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Partecipare ad attività extracurriculari


Ciao a tutti e a tutte bentornati in un nuovo articolo del blog di Thesis 4u, la startup innovativa che mette in collegamento gli studenti e le studentesse con le aziende, grazie alle tesi di laurea in azienda.

Viviamo in un’era di rumore continuo, vero? I social media vibrano di notifiche, il feed è un flusso infinito di storie che sfrecciano via in un attimo. Ma in mezzo a questo frastuono digitale, c’è un qualcosa che continua a brillare, un mezzo che conserva una magia incredibile, quasi un superpotere: la radio. Pensaci bene.

Nonostante TikTok e Instagram dominino le nostre giornate, l’energia della voce, l’immediatezza di un messaggio e quella connessione diretta che si crea tra chi parla e chi ascolta… beh, quella è una cosa rara, un filo invisibile che ci unisce senza filtri, capace di toccare davvero.

E se ti dicessi che questa magia può diventare un motore per la tua crescita personale e, perché no, anche professionale? Che fare radio oggi, come partecipare ad attività extracurriculari, non è solo un hobby da inserire nel CV, ma un vero e proprio biglietto d’ingresso in un mondo di opportunità inaspettate? Forse ti stai chiedendo: ma come si fa a trasformare la passione per un microfono in qualcosa di così concreto, in un vero percorso formativo?

Per darti una risposta, ti porteremo a conoscere due ragazze incredibili, due anime che vivono e respirano la radio, seppur da prospettive molto diverse. C’è Elisabetta, una vera carica di energia che anima gli studi di Radio Bocconi – immagina una radio universitaria super organizzata, con attrezzature top, un ambiente che ti coccola.

E poi c’è Citty, una founder con un coraggio da vendere, che ha creato Radio Talk Gen Z, un’emittente completamente indipendente, nata da una sua idea e alimentata da una dedizione incredibile.

Le loro storie, pur partendo da mondi apparentemente distanti – una nel cuore di un’istituzione accademica, l’altra costruendo tutto da zero, mattone su mattone – si fondono in un messaggio potente che ti arriva dritto al cuore: la passione, quella vera, può davvero cambiarti la vita, farti scoprire chi sei e creare percorsi che non avresti mai immaginato.

Che tu ti trovi in uno studio professionale da urlo o nel tuo angolo creativo improvvisato, l’obiettivo resta lo stesso: farsi sentire, condividere storie che risuonino con chi ascolta, e, in qualche modo, toccare la vita delle persone. È il potere delle attività extracurriculari ben vissute.

Partecipare ad attività extracurriculari

Ogni grande avventura ha il suo inizio, un momento quasi fatale, spesso un po’ casuale, come un lampo che ti illumina la strada. Per Elisabetta, l’incontro con la radio è stato proprio così, come un fulmine a ciel sereno: “totalmente a caso”, dice lei. Non aveva piani ambiziosi per lavorare nella comunicazione, nessuna velleità di diventare la prossima star dell’etere. Poi un giorno, un suo amico, uno di quelli che hanno sempre la giusta intuizione, l’ha guardata negli occhi e le ha detto con una convinzione disarmante: “Eli, guarda, questo è per te, devi farlo per forza!”.

E lei, senza pensarci due volte, guidata da un misto di istinto e fiducia, si è semplicemente buttata in questa nuova esperienza, dimostrando il potere di un approccio aperto alle attività extracurriculari.

Due anni fa, ha varcato la soglia dell’associazione di Radio Bocconi, e da quel momento, la sua vita universitaria ha preso una svolta pazzesca. Ha imparato a dire “sì” a ogni proposta, anche a quelle che sembravano un po’ “strane” o fuori dagli schemi, e così ha scoperto un ambiente super dinamico che le ha completamente ridisegnato il percorso accademico e la sua stessa percezione di sé.

Un semplice “sì” che, come un’onda, le ha aperto un mondo di possibilità e le ha cambiato tutto, grazie proprio a quell’impegno extracurricolare.

