La laurea si avvicina ma non sai ancora come scegliere il relatore? Con quali criteri compiere questa importante scelta e come fare una buona impressione al primo incontro? Leggi questo articolo e scopri come scegliere il relatore della tesi!
Ciao a tutti e a tutte e bentornati ad un nuovo articolo del blog di Thesis 4u!
Stai per terminare gli ultimi esami e stai già pensando a quel fantastico momento in cui tutti ti chiameranno “Dottore/ssa”?
Ci dispiace dover frenare la tua fantasia ma dobbiamo ricordarti che per laurearti devi consegnare, entro i termini previsti, una tesi di laurea! E per poterla scrivere hai necessariamente bisogno di un buon argomento e, soprattutto, un relatore di tesi!
Ma chi è il relatore di tesi e come scegliere il relatore “perfetto”? Come richiedere un primo incontro e cosa non devi assolutamente fare per evitare che ti cacci via dal suo studio in meno di un’ora?
Oggi, noi di Thesis 4u abbiamo intervistato il professor Gian Piero Turchi e gli abbiamo chiesto di svelarci alcuni dei suoi “trucchi del mestiere”, che ti permetteranno di scegliere il relatore al meglio e iniziare il tuo elaborato con successo.
Come scegliere il relatore: chi è il relatore di tesi e qual è il suo ruolo?
Ma chi è il Relatore della tesi? Come ci suggerisce l’enciclopedia Treccani:
“Nell’uso universitario, si dice dei professori che riferiscono ai colleghi della commissione di laurea sulla tesi presentata da un candidato laureando e conducono con questo la discussione”
Quindi il Relatore della tesi sarà il professore alla quale dovrai affidarti per scrivere la tua tesi di laurea e che ti affiancherà nel lavoro di ricerca e stesura fino al giorno della discussione. Abbiamo intervistato diversi docenti provenienti dagli atenei di tutt’Italia per cercare di fare un po’ di chiarezza in questo mare profondo che rappresenta la tesi di laurea e per darvi qualche consiglio di sopravvivenza per affrontare al meglio l’elaborato finale!
Sei bloccato con la tesi o vorresti pensare alla laurea ma c’è quell’esame terribile che non riesci proprio a passare? Non preoccuparti ti aiutiamo noi e la prima consulenza è GRATIS!
Come scegliere il relatore: intervistiamo il professor Gian Piero Turchi
Gian Piero Turchi insegna attualmente in diversi corsi di laurea triennale e magistrale di Psicologia presso l’Università di Padova.
Ed è proprio a Padova che il professor Turchi ha conseguito la laurea in Psicologia. Fu uno dei primi pionieri di questo corso di laurea, che allora apparteneva alla facoltà di magistero, prima che diventasse un’entità a se stante con la riforma Berlinguer.
In quegli anni, ricorda il professor Turchi, il corso di laurea in Psicologia era un vero e proprio “cantiere”, in cui gli insegnanti brancolavano quasi alla cieca e gli esami subivano continui cambiamenti e aggiustamenti.
Ma egli è fiero di essersi iscritto a Psicologia in quegli anni, proprio perché ha contribuito a trasformare questo progetto in un vero e proprio successo, non solo per se stesso ma per tutti gli altri studenti che si sarebbero iscritti dopo di lui, e ha gettato le basi per modellare il corso di laurea in cui tutt’ora insegna.
Ha lavorato per qualche anno come libero professionista, così da poter insegnare ai suoi studenti ciò che aveva appreso sul campo e non limitarsi alle teorie che si trovano sui libri di testo. Quando, poi, ebbe l’occasione di partecipare al suo primo assegno di ricerca, non ci pensò due volte e si lanciò in questo progetto, durato circa 5 anni in accademia.
Nel frattempo il corso di laurea in Psicologia si era completamente staccato dalla facoltà di Magistero, diventando esso stesso una facoltà autonoma. Questo comportò un notevole aumento della domanda di insegnanti con competenze psicologiche, per irrobustire il corpo docente. Tra questi professori, l’Università di Padova ha ritenuto che il dottor Gian Piero Turchi possedesse un bagaglio formativo, di competenze e di esperienze tale da assicurargli, senza ombra di dubbio, la cattedra come docente universitario!
Attualmente insegna “Psicologia Clinica per la Salute” al corso di laurea triennale e “Psicologia Clinica per le Differenze Culturali e Clinica della Devianza” per il corso di laurea magistrale in Psicologia. In aggiunta, il professor Turchi insegna anche “Psicologia Clinica per la Salute” all’ordinamento triennale di Educatore Professionale.
