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Ciao a tutti e a tutte bentornati in un nuovo articolo del blog di Thesis 4u, la startup innovativa che mette in collegamento gli studenti e le studentesse con le aziende, grazie alle tesi di laurea in azienda.

Come saprai, noi di Thesis 4u crediamo molto nelle tesi di laurea, e crediamo sia anche molto importante condividere quelle più interessanti e innovative, dando la possibilità a te che leggi questo articolo di prendere spunto o di informarti su qualcosa che non sapevi.

Oggi ti raccontiamo il progetto di tesi innovativa di Nicola, uno studente di Ingegneria Biomedica, che insieme al suo team sta lavorando per implementare il training dei chirurghi grazie alla mixed reality…

Scopriamo allora il progetto di Nicola!

Tesi sulla Mixed Reality di Nicola

L’innovazione nel campo medico procede a passi da gigante, e Nicola si inserisce con un progetto all’avanguardia molto ambizioso che vede la mixed reality come protagonista delle manovre dei medici chirurghi. Ma, partiamo dall’inizio!

Abbiamo chiesto a Nicola la genesi del progetto, il rapporto con gli altri membri del laboratorio e abbiamo indagato sui motivi delle sue scelte accademiche che lo hanno condotto fino a questa tesi sulla mixed reality in campo di ingegneria biomedica. Ecco cosa ci ha raccontato!

Dopo la Triennale in Ingegneria Biomedica, Nicola ha scelto di proseguire con la Laurea Magistrale in Biotecnologie Elettroniche, entrambe presso il Politecnico di Milano, una delle istituzioni più rinomate in Europa per l’Ingegneria. Il corso si concentra in particolare sulla chirurgia robotica, la sensoristica, l’imaging medico e tanto altro che ogni studente può approfondire per completare il proprio manifesto.

Tra tutti gli ambiti, Nicola ha scelto di concentrarsi sulla chirurgia robotica. Che cosa significa? Si tratta di utilizzare robot per le teleoperazioni di microchirurgia, ovvero la chirurgia microinvasiva. E di questo parla anche il progetto di tesi.

Cardiochirurgia e mixed reality - Progetto di tesi al Politecnico di Milano

L’idea alla base del progetto è semplice ma rivoluzionaria: utilizzare visori di realtà aumentata per permettere ai chirurghi di simulare interventi complessi. In particolare, si tratta di creare una consolle per la movimentazione del catetere per la manovra del medico chirurgo.

L’aspetto distintivo? La possibilità di creare la miglior traiettoria per realizzare l’intervento, beneficiando di un feedback visuale in tempo reale. Questo significa che il medico non solo vede il movimento, ma lo percepisce fisicamente, potendo correggere e perfezionare la tecnica all’istante. Un vero e proprio “simulatore” che si pone l’obiettivo di migliorare drasticamente le performance chirurgiche prima ancora di entrare in sala operatoria.

A differenza di molti progetti accademici, questa iniziativa non è nata da una proposta calata dall’alto da dottorandi e relatori, ma da una decisione di pari ruolo tra studenti e docenti. La ragione è chiara: il campo della mixed reality applicata alla chirurgia è ancora in parte inesplorato, offrendo un terreno fertile per la ricerca e lo sviluppo. Questa mentalità aperta ha favorito un ambiente di ricerca dinamico, dove le idee innovative sono non solo benvenute, ma attivamente sollecitate.

“La chiave di volta è la novità del progetto,” racconta Nicola “È qualcosa che parte e che deve essere creato, quindi immediatamente hai modo di diventare competente in materia. Si comprende subito la fattibilità e gli errori.”

L’ambiente di lavoro al DEIB (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria) del Politecnico di Milano si distingue per il suo approccio collaborativo e di supporto. Nicola sottolinea quanto la presenza di un clima rilassato e propositivo, specialmente quando si devono affrontare le sfide della ricerca e gli altri irrinunciabili impegni accademici contemporaneamente, faccia davvero la differenza.