Per Citty, invece, la sua Radio Talk Gen Z è nata da un’esperienza personale profonda, quasi una rivelazione. Tutto è partito durante una degenza in ospedale, a soli 13-14 anni. In quel periodo difficile, era completamente immersa nella serie TV “Braccialetti Rossi” e, in particolare, è rimasta folgorata da “Radio Watanka”, la radio presente nella serie, che univa i ragazzi pazienti.

Da lì le è venuto un desiderio fortissimo, quasi un’esigenza interiore che non poteva ignorare: “aiutare gli altri attraverso la mia radio”. Aveva già fatto qualche esperienza in altre radio come grafica, quindi un po’ il mondo delle onde lo conosceva, ma fondare Radio Talk Gen Z da zero, con le sue mani e la sua visione, è stata un’altra storia, un vero atto di partecipazione ad attività extracurriculari autonoma.

Ha osservato da vicino come funzionano i team uniti, dove tutti si sentono parte del progetto, e ha deciso di costruire il suo, trasformando un periodo di fragilità e vulnerabilità in un percorso di guarigione e scoperta personale. Una vera e propria rivoluzione interna che le ha dato uno scopo e una missione chiara.

Partecipare ad attività extracurriculari

Dietro ogni podcast che ti incolla alle cuffie, ogni intervista che ti cattura, c’è un mondo di preparazione, idee e pura creatività. Le radio giovanili, in fondo, sono come vere e proprie “fucine”, dove i talenti vengono forgiati e le voci prendono forma, trasformando pensieri in onde sonore. Ed è proprio partecipando ad attività extracurriculari che si imparano queste dinamiche.

Elisabetta a Radio Bocconi è proprio nel cuore dell’azione. La radio è autogestita dagli studenti, il che è un punto di forza pazzesco: hai un supporto top dall’università (con uno studio professionale da urlo!) ma allo stesso tempo una libertà incredibile per sperimentare e lasciare il segno. Hanno un palinsesto ben strutturato, con appuntamenti live settimanali e rubriche su temi di ogni tipo: dal true crime allo sport, dalle startup alle storie di vita personali, c’è spazio per ogni interesse, garantendo varietà e freschezza.

Elisabetta conduce un programma da oltre due anni e mezzo e gestisce anche il sito e il blog della radio. Questa posizione le ha dato diverse responsabilità: organizzare i programmi, scrivere articoli accattivanti, intervistare “nomi grossi” (professionisti ed esperti del settore che contano) e coprire eventi top nel panorama culturale e musicale milanese.

Il team di Radio Bocconi è un vero “melting pot” di talenti, con un ricircolo continuo di studenti che porta sempre nuove idee fresche e rende l’ambiente super stimolante, dinamico e mai noioso. Tutto questo è il frutto di un grande impegno in attività extracurriculari.

Citty, con la sua Radio Talk Gen Z, ha un approccio più “in prima persona” e da vera imprenditrice del suo progetto. “Gran parte del lavoro di ideazione e produzione ricade su di me,” racconta con onestà, mostrando l’enorme carico sulle sue spalle. Si occupa della grafica, del montaggio delle interviste, e di tutti i contatti con artisti e manager.

Il suo team è più piccolo, un nucleo ristretto di persone fidate che la supportano nelle decisioni chiave. La radio copre un sacco di argomenti diversi: musica, sport, cinema, attualità, con un occhio particolare alle storie che ispirano. Il loro focus è dare spazio ad artisti emergenti, che Citty cerca personalmente, contattando case discografiche e uffici stampa.

È un lavoro di scouting continuo e di networking da costruire giorno per giorno, con tanta pazienza e proattività, tutto reso possibile dall’iniziativa di partecipare ad attività extracurriculari.

