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Recruting 4.0: come l’AI sta cambiando i colloqui di lavoro (e come prepararti al meglio!)

By Settembre 27, 2025No Comments

Ciao a tutti e a tutte bentornati/e in un nuovo articolo del blog di Thesis 4u, la startup innovativa che mette in collegamento gli studenti e le studentesse con le aziende, grazie alle tesi di laurea in azienda.


Hai già inviato diversi curriculum e, dopo aver aspettato giorni o settimane, ricevi finalmente una mail, quell’e-mail che tanto aspettavi: “Congratulazioni! Ti abbiamo selezionato per un video-colloquio!”.

Allora ti metti elegante, ti pettini, scegli un angolo ben illuminato, su sfondo che non contenga oggetti personali e che nemmeno mostri il casino della tua camera o della tua casa, accendo il computer e… davanti a te trovi un’interfaccia strana: una sfera disegnata, bella, minimalista, che si allarga e restringe quando parla.

Beh: benvenuta e benvenuto nel mondo del recruiting 4.0, universo in cui l’intelligenza artificiale è una realtà ben consolidata e non solo una promessa futuristica. Vogliamo accompagnarti in questo articolo a esplorare tutto ciò che è necessario sapere sull’applicazione di queste tecnologie: come funzionano, quali strumenti vengono utilizzati da parte dell’azienda, quali sono le insidie ma, soprattutto, qualche trucchetto per affrontare al meglio gli algoritmi che gestiscono i colloqui di lavoro.

studiare con ai

Negli ultimi anni diverse aziende, come Vodafone, Deloitte o L’Oreal, hanno deciso di integrare software di intelligenza artificiale nei loro processi di selezione del personale. Esse sono sostanzialmente piattaforme che analizzano il curriculum delle persone, tengono e valutano video-colloqui e, in alcuni casi, riescono anche a predire prestazioni future dei candidati sulla base delle informazioni che detengono al momento del colloquio o dell’eventuale assunzione.

Non è solo una questione di risparmio tempo: tante volte, infatti, l’intelligenza artificiale si presenta come strumento garante di oggettività, meritocrazia e in grado di ridurre bias umani e, quindi, può aiutare a rendere più efficace e giusta la selezione del personale. Ma esattamente come funziona?

L’ATS (Applicant Tracking System) è uno degli strumenti al momento più diffusi. È un software che letteralmente si ‘mangia’ pacchi interi di curriculum e li filtra e raggruppa in base alla presenza di: parole chiave, esperienze pregresse, titoli di studio, competenze e soft skill dichiarate o che ricava attraverso la lettura del curriculum.

Immagina quindi la possibilità che il tuo CV non venga per forza letto da un recruiter umano, ma che prima venga analizzato da un algoritmo ed è lui a compiere una pre-selezione. In molti casi, quindi, è necessario ottimizzare il proprio curriculum per non rischiare di essere scartati senza nemmeno essere valutati dall’intelligenza umana e dalle capacità che essa ha, ancora tutt’oggi, di valutare un profilo al di là dell’oggettiva idoneità o meno scritta su un foglio di carta.

Le prime selezioni avvengono attraverso ATS soprattutto in contesti lavorativi di grandi aziende o multinazionali, luoghi in cui davvero possono arrivare centinaia di profili alla settimana e che in effetti potrebbe essere abbastanza pesantuccio per un HR recruiter leggere curriculum per curriculum. 

In realtà, comunque, questo non riguarda solo le grandi aziende, perché l’AI può essere utilizzata da qualunque azienda che se la possa permettere a livello economico. Quindi, per evitare il rischio di essere scartati ancor prima di farsi conoscere, è fondamentale imparare a scrivere un CV efficace, non solo per un lettore umano, ma anche per una macchina.

Vediamo qui di seguito alcuni consigli pratici:

  • Impara dalle job description e inserisci nel CV, prima di inviarlo, parole chiave che trovi scritte lì (“gestione progetti”, “data analysis”, “customer support”). Esatto, hai capito bene: preferisci l’inglese alla tua lingua madre o alla lingua del Paese in cui invii domanda, perché queste parole chiave verranno lette e utilizzate come dei veri e propri tag.
  • Non mettere troppa creatività nelle immagini, grafici o in generale anche nel layout. L’ATS predilige CV lineari e semplici nella loro struttura.
  • Non dimenticare di usare intestazioni standard: “Esperienza professionale”, “Formazione”, “Competenze”.
  • Scrivi le date in un formato coerente e unico – nel senso: che sia quello lì che scegli in ogni data che scrivi, senza cambiarlo da uno all’altra in base a come ti piace al momento – e, soprattutto, in un formato che sia facilmente interpretabile: 01/07/2024 – 31/07/2025.
  • Le soft skills sono molto importanti, ma non dimenticare di evidenziare le hard skills che possiedi; per la macchina saranno un fondamentale punto di confronto e di bilancio sulla persona che sei (o che potenzialmente puoi essere).
CV e lettera motivazionale per la tesi in azienda


Non so se vi è mai capitato di forare in autostrada e, perciò, di chiamare l’assistenza perché avete bisogno di un carro attrezzi. Bene: digitato il numero verde, voi vi aspettate magari di parlare con una persona e di scaricare un po’ di frustrazione e rabbia su chi è dall’altra parte del telefono.