Come scegliere il relatore: l’esperienza del professor Turchi alla ricerca di un relatore per la tesi
Tutti i professori sono stati a loro volta studenti. Alcuni fanno fatica a ricordarlo, mentre altri non se lo dimenticheranno mai.
Infatti, il dottor Turchi cerca sempre di venire incontro agli studenti proprio perché si ricorda bene tutti i problemi che deve affrontare uno studente in questo caos cosmico chiamato “università”. Soprattutto quando si parla di tesi di laurea!
Quando è arrivato il suo momento di capire come scegliere il relatore di tesi, i pochi docenti del nuovo corso di laurea in Psicologia erano oberati di richieste e doveri istituzionali, in continuo aumento.
Non c’erano delle linee guida per scegliere il relatore e pochissimo era regolamentato. Se avevi un problema o una domanda da porgere alla segreteria studenti, dovevi recarti davanti agli uffici ore e ore prima dell’apertura mattutina, metterti in fila e sperare che la tua richiesta venisse accolta prima dell’orario di chiusura, intorno a mezzo giorno.
Il professor Turchi, però, ammette di avere avuto una fortuna non indifferente: “Io ho trovato un vero e proprio maestro”. Dopo aver frequentato il corso di “Teorie della Personalità” del professor Alessandro Salvini non ha avuto dubbi su chi sarebbe stato il suo relatore per la tesi.
Il problema di scegliere un vero e proprio esperto come relatore è che, ovviamente, questi era stracolmo di tesisti ed egli è riuscito a farsi accettare come tesista solo dopo aver aspettato pazientemente e a lungo.
Lo stesso professor Turchi ci consiglia, nel caso si scelga il relatore più richiesto del proprio corso di laurea, di richiedere la tesi con largo anticipo.
In particolar modo alla triennale è bene iniziare a scegliere il relatore già verso la fine del secondo anno. In questo modo avrete più possibilità di essere accettati come tesisti.
Laurearsi il prima possibile è il sogno di ogni studente, ma c’è la possibilità che questo ti impedisca di scrivere la tesi con il professore che vorresti e che ammiri maggiormente.
La tesi è un progetto estremamente importante, formativo e utile per il futuro dello studente. Vale la pena rimandare la laurea di una o due sessioni se si vuole svolgere un percorso con un mentore molto richiesto.
Come scegliere il relatore: spunti tesi in Psicologia
Abbiamo chiesto al professor Turchi quale fosse l’argomento più interessante da trattare in questo momento, il tema che sceglierebbe se arrivasse uno studente in questo preciso istante a chiedergli una tesi di laurea.
La risposta è stata pressoché immediata: l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, analizzati sotto diversi aspetti psicologici.
In particolare, sarebbe curioso fare delle proposte che intercettino il campo della Psicologia e che ingaggino i nuovi problemi che questa disciplina si trova ad affrontare oggigiorno attraverso il supporto di queste nuove tecnologie.
“Lo sviluppo tecnologico viaggia alla velocità della luce, e noi non possiamo permetterci di rimanere indietro, continuando a studiare teorie di cento anni fa” sostiene il dott. Turchi.
Bisogna capire come utilizzare questi strumenti per aiutare le persone e continuare a svolgere questa professione cavalcando lo sviluppo tecnologico.
Come scegliere il relatore: come fare una buona impressione al relatore?
Scegliere il relatore di tesi non è un’impresa affatto semplice, e quando l’hai trovato non vuoi di certo fartelo scappare!
La prima cosa che non devi assolutamente dimenticare quando scrivi la prima mail al relatore è scrivere nome, cognome, corso di laurea, anno frequentato e numero di matricola! I professori si interfacciano ogni giorno con centinaia di studenti, ed è difficile che si ricordino ogni studente.
Se l’esame con il suddetto docente vi è andato particolarmente bene, è buona cosa anche inserire il voto che avete preso nella prima mail.
Dopodiché è importante dimostrare di padroneggiare la materia. Il professor Turchi sconsiglia vivamente di scrivere a un relatore senza idee sull’argomento di tesi. Certo si può sempre richiedere consigli e proposte di ricerca, ma presentarsi al primo incontro senza uno spunto potrebbe essere visto come un segno di poco interesse e scarsa padronanza delle conoscenze.