La gestione del sito web è cruciale per entrambe, è il luogo digitale dove il loro lavoro continua a vivere e raggiungere un pubblico ancora più vasto. Elisabetta si concentra sui contenuti, perché il lato tecnico del sito di Radio Bocconi è gestito da esperti, quindi lei è libera di dedicarsi interamente alla creatività. Citty, invece, ha imparato a costruire il sito di Radio Talk Gen Z da autodidatta, un vero battesimo del fuoco digitale. Ha avuto difficoltà iniziali, ma ha imparato tantissimo sul problem solving e sulla resilienza, diventando sempre più forte. Ha anche trovato una soluzione geniale per la musica: incorpora i link di Spotify direttamente negli articoli.

Anche la scrittura ha un ruolo fondamentale, pur con approcci diversi. Per Elisabetta, scrivere è un vero relax, un rifugio creativo, e la fa sognare una carriera nel giornalismo, un ambito dove la sua passione per le parole potrebbe trovare piena realizzazione. Citty, al contrario, ammette di aver sempre faticato a scrivere e si fa aiutare da amici per correggere i testi. Ma il suo obiettivo è chiaro: trasformare le trascrizioni delle interviste in “storie di vita e ispirazione”, dando voce autentica alle persone che incontra, perché per lei la scrittura è un mezzo per amplificare le loro esperienze, una dimensione aggiuntiva della sua attività extracurricolare.

La radio non è solo microfoni e studi insonorizzati, è un vero e proprio pass per il backstage, un biglietto d’ingresso privilegiato a eventi esclusivi e connessioni uniche. È una delle cose più gratificanti e adrenaliniche dell’esperienza radiofonica, un benefit tangibile del partecipare ad attività extracurriculari!

Per Elisabetta e Radio Bocconi, l’impegno in attività extracurriculari radiofoniche apre porte incredibili.

Immagina: sono state a Sanremo con tanto di accrediti stampa, potendo addirittura votare in sala stampa, come veri professionisti del settore! L’anno prima hanno condotto interviste direttamente da Casa Sanremo. E non finisce qui: “ad agosto saremo a Budapest, al Sziget,” uno dei festival internazionali più grandi d’Europa, sempre con accredito stampa. Si portano dietro macchine fotografiche, fanno video, creano contenuti… Hanno conosciuto VIP come Gerry Scotti e partecipato a eventi importanti di cui prima non sapevano nemmeno l’esistenza.

A Milano le opportunità sono infinite, un vero fulcro culturale dove tutto succede, ma come Elisabetta giustamente sottolinea: “devi avere anche la voglia di andartela a cercare,” e la radio ti dà la spinta e gli agganci necessari per farlo, trasformando un semplice interesse in un’occasione concreta.

Anche Citty con Radio Talk Gen Z ha obiettivi simili, cercando con tutte le sue forze di ottenere accrediti per eventi, iniziando in Lombardia. Nonostante il suo team non possa sempre partecipare fisicamente a tutti gli eventi, ha coperto Sanremo a distanza, commentando le serate in diretta, dimostrando che l’impegno e la creatività possono superare anche le barriere fisiche, rendendo possibile l’impossibile. Ha intervistato persone famose e con storie interessanti, come l’attrice Neva Leoni o un ballerino di Amici, Javier Rojas, mostrando come la radio connetta con il mondo dello spettacolo in modi super inaspettati, creando incontri che altrimenti sarebbero impensabili.

Questo è il valore aggiunto del partecipare ad attività extracurriculari.

Queste esperienze esterne ti danno un vero boost di competenze (dall’organizzazione di eventi alle pubbliche relazioni, imparando a interagire con uffici stampa e manager) e ti allargano in modo esponenziale la rete di contatti. La radio ti fa “fare presenza”, ti fa conoscere un sacco di gente nuova e ti apre gli orizzonti ben oltre le aspettative iniziali. È un modo unico per immergerti nel cuore dell’industria culturale, sportiva e musicale, vivendola da una prospettiva davvero privilegiata grazie al tuo impegno extracurricolare.