Ebbene no: non è più così scontato trovare una persona alla prima “selezione” per la vostra richiesta di aiuto. È molto probabile invece che la vostra compagnia assicurativa abbia comprato e utilizzi un software per gestire la chiamata vocale per schedare la vostra richiesta di assistenza.

Non so se vi è mai capitato di forare in autostrada e, perciò, di chiamare l’assistenza perché avete bisogno di un carro attrezzi. Bene: digitato il numero verde, voi vi aspettate magari di parlare con una persona e di scaricare un po’ di frustrazione e rabbia su chi è dall’altra parte del telefono.

Ebbene no: non è più così scontato trovare una persona alla prima “selezione” per la vostra richiesta di aiuto. È molto probabile invece che la vostra compagnia assicurativa abbia comprato e utilizzi un software per gestire la chiamata vocale per schedare la vostra richiesta di assistenza.

Che sia una compagnia assicurativa oppure un’azienda, abbiamo capito intanto che sarà molto probabile essere schedati e/o selezionati da un’intelligenza artificiale e, poi, forse avere a che fare con una persona.

Beh, ci duole dirvelo, ma in realtà nel mondo del lavoro non esiste solo la prima selezione che avviene sotto l’ATS: molte aziende, infatti, utilizzano strumenti di videointervista automatizzata, come Modern Hire, Talview e HireVue. Anch’essi sono software su cui i recruiter (insieme ai tecnici del settore) possono caricare domande pre-registrate e voi vi ritroverete a doverci rispondere; proprio come con l’assistenza stradale automatizzata.

Il tuo interlocutore, quindi, ancora una volta è un algoritmo. Tuttavia, bisogna prestare attenzione a questi aspetti. Il software infatti analizza:

  • Il contenuto delle tue risposte (la pertinenza, i termini usati… e sì, anche la grammatica);
  • Il tono della voce (riesce a capire se sei in uno stato di agitazione, sicurezza di te oppure se esiti troppo o troppo poco davanti alle domande);
  • Il linguaggio del corpo, ma soprattutto i micro movimenti facciali;
  • Ultimo, ma non da meno, il tempo impiegato per rispondere.

Questa fase spesso è estremamente destabilizzante per chi si sta candidando, perché l’interazione umana assente dà la sensazione di parlare con un muro o, peggio, di parlare a vuoto. È necessario quindi avere anche la capacità mentale di oltrepassare il fatto di non avere una persona dall’altra parte.

  • Prepara un ambiente ordinato e neutro: l’intelligenza artificiale analizza ogni contenuto di quello che vedrà. Prepara quindi uno sfondo semplice, una buona illuminazione ma soprattutto un silenzio assoluto, per non interferire con la tua preparazione psicologica e, di conseguenza, con quello che arriverà all’altra parte.
  • Guarda direttamente nella webcam: in questo modo, simulerai il contatto visivo; e sì, anche questo diventa un elemento di valutazione. Sappiamo bene che può sembrare innaturale “guardare negli occhi” qualcuno che è artificiale.
  • Parla in modo chiaro e sintetico: schiarisci la voce, parla in modo lento, scandisci le parole ma senza sembrare comunque un… (ecco ci siamo capiti); non essere dispersivo in quello che dici. L’ AI valuta la coerenza e la concisione delle risposte.
  • Mantieni un’espressione positiva e non distrarre lo sguardo: sorridi solo quando è appropriato alla conversazione, non distrarti ed evita movimenti bruschi non solo con il corpo ma anche con le mani e le braccia. Esempio: se durante il video-colloquio ti rendi conto che lo schermo o la webcam sono sporchi, non sognarti di pulirli con un fazzoletto o con la manica o qualsiasi altra cosa… tutto questo impedisce alla macchina di continuare l’analisi su di te. Per fare un esempio associato: è come se al recruiter asciugassi la faccia perché la vedi un po’ sudata! Oppure, se guardassi il muro in fondo a destra dietro di lui/lei e non guardassi in faccia la persona davanti a te!
  • Simula il video-colloquio allo specchio o con piattaforme di simulazione: a tal proposito, ne esistono diverse che ti permettono di provare questo genere di video colloqui.
le nuove tecniche di recruiting

Non possiamo più battere l’intelligenza artificiale nell’analisi dei dati e dei comportamenti. Alcune competenze umane fondamentali, però, l’IA fatica ancora a comprenderle appieno, e tra queste abbiamo:

  • Empatia: la capacità di entrare in sintonia con l’altra persona e capire le sfumature di dinamiche che ha vissuto nella sua vita.
  • Pensiero critico: quindi, essere in grado di valutare situazioni complesse non solo su freddi dati ma anche guardandole da più prospettive.
  • Creatività: immaginare soluzioni nuove; inserire il candidato o la candidata in posizioni che non sono segnate su database o su un programma; immaginare una formazione interna all’azienda anche diversa dal curriculum e dall’esperienze di studio e lavorative che fino a quel momento quella persona ha perseguito.
  • Adattabilità: flessibilità nell’affrontare i cambiamenti.

