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Ti è mai capitato di ricevere critiche dal relatore e non sapere come gestirle? Continua a leggere e troverai dei consigli per non farti sopraffare! 

Ciao a tutte e a tutti! Bentornati sul blog di Thesis 4u – la startup che mette in collegamento studenti e aziende, grazie alle tesi di laurea.

In questo articolo vediamo insieme come reagire alle critiche del relatore senza farsi abbattere, come chiedere chiarimenti quando qualcosa non ti è chiaro e come mantenere alta la motivazione fino alla consegna della tesi.

Scrivere una tesi è un viaggio lungo e pieno di ostacoli, e tra questi c’è sicuramente il momento in cui il relatore ti manda i suoi commenti e suggerimenti. 

Diciamocelo: ricevere critiche non è mai piacevole. Magari hai passato settimane a scrivere un capitolo e ti torna indietro pieno di segni rossi e annotazioni. 

Il primo istinto? Scoraggiarsi, pensare di aver fatto un disastro e magari offendersi. 

Ma fermati un attimo! Le critiche del relatore non sono un attacco personale, anzi, sono uno strumento per aiutarti a migliorare, e non solo sul piano accademico. Quando entrerai nel mondo del lavoro, fidati, questa mentalità farà la differenza. 

ansia per la discussione della tesi di laurea

Critiche del relatore: non sono attacchi personali!

La prima cosa da tenere a mente è che le critiche del relatore non sono indirizzate a te come persona, ma al tuo lavoro. Questo è fondamentale. Ricordati che non siamo più al liceo e che il professore non ha gli strumenti per criticare la tua storia: non sa nemmeno chi sei!

Certo! Il punto chiave è il modo in cui interpretiamo il feedback. Quando riceviamo critiche sul nostro lavoro, è facile cadere nella trappola di prenderle sul personale, come se fossero un attacco diretto a noi. Ma questa è una visione fuorviante che può generare frustrazione e insicurezza.

Prova invece a cambiare prospettiva: il relatore non è un avversario, ma un alleato nel tuo percorso. Se ti fa notare delle imperfezioni, non lo fa per sminuirti, ma perché vede in te il potenziale per fare meglio. Il suo scopo non è abbatterti, ma aiutarti a raggiungere un livello più alto.

Accogliere le critiche del relatore con questa mentalità ti permette di trasformarle in uno strumento di crescita. Ogni suggerimento diventa un’opportunità per affinare il tuo lavoro, rendendolo più fluido e convincente. Questo atteggiamento non solo migliorerà la qualità della tua tesi, ma ti renderà anche più resiliente e aperto al miglioramento in generale.

Critiche del relatore: costruttive o distruttive?

Non tutte le critiche si equivalgono. Alcuni relatori offrono suggerimenti chiari e dettagliati—ad esempio, “Qui manca un riferimento bibliografico, aggiungi una fonte accademica”. Altri, invece, si limitano a un generico “Da rivedere”, senza fornire spiegazioni. Di fronte a osservazioni poco chiare, niente panico: più avanti vedremo come chiedere chiarimenti in modo efficace.

Le critiche distruttive sono senza dubbio le più difficili da gestire, ma la chiave è non lasciarsi scoraggiare. La prima cosa da fare è distinguerle da quelle costruttive: se un commento manca di argomentazioni utili e sembra finalizzato solo a sminuire il tuo lavoro, non vale la pena dargli troppo peso.

In questi casi, mantieni la calma, evita reazioni impulsive e, soprattutto, non interiorizzare il giudizio negativo. Se possibile, prova comunque a trarne qualche spunto utile e ignora il resto. Ricorda che il valore del tuo lavoro non è determinato da un singolo commento, ma dal tuo impegno e dalla tua crescita.

Critiche del relatore: come rispondere?

Quando ricevi delle critiche sul tuo lavoro, la tentazione di rispondere subito, magari in modo impulsivo, per difendere le tue scelte è forte. Tuttavia, questa reazione non è la più efficace e infondo lo sai anche tu. Ecco un approccio più strategico per affrontarle in modo costruttivo.