Partecipare ad attività extracurriculari

Ogni progetto, che sia un’onda gigante che travolge o un’increspatura discreta che accarezza l’aria, vive e respira grazie alle persone che ne fanno parte. La radio, in particolare, è un’orchestra di voci e idee, e la gestione del team è una sfida fondamentale, una vera e propria alchimia umana che ti insegna a relazionarti e a guidare. Tutto questo è parte integrante del partecipare ad attività extracurriculari.

Per Elisabetta, Radio Bocconi è una realtà super dinamica e strutturata, ma il suo punto forte è che è completamente autogestita dagli studenti. Questo significa una libertà totale di creare e sperimentare, ma anche una grande responsabilità nel mantenere la barca in rotta. Il ricambio continuo di studenti è una “lama a doppio taglio”: da un lato porta sempre nuove idee fresche e una freschezza incredibile, evitando la stagnazione, ma dall’altro a volte trovi persone super attive e altre un po’ meno impegnate.

La sfida è proprio questa: tenere alta l’energia di tutti, spingendo il gruppo a dare il massimo e a remare nella stessa direzione. Nonostante queste dinamiche, Radio Bocconi è un ambiente super stimolante, un calderone ribollente di amicizie e connessioni che durano nel tempo, una vera e propria seconda casa che si costruisce tramite le attività extracurriculari.

Dall’altra parte, Citty con Radio Talk Gen Z gestisce un progetto più intimo e solitario. Ha un team ridotto (tre soci principali e qualche collaboratore). La responsabilità di guidare e motivare è amplificata, diventando quasi un mantra quotidiano, una missione personale. Non avendo il supporto di un’università, gran parte del lavoro ricade su di lei: contattare manager, ottenere permessi, organizzare… un vero lavoro da pioniera che richiede una dedizione fuori dal comune.

A volte si chiede “Ma chi me l’ha fatto fare?”, un pensiero super relatabile per chiunque abbia un progetto proprio e ci metta l’anima, ma il supporto dei soci fidati e le piccole gratificazioni (un like in più, una mail di apprezzamento da un ascoltatore, un messaggio di un fan) la spingono sempre avanti, ripagando ogni sforzo. Questo è il risultato di un profondo impegno nel partecipare ad attività extracurriculari da fondatrice.

Alla fine, sia che tu gestisca un team grande e strutturato o un nucleo più intimo e “guerriglia”, la lezione è chiara e universale: il successo di un progetto radiofonico dipende dalla capacità di navigare le dinamiche umane, dalla passione condivisa e da una visione comune che funge da bussola. Le piccole vittorie quotidiane ripagano tutti gli sforzi e confermano il valore del lavoro di squadra, un insegnamento prezioso di ogni impegno extracurricolare.

Partecipare ad attività extracurriculari

La vita dei giovani oggi è un vero “juggling”: studio, impegni sociali, magari un lavoretto per mantenerti, e poi una passione che ti prende l’anima, come la radio. Trovare il giusto equilibrio in questo mix esplosivo è una sfida costante, un vero e proprio esercizio di acrobazia mentale quotidiana. Ma Elisabetta e Citty dimostrano che si può fare, e che partecipare ad attività extracurriculari può anche darti un boost pazzesco per la tua vita intera, trasformando lo stress in una risorsa.

Elisabetta ha le idee chiare: “È tutta una questione di priorità.” A Radio Bocconi, la flessibilità è un superpotere: la radio rallenta o addirittura “chiude” le trasmissioni durante i periodi d’esame, permettendo agli studenti di concentrarsi senza stress o sensi di colpa. Lei vede la radio non come un “impegno scolastico” che si aggiunge al carico, ma come un puro divertimento, uno “svago,” un po’ come una “cena con amici” o un’uscita.

Questa libertà di scelta e la vicinanza fisica all’università rendono tutto più facile, permettendole di dare il massimo sia negli studi che nella sua passione, senza sentirsi mai sotto pressione. È il bello dell’essere parte di un’attività extracurricolare così ben gestita.

Citty, invece, ha affrontato una sfida ben più tosta.