Per le grandi aziende, questo sistema di pre-selezione e selezione rappresenta una grandissima opportunità principalmente in fatto di semplificazione e velocità di assunzione. Diversi studi però, hanno dimostrato che alcuni algoritmi possono riprodurre e, in casi più gravi, amplificare bias presenti nei dati attraverso i quali sono stati addestrati, ad esempio:

  • Penalizzare CV con nomi non occidentali;
  • Avere preferenza per candidati che provengono da specifici background o università o, peggio (come era successo ad Amazon nel 2015), declassare per il genere
  • Penalizzare pause di carriera avute per motivi come maternità o periodi di volontariato.

Per questo motivo, alcune aziende stanno cercando di introdurre forme di valutazione e reclutamento miste, in cui l’intelligenza artificiale resta uno strumento di supporto a quello che invece è il criterio di valutazione umano.

Esistono strumenti gratuiti e alcuni a pagamento che possono essere adottati per ottimizzare la propria persona e la propria personalità allo scenario di reclutamento che abbiamo presentato.

  • Jobscan: verifica la compatibilità del tuo curriculum con la job description del lavoro, per cui ti candidi.
  • VMock: è una piattaforma universitaria e analizza il CV con l’intelligenza artificiale.
  • Big Interview: è un simulatore di video colloqui in grado di darti anche feedback sulla tua prestazione.
  • LinkedIn Learning: sono corsi su come affrontare le video interviste e migliorare le proprie soft skill.

Usare questi strumenti in fase di preparazione non è garanzia di successo, ma può senza dubbio darti un vantaggio competitivo rispetto ad altri candidati e, soprattutto, aumentare la tua self confidence ma anche la tua consapevolezza sui nuovi criteri di selezione.

Intelligenza artificiale nel recruiting

Se sei giovane e, in particolare, se hai affrontato o stai affrontando un percorso universitario, ti sarà capitato di dirti: “Nessuno mai mi ha parlato di queste cose”, “Io a parte studiare non ho minimamente idea di cosa dire a un colloquio di lavoro con una persona, figurati se devo avere le mille attenzioni necessarie per l’intelligenza artificiale…”.

Non preoccuparti, ti capiamo. Spesso, infatti, i percorsi accademici tradizionali sono eccellenti a creare giovani professionisti sul piano teorico ma, sul lato delle competenze pratiche o perlomeno orientate al mercato del lavoro, un po’ meno. 

Alcune università hanno iniziato a integrare laboratori di Carrier coaching, workshop sulla creazione dei CV e sull’affrontare i video colloqui; tuttavia, il divario resta ampio e l’intervento di questo genere all’interno delle università non è massivo e, comunque, poco frequentato rispetto a numero medio di immatricolazioni di un ateneo.

Per questo motivo, quindi, è importante che gli studenti e i neolaureati soprattutto si attivino – ahimé – in autonomia, andando alla ricerca di esperienze extra curricolari, formazioni su piattaforme digitali e, in generale, occasioni ed esperienze per esercitare le soft skills. Aggiornarsi continuamente, infatti, resta la regola d’oro su cui si gioca il proprio futuro lavorativo.

Concludendo, si può dire che l’intelligenza artificiale ha cambiato alle fondamenta le regole del gioco nel mondo del lavoro, perché il processo di selezione è già oggi più automatizzato rispetto al passato a noi vicino.

Resta comunque, nella sua fase più “alta”, più “vicina all’assunzione vera e propria”, ancora molto umano. I recruiter non sono persone malvagie, hanno solo bisogno di candidati autentici, motivati e capaci di comunicare in modo efficace, semplicemente per portare valore all’azienda non solo nel tempo immediato, ma anche nel lungo termine.

I sistemi ‘ibridi’ di selezione del personale, che abbiamo visto qui rapidamente, rappresentano un ostacolo da una parte perché devono essere ancora perfezionati e, dall’altro, perché le tecniche per affrontarli non sono ancora così conosciute.

L’algoritmo non va temuto, bensì compreso. Affrontalo con strategia e usalo a tuo vantaggio. Se ti presenti in maniera adeguata e consapevole e con il tuo stile personale ben definito, anche un software sarà in grado di capire e captare la tua preparazione. E gradino dopo gradino, arriverai non sono lì dove vuoi, ma dove meriti.