“C’è collaborazione, ti danno un’autonomia tale per cui ti senti tranquillo, riesci a lavorare, però senza sentirti abbandonato”. Questa autonomia, unita alla valorizzazione delle idee individuali, crea un terreno fertile per l’innovazione. La possibilità di lavorare in un ambiente dove “tutto ciò che si dice ha valore” è un incentivo potente, che spinge a superare le difficoltà e lo stress inevitabili di un progetto di tesi ambizioso, al tempo stesso richiedendo impegno e precisione “perchè bisogna guadagnarselo quotidianamente!”.

La ricerca dello “stato dell’arte”, ad esempio, non è stata solo un compito, ma un’esplorazione collaborativa per trovare soluzioni esistenti e necessità cliniche che potessero fungere da spunto, fino a raggiungere gli step di formulazione dell’idea: i punti di forza e difficoltà. Qualcosa di troppo complesso non risulta funzionale, sia per il budget a disposizione che per il tempo di progettazione.

“Non appena un’idea sembra appropriata, poi, può essere smentita per questioni di fattibilità, ma può essere utile per il successivo riorientamento. E in questo il supporto e l’ascolto alla pari sono stati fondamentali, fino alla soluzione ottimale di oggi che ci consente di essere alla pari, come ricercatori nell’ambito della mixed reality in cardiochirurgia e non gli ultimi arrivati in un progetto pre-costituito”.

Il clima rilassato ha consentito, inoltre, di poter autonomamente individuare gli errori, in tutte le fasi. Nicola ci racconta che ormai il lavoro è organizzato con fiducia e libertà, dunque ogni piccola minuzia salta all’occhio facilmente e può essere risolta, senza ricevere feedback distruttivi.

Il progetto si trova ora nella fase cruciale di validazione clinica e realizzazione del prototipo. Dopo un intenso lavoro di ricerca, ideazione e reperimento dei componenti, la sfida è ora mettere insieme i pezzi e testarne la funzionalità. Il momento è delicato: dopo tanti investimenti, tutto è pronto, ma niente è ancora concretizzato. Bisogna imparare a utilizzare il software dei componenti e testare il tutto.

Il sogno è che questo progetto non rimanga “in un cassetto”. L’entusiasmo è palpabile e la speranza è che l’investimento fatto nella realizzazione si concretizzi in una soluzione funzionante e adottabile, magari attraverso un dottorato o una startup. Il futuro è nel campo della robotica e della mixed reality cardiochirurgia, e questo progetto potrebbe essere un trampolino di lancio significativo, magari per un dottorato, un brevetto o tanto altro .

A chi si affaccia ora al mondo universitario e della ricerca, gli studenti coinvolti darebbero un consiglio prezioso: “Non farsi precludere nulla dall’università e portare pazienza.”

Un messaggio che riflette la loro esperienza in un progetto che, pur con le sue incertezze e le sue sfide, sta dimostrando il potere della collaborazione, dell’innovazione e di un ambiente di ricerca stimolante.

Infine, Nicola ci ha raccontato che non è facile mantenere la concentrazione su tutti i fronti e non c’è tempo di posticipare il lavoro finale dopo gli esami, quindi è importante trovare compagni di lavoro e un team solido per riuscire a portare a termine le proprie idee, soprattutto se il progetto richiede tanto tempo e tanto lavoro. Insieme a Nicola, infatti, la seconda mente del progetto è Leonardo, prezioso amico per i confronti sui temi scientifici e spalla fondamentale durante il periodo di Erasmus e vice versa. “Scrivere la tesi con un amico è un privilegio”.

I progetti nuovi e ambiziosi spesso spaventano, ma possono condurci a grandi soddisfazioni. Noi di Thesis 4u siamo sempre pronti a valorizzarli!

In bocca al lupo!

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