Impariamo a riconoscere i bias cognitivi
Ciao! Benvenuto in questo nuovo articolo del blog di Thesis 4u. Oggi parleremo dei bias cognitivi, andremo a vedere cosa sono e come influenzano la nostra vita.
Quante volte ti è capitato di fare un’azione o una scelta completamente sbagliata ma che tu ritenevi profondamente corretta? Tranquillo, non è colpa tua, sono solo i tuoi bias cognitivi. Impareremo a riconoscerli così da poterli gestire ed evitare scelte impulsive che non ci portano i risultati sperati. Buona lettura!😋
Cosa sono i bias cognitivi?
I bias cognitivi vengono così definiti: “Giudizi (o pregiudizi) che non corrispondono necessariamente alla realtà, sviluppati sulla base dell’interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro e che portano dunque ad un errore di valutazione o mancanza di oggettività di giudizio.“
Forse questa definizione è molto specifica e non ci permette di comprendere in maniera pratica il significato del termine bias cognitivo. Provo a spiegartelo con parole più semplici.
Quante volte ti è capitato di camminare per strada senza occhiali e non riconoscere un tuo amico che ti salutava? Oppure quante volte hai salutato un tuo amico e lui dopo diversi tentavi di mettere a fuoco ti ha risposto “scusami sono senza occhiali”?
Ecco, il nostro cervello, per quanto potente possa essere, è un po’ miope, astigmatico…insomma un pò di tutto! Nonostante ci metta tanta buona volontà, il nostro cervello si ritrova a dare una rappresentazione distorta e poco veritiera della realtà che ci circonda.
Questa rappresentazione distorta nasce dal fatto che di tutte le informazioni a cui siamo esposti riusciamo a percepirne solo il 50%, e di queste, solo il 7% rimane impresso nella nostra mente.
La soluzione? Beh, un buon paio di occhiali!🧐
I bias cognitivi più che dei veri e propri errori sono predisposizioni all’errore che ci portano spesso a cadere in errori più o meno rilevanti per la nostra vita e tutto ciò avviene inconsciamente all’interno del nostro cervello. Alcuni di questi rischiano di diventare molto pericolosi e potrebbero guidarci verso delle scelte sbagliate.
La cosa migliore che possiamo fare non è provare ad eliminarli (cosa tra l’altro molto difficile), ma piuttosto accettarli e imparare a comprendere quando una nostra scelta è stata deviata da un bias cognitivo. Nel momento in cui ce ne rendiamo conto sarà più semplice cercare di fare una scelta non viziata da questo tipo di errori.
Ma quanti sono questi bias cognitivi? Ne sono stati studiati a centinaia ma forse ce ne sono molti altri di cui non siamo a conoscenza!
E’ importante capire che non tutti i bias cognitivi sono prettamente negativi: l’istinto di sopravvivenza per esempio può essere considerato tale ed è utilissimo per farci uscire rapidamente da situazioni di pericolo.
Non dobbiamo incentrarci dunque sul lottare contro questi errori e portarli all’estinzione, ma piuttosto imparare a conoscerli e capire in che modo ci portano a fare determinate scelte.
Un po’ di storia
Il termine bias cognitivo nasce intorno agli anni ’70 grazie agli psicologi Kahneman & Tversky i quali avviarono un programma di ricerca chiamato “Heuristics and Bias Program”: l’obiettivo della loro ricerca era capire come gli esseri umani facessero le loro scelte in situazioni di incertezza ed ambiguità.
Il lavoro svolto dai due psicologi è stato fondamentale per la ricerca nell’ambito dell’economia comportamentale: sono stati in grado di fornire un nuovo metodo di osservazione del comportamento umano più rappresentativo rispetto ai precedenti.
La ricerca è stata così importante e rivoluzionaria che nel 2002 fu assegnato il premio Nobel per l’Economia a Kahneman, in virtù del suo contributo alla teoria delle decisioni in situazioni di incertezza.
Lo studio di Kahneman è riassunto in un suo libro, “pensieri lenti e veloci”, in questo libro l’autore ti guiderà in un’esplorazione della mente umana e ti spiegherà come essa sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (sistema 2).
I principali bias cognitivi
- Overconfidence bias: il pensiero positivo è un’aspirazione comune a tutti, così come la fiducia nelle proprie capacità, ma fino a che punto? Questo tipo di bias cognitivo si basa su un pensiero positivo troppo radicato e un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità. Il rischio è quello di sottovalutare i problemi che incontriamo nella nostra vita, pensando di poterli risolvere in quattro e quattr’otto quando invece non è così.