1. Prenditi un momento per elaborare

La prima reazione a una critica può essere frustrazione o sconforto. Pensieri come Ho lavorato tanto per nulla? possono emergere, ma non lasciarti sopraffare. Fai tre respiri profondi, chiudi il documento e concediti una pausa.

Esci, sfogati, lamentati con un amico se ti va, ma allontanati dal computer e ancora di più, dalle critiche del relatore. Una passeggiata, un caffè o un’attività rilassante ti aiuteranno a ritrovare la lucidità che ti serve per gestire la situazione.

Dopo qualche ora, quando pensi di esserti calmato, puoi tornare a rileggere le critiche del relatore e interiorizzarle con maggiore tranquillità e potresti persino renderti conto che molte osservazioni sono utili e meno severe di quanto sembrassero inizialmente.

2. Organizza le osservazioni in un piano d’azione

Piuttosto che sentirti sopraffatto dalle correzioni, trasformale in un elenco di miglioramenti concreti. Una mano sulla testiera, l’altra sulla coscienza: cosa potevi fare meglio? Quali passaggi potevano essere spiegati con maggiore chiarezza?

Scrivi una lista degli argomenti contestati e segnati le critiche del relatore.

Se ti viene chiesto di approfondire un concetto, individua la sezione interessata e cerca fonti aggiuntive. Se invece un passaggio risulta poco chiaro, prova a riformularlo e chiediti: “Se fossi un lettore esterno, lo troverei scorrevole? O, ancora meglio, fallo leggere a qualcuno di cui ti fidi.

Se la critica riguarda la struttura, valuta come riorganizzare i contenuti per renderli più logici e coerenti. Per farlo, può essere utile consultare tesi che trattano argomenti simili al tuo, così da capire meglio cosa un relatore si aspetta.

Se non sai dove trovare tesi affini alla tua, noi di Thesis offriamo anche la possibilità ai laureandi di pubblicare i propri lavori, dando loro un valore aggiunto e fornendo spunti utili a chi sta affrontando un percorso simile.

Avere un piano strutturato ti aiuterà a migliorare il tuo lavoro in modo efficace, senza sentirti disorientato.

3. Evita di metterti sulla difensiva

La prima reazione potrebbe essere: “Non capisce quello che voglio dire!”. In questo caso hai quasi sempre ragione: le critiche del relatore nascono dal fatto che non capisce ciò che vuoi dire, questo è il problema, solo che non dipende da lui, ma da te.

La tesi di laurea non è un semplice esame scritto né un articolo giornalistico. Si tratta di un elaborato complesso, redatto da un esperto della materia e destinato ad altri esperti. Se il tuo relatore non comprende il concetto che hai cercato di trasmettere, significa che si è verificato un errore di comunicazione.

Tuttavia, cominciare una guerra da cui puoi uscire solo sconfitto non è la cosa migliore che tu possa fare. Prova a mettere da parte l’orgoglio e considera che il relatore, con la sua esperienza, può offrirti un punto di vista che magari, non avresti mai considerato.

Se una correzione non ti convince, evita di reagire di impulso. Prenditi del tempo per riflettere e, se necessario, formula una richiesta di chiarimento in modo rispettoso e costruttivo (vedremo come nel prossimo punto). Ricorda: le critiche del relatore, anche quelle più fastidiose, possono essere occasioni di crescita se affrontate con il giusto atteggiamento.

Come chiedere chiarimenti al relatore senza ansia

Affrontare i commenti del relatore con serenità è una sfida comune durante la stesura della tesi, ma rappresenta un passaggio essenziale per ottenere un risultato finale di qualità.

