, ma per alcuni potrebbe essere un problema.
A proposito, abbiamo pubblicato un epispodio di GenT (il podcast ufficiale di Thesis 4u) in cui intervistiamo Elena di Speedylanguages, chissà vuoi conoscere qualcuno per imparare un po’ di inglese!
Insomma, l’Erasmus in Italia presenta alcuni vantaggi, al netto di una (forse) minore attrattiva rispetto ai paesi esteri.
Erasmus in Italia: gli inglesi ci copiano?
Come abbiamo visto, l’Erasmus in Italia è un’alternativa vera e propria al programma Erasmus+ europeo. Anche il Regno Unito ha recentemente deciso di intervenire sul programma Erasmus+: l’ha cancellato 😑.
Già, a quanto pare non le bastava uscire dall’UE, ora il UK decide anche di tagliare i rapporti con Erasmus+. Il motivo? Sarebbe uno spreco di soldi dei contribuenti, in quanto il UK non riesce ad “approfittare dell’opportunità”, anche per via delle scarse competenze linguistiche degli inglesi (l’han detto loro eh).
Gli studenti europei che partecipano ad Erasmus+ quindi non potranno più selezionare università del Regno Unito. E i giovani inglesi non l’avrebbero presa benissimo, lamentando la “perdita devastante di opportunità di scambio ed educative”.
In realtà lo UK ha già lavorato ad un’alternativa, che sarebbe il Turing Scheme, che sostituirà completamente il programma Erasmus+ dal 2024.
Quindi no, non possiamo dire che ci hanno copiato, in quanto sono stati molto più drastici dell’Italia, sostituendo completamente il programma Erasmus+ con uno tutto loro, mentre l’Erasmus in Italia è solo una possibile alternativa.
Questo era il nuovo Erasmus in Italia. Facci sapere se ti interessa sui nostri canali social, oppure torna al blog e scopri gli altri articoli!
About the author: Alessandro Faraoni, Thesis 4u intern