- Confirmation bias: cadiamo in questo tipo di errore quando siamo inconsciamente disposti ad ascoltare solo le opinioni che vanno a confermare il nostro pensiero e ciò ci porterà a pensare che esso sia corretto anche quando c’è una palese evidenza del contrario.
- Self-serving bias: questo tipo di bias cognitivo ci porta a pensare che i risultati positivi siano solo ed esclusivamente merito nostro mentre quelli negativi dipendano solo da terzi e non da noi. E’ importante riconoscere questo tipo di errore per non rischiare di attribuirci successi che forse non sono veramente merito nostro, ma anche per riconoscere i nostri errori ed imparare a dire “colpa mia”!
- Halo effect: questo bias cognitivo è particolarmente diffuso nel mondo del lavoro, in pratica ci porta a pensare che una persona che lavora per un’azienda eccezionale sia altrettanto fantastica (oppure il contrario). Questa tecnica viene molto sfruttata nel marketing: quante volte hai comprato un prodotto solo perché era sponsorizzato dal tuo attore preferito? Il prodotto ha rispettato le tue aspettative?
Moltissime persone sono “vittime” di questo tipo di bias e la soluzione migliore è una bella presa di coscienza con l’obiettivo di modificare pian piano il proprio mindset.
Oltre a queste tipologie esistono anche dei bias cognitivi che si nascondono molto bene nella nostra parte più inconscia, sono anche i più pericolosi perché ci fanno avere dei pregiudizi nei confronti delle altre persone a causa di sesso, etnia, orientamento sessuale e via dicendo. Anche quando siamo sicuri al 100% di non avere un determinato pregiudizio, potrebbe essere che il nostro cervello agisca in realtà seguendo proprio quel pregiudizio. Il problema non è il pregiudizio in sé per sé, visto che fa parte di una componente di noi che non possiamo controllare; possiamo però renderci conto di quel pregiudizio e agire di conseguenza per non fare scelte viziate da quell’errore.
A proposito di questa tipologia di bias cognitivi, l’università di Harvard ha ideato dei test che vanno a verificare la presenza o meno di questi pregiudizi all’interno della nostra mente. Se vuoi contribuire alla ricerca in questo ambito o semplicemente vuoi scoprire quali bias cognitivi hai, ti consiglio di fare questi test!
Il bias cognitivo nel paradosso di Monty Hall
Voglio farti vedere questo gioco, ma cosa c’entra con i bias cognitivi? C’entra eccome! La risposta che viene data dalla maggior parte delle persone è frutto dell’istinto e dell’emotività e quindi di un bias cognitivo. Adesso ti spiego come funziona, ma non ti darò la risposta! Sarai tu a farcela sapere attraverso i nostri canali social.
Ti vengono mostrate 3 porte chiuse. Dietro una sola porta c’è una bellissima auto mentre dietro alle altre due porte ci sono delle capre. Lo scopo del gioco è vincere l’auto (anche se sei un pastore).
Quale scegli?
Dopo aver effettuato la tua scelta verrà aperta una porta e vedrai che dietro si trova una capra. A questo punto ti viene chiesto se vuoi tenere la porta inizialmente scelta oppure se vuoi cambiare.
Ha senso cambiare porta? Influisce sulla possibilità di vincita? Cosa scegli di fare?
Prova a risolvere questo gioco e se ti va puoi farci sapere la tua risposta sui nostri canali social. Tranquillo non ti lasceremo senza risposta, pubblicheremo poi la soluzione!
Spero che tu sia riuscito a comprendere effettivamente cosa si intende con il termine bias cognitivo e soprattutto quanto è importante saperli riconoscere. Ogni scelta della nostra vita potrebbe essere viziata da questi errori, ma se siamo in grado di comprendere quando ciò avviene, possiamo essere sicuri di fare le migliori scelte possibili!
Facci sapere cosa ne pensi sui nostri canali social e soprattutto dicci la tua risposta al paradosso di Monty hall!😉
Ciao! Ecco per te la risposta corretta al paradosso di Monty Hall. Questo video è tratto dalla serie tv Numb3rs (che ti consiglio): è perfetto come spiegazione perchè oltre a fornire la risposta corretta evidenzia anche l’errore fatto dalla maggior parte delle persone a causa dei bias cognitivi.