Ha fondato Radio Talk Gen Z mentre studiava, senza il supporto fisso di un’università. Sentiva il peso di conciliare tutto, chiedendosi spesso: “Come faccio a portare avanti la radio e studiare per l’esame?”. Essendo la founder, però, ha potuto gestire i ritmi: decidere di “rallentare” o “pubblicare meno” nei periodi più intensi.

Questo non è stato un segno di debolezza, ma di pura intelligenza gestionale, la capacità di adattarsi. E il game-changer? La sua radio è diventata il suo “stage universitario”, permettendole di ottenere crediti universitari grazie alle ore dedicate al progetto. Una vera “luce nel buio”, una soluzione geniale che ha unito passione e accademia, trasformando un potenziale conflitto in un vantaggio enorme grazie alle attività extracurriculari.

Le loro esperienze ci mostrano in modo lampante che la radio, come ogni attività extracurricolare, non è solo un’aggiunta al curriculum. È un vero pilastro che ti insegna a destreggiarti tra mille impegni, a essere proattivo e resiliente di fronte agli ostacoli, preparandoti al meglio per il mondo del lavoro che ti aspetta.

Oltre alle competenze tecniche (imparare a usare un mixer, editare audio, gestire un sito web, scrivere per il web) e alle opportunità professionali (networking, partecipare a eventi esclusivi), la radio è un potentissimo strumento di crescita personale. Per Elisabetta e Citty, non è stato solo un microfono e uno studio, ma un ambiente che le ha spinte a superare i loro limiti, facendole fiorire e scoprire parti di sé che non sapevano nemmeno di avere. Questo è il vero “glow-up” che si ottiene partecipando ad attività extracurriculari.

Per Elisabetta, Radio Bocconi è stata una vera e propria rivoluzione. Ha trovato un ambiente vibrante che l’ha fatta crescere inaspettatamente, superando quella “paura di perdere” (FOMO) che spesso affligge i giovani d’oggi.

La radio le ha dato accesso a eventi esclusivi e un senso di “rifugio” rilassante, dove ha imparato a essere più informale e autentica, scoprendo lati della sua personalità che non conosceva. La commozione sincera al pensiero di doverla lasciare, mostra quanto profondo sia stato il suo legame e quanto l’esperienza l’abbia cambiata per sempre, grazie al suo impegno extracurricolare.

Per Citty, che si descrive “un po’ timida”, Radio Talk Gen Z è stata uno strumento incredibile per superare le sue insicurezze più profonde.

Nata dal desiderio di aiutare gli altri, è diventata quasi una “terapia personale“. La necessità di contattare manager e artisti l’ha spinta a “mettersi a nudo” (nel senso di esporsi, di affrontare situazioni nuove e scomode), un processo difficile ma che l’ha resa più forte e sicura di sé. Ha imparato che “alla fine siamo tutti uguali” e a trattare tutti allo stesso modo, creando un ambiente accogliente e professionale. Nonostante i momenti in cui si chiedeva “Ma chi me l’ha fatto fare?”, la gratificazione di vedere il proprio lavoro apprezzato (un like in più, una mail di apprezzamento da un ascoltatore, un messaggio di un fan) la spinge a non mollare mai, riconoscendo il valore di ogni piccolo passo.

Per lei, la radio, come attività extracurricolare, non è più solo un hobby, ma una strada professionale concreta che sta prendendo forma, una vocazione.

L’esperienza radiofonica è una palestra di vita pazzesca, un campo di gioco dove impari davvero. Si impara a comunicare in modo efficace, a collaborare in team, a risolvere problemi in tempo reale e a gestire l’ansia da prestazione. È il luogo dove la passione diventa competenza, le sfide si trasformano in opportunità di crescita, e la tua voce trova la sua autentica risonanza nell’immenso universo dell’etere, un vero e proprio beneficio del partecipare ad attività extracurriculari.