Ecco un esempio di mail apprezzata da un relatore:
Buongiorno professor/ professoressa X, mi chiamo X e frequento il terzo anno del corso di laurea in X (numero di matricola 12345). Lo scorso semestre ho frequentato il suo corso di Y e ho trovato particolarmente interessante l’argomento Z. Mi piacerebbe approfondirlo nel mio progetto di tesi. Le vorrei proporre gentilmente se quindi ha la possibilità di seguirmi nel mio percorso di tesi. In attesa di un gentile riscontro, la ringrazio e le auguro buona giornata.
Come scegliere il relatore: quali temi trattare al primo incontro con il relatore?
Una volta inviata una mail al relatore è importante fissare un primo colloquio conoscitivo, nella quale poter discutere il proprio progetto di tesi.
Ma cosa devo chiedere al primo colloquio con il relatore?
Innanzitutto, sarebbe meglio spiegare la motivazione che ti ha spinto a proporre il tuo argomento e cercare di capire quali sono prospettive di ricerca che possono permetterti di sviluppare il tuo elaborato.
Prima di recarti al colloquio iniziale, conviene iniziare a fare qualche ricerca, leggere articoli, ascoltare podcast o video di informazione sull’argomento di tuo interesse. E’ un’importante fonte di rassicurazione per il relatore: questo ti farà apparire affidabile e curioso verso la materia.
Come scegliere il relatore: quali aspetti prendere in considerazione per fare la propria scelta
Scegliere un argomento per passione è sicuramente una nobile motivazione, ma questa forte attrazione è tanto bella quanto effimera.
Forse è un po’ in contro-tendenza con quanto ci viene ripetuto oggi giorno nei post di Instagram motivazionali, ma il professor Turchi ci tiene a ricordare che scegliere il relatore di tesi o l’argomento della propria tesi soltanto per passione, non sempre è la scelta migliore.
Oggi, in questo momento storico, ci troviamo in un’ epoca di profondi cambiamenti, a partire da quello climatico e dalle nuove scoperte in ambito tecnologico. Nuove scoperte portano a nuove necessità, nuovi bisogni dell’essere umano.
Pertanto, quando uno studente è chiamato a scegliere il relatore o il tema da trattare all’interno della tesi dovrebbe chiedersi “ma cosa serve al genere umano ora, in questo preciso momento storico?”. Per cui il modo migliore per scegliere il relatore è pensare all’utilità: se prendi una scelta con questo principio ben chiaro nella tua mente non potrai prendere una scelta sbagliata!
Devi scegliere un docente che metta a disposizione le sue competenze e le sue conoscenze per il progresso, per rispondere ai nuovi bisogni dell’umanità, e non un insegnante che svolge un lavoro di ricerca fine a se stesso.
Come scegliere il relatore: frequentare le lezioni!
Scrivere la tesi può essere un gioco da ragazzi, oppure trasformarsi in un vero e proprio incubo. Tutto dipende, innanzitutto, dal tuo impegno e dalla tua motivazione, ma un ruolo importante è giocato anche dal relatore di tesi.
Per questo è estremamente importante scegliere il relatore più affidabile, colui che ti ispira più sicurezza e più fiducia.
Ma come posso valutare l’affidabilità di un docente? Semplice, frequentando le sue lezioni.
Come ci ricorda il professor Turchi, al giorno d’oggi recarsi quotidianamente in università non è affatto scontato. Eppure, questo è l’unico modo per capire se vale la pena intraprendere un percorso di tesi con un docente: frequentandone le lezioni e ingaggiando il docente con domande e curiosità.
Solo così potrai assaggiarne la visione, la solidità teorica, applicativa, metodologica… e capire se è la persona giusta a cui affidarti.
Come scegliere il relatore: i consigli del professor Turchi agli studenti
Ciò che il professor Turchi consiglia per sopravvivere alla tesi di laurea è di non spaventarsi davanti a un foglio bianco.
Scrivere la tesi di laurea è sicuramente uno sforzo pazzesco, che mette in pratica tutta la conoscenza e le competenze che sei riuscito ad acquisire. Quando sarà il momento di scrivere, digiterai sulla tastiera una manciata di parole.
Scriverai la prima riga, la cancellerai perché non ti piace. La riscriverai e la modificherai, un’altra volta, ma non importa, almeno ci stai lavorando. Passerai giorni interi davanti al pc senza scrivere mezza parola, ma non per questo significa che non sei capace o sei indietro con la tesi.
L’importante è non distrarsi e rimanere davanti a quel foglio bianco che, prima di quanto tu possa immaginare, diventerà la tua tesi di laurea.
Inoltre, è importante seguire il proprio flusso narrativo: ognuno ha il proprio modo di esprimersi, se segui il tuo flusso del discorso, e non quello del libro, potrai evitare di commettere plagio.