Elisabetta e Citty, con la loro incredibile esperienza, ci lasciano dei consigli preziosi che valgono oro per chiunque senta il richiamo del microfono, che tu abbia uno studio professionale da milioni di euro o un microfono da gaming nel tuo salotto. Sono dritte su come affrontare e valorizzare il tuo percorso nel partecipare ad attività extracurriculari.

Innanzitutto, una prima mossa essenziale è trovare la tua frequenza, o se non esiste, inventarla! Le loro storie ci dicono che puoi cercare una radio già esistente, magari quella della tua università, come ha fatto Elisabetta, scoprendo subito il suo posto perfetto e un ambiente stimolante. Ma se non c’è una struttura adatta a te, o se senti il richiamo irresistibile di creare qualcosa di tuo, l’esperienza di Citty insegna che puoi inventarla da capo, armato solo della tua visione e di tanta determinazione.

Una volta iniziata l’avventura, essere proattivi fa tutta la differenza, è il motore che ti spinge avanti. Elisabetta ci mostra come dire “sì” a ogni proposta, anche a quelle che sembrano un po’ strambe o che ti mettono alla prova, ti apra porte inaspettate e ti faccia accumulare un bagaglio di esperienze unico e impagabile. Citty, nonostante la sua timidezza iniziale, ha imparato l’importanza di esporsi, di affrontare situazioni nuove contattando persone che non conosceva, scoprendo che il coraggio spiana la strada e crea connessioni vere e autentiche. Queste sono lezioni fondamentali per chiunque voglia partecipare ad attività extracurriculari.

Un altro punto fondamentale è l’autenticità: sii sempre te stesso, senza filtri. Citty lo ribadisce con forza: non cercare di essere diverso da chi sei, perché l’autenticità crea una vera connessione con chi ti ascolta, generando fiducia. E Elisabetta aggiunge l’importanza dell’ascolto attivo: non si tratta solo di parlare, ma di ascoltare davvero quello che viene detto, di agganciarti alle parole, creando un dialogo fluido e coinvolgente, perché il vero comunicatore sa ascoltare, un’abilità affinata proprio con le attività extracurriculari.

Imparare a gestire il tempo è cruciale per non andare in stress, una skill fondamentale oggi. Le loro storie ci insegnano a vedere la radio non come un peso aggiuntivo, ma come un divertimento, un modo per staccare e ricaricarti. Elisabetta ha beneficiato della flessibilità della sua radio durante gli esami, mentre Citty ha imparato a rallentare nei periodi intensi, e ha persino scoperto che la sua radio poteva diventare uno strumento per ottenere crediti universitari, trasformando la sua passione in un vantaggio concreto per il suo percorso accademico. Un vero life hack derivante dal partecipare ad attività extracurriculari!

Infine, valorizza ogni esperienza, perché ogni singolo momento passato in radio è una lezione preziosa. Che sia migliorare la tua scrittura, affinare le tecniche di intervista, imparare a gestire un sito web o le basi del marketing e delle pubbliche relazioni, sono tutte competenze trasversali che ti saranno utili in ogni aspetto della vita e della tua futura carriera, ben oltre l’etere, proprio perché le hai sviluppate con le attività extracurriculari.

In sintesi, la radio per i giovani non è solo un’attività extra-curricolare da mettere in un angolino del CV, ma un percorso di crescita personale e professionale incredibile, un vero catalizzatore di talenti. Che sia una grande emittente universitaria con budget e strutture, o un piccolo progetto indipendente nato dalla tua visione e dalla tua grinta, l’energia che ci metti e la voglia di imparare sono ciò che conta davvero. La radio ti cambia, ti dà una voce che prima non avevi e ti aiuta a scoprire un mondo di possibilità che prima non vedevi, un universo tutto da esplorare. È il potere di partecipare ad attività extracurriculari.

Come dice Elisabetta con quella punta di malinconia pensando alla fine del percorso, “mi mancherà andare in radio!”. E credetemi, non è un caso, perché la radio ti entra dentro, ti modella, ti dà un senso di scopo e un posto unico nel mondo.

Partecipare ad attività extracurriculari

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