Se alcuni suggerimenti non risultano chiari, chiedi tempestivamente delle spiegazioni piuttosto che procedere con modifiche non mirate, rischiando ulteriori correzioni. Il processo di revisione costituisce un’opportunità per perfezionare il proprio lavoro e acquisire nuove competenze, pertanto è utile affrontarlo con un atteggiamento propositivo.

critiche del relatore

Prepararsi prima di incontrare il relatore

Presentarsi all’incontro con il relatore con un piano ben definito è fondamentale. Prima del colloquio, è opportuno rileggere attentamente i suoi commenti e individuare i punti che necessitano di chiarimenti.

Non dare per scontato ciò che dirai, preparati domande mirate e argomenti di cui discutere, sempre educatamente, così non farai la figura dello studente a cui non importa realmente lavorare al progetto tesi. Se l’argomento dovesse veramente lasciarti indifferente, fingere è il minimo che tu possa fare.

Contrastare le critiche del relatore: domande chiare e dirette

Formulare domande precise e mirate aiuterà a ottenere risposte realmente utili. Ad esempio, invece di chiedere genericamente: Cosa devo cambiare?, è preferibile strutturare richieste più specifiche, che facciano riferimento a passi dell’elaborato, che dimostrino interesse e cura delle critiche del relatore.

Nel capitolo 3 mi è stato indicato di approfondire un argomento. Potrebbe suggerirmi delle fonti utili?“. Questo approccio favorisce un confronto più efficace e produttivo.

Se viene richiesto di rendere più chiara la conclusione, ma non è chiaro in che senso, si potrebbe chiedere: Potrebbe fornirmi un esempio di come rendere la conclusione più chiara?.

Se un passaggio della tesi viene considerato poco comprensibile, è utile domandare: Ritiene che questo punto sia poco chiaro per la struttura della frase o per il contenuto?.

Domande di questo tipo consentono al relatore di fornire indicazioni mirate, facilitando il processo di revisione.

Le critiche del relatore servono: nessuna tesi è perfetta alla prima stesura

È importante ricordare che le critiche del relatore non sono rivolte alla persona, ma mirano a migliorare il lavoro. Accogliere i suggerimenti con spirito costruttivo e mantenere la calma aiuterà a trarre il massimo beneficio dal confronto.

Nessun elaborato accademico risulta impeccabile alla prima stesura. Ricevere osservazioni e suggerimenti di miglioramento fa parte del normale processo di revisione e rappresenta un’opportunità per perfezionare il lavoro. Accettare questa realtà aiuta a vivere il confronto con maggiore serenità e consapevolezza.

Ricevere numerose correzioni non significa che la tesi sia compromessa. È naturale provare un senso di frustrazione, ma è importante evitare di lasciarsi sopraffare dall’ansia. Affrontare le modifiche un passo alla volta, suddividendo il lavoro in attività gestibili, aiuta a mantenere il controllo e a procedere con maggiore sicurezza.

Pianificare il lavoro di revisione

Un metodo efficace per gestire le correzioni senza stress è suddividerle in fasi.

Ad esempio, si può dedicare una giornata alla revisione dell’introduzione, un’altra alla bibliografia e un’altra ancora alla riformulazione di paragrafi critici. Un’organizzazione strutturata consente di procedere con maggiore efficienza e ridurre l’ansia.

Affrontare le critiche del relatore in modo sereno e metodico permette di trarre il massimo beneficio dal processo di revisione.

Lascia andare le critiche del relatore: la tesi non è il traguardo finale

Vedere il proprio elaborato completato sarà una soddisfazione impagabile, che ti ripagherà di ogni sforzo affrontato lungo il cammino, ma ricordati che non è l’ultimo traguardo. Secondo molti la tesi di laurea è il gran finale, ma ricordati che è solo una piccola parte del tuo percorso universitario.

Nessuna critica vale più della fatica che hai fatto per arrivare dove sei. Ormai vedi la luce infondo al tunnel, hai già un piede fuori, e quando ci metterai anche l’altro, le critiche del relatore saranno solo un ricordo.

E tu, come gestisci le critiche del relatore? Condividi la tua esperienza sui nostri canali social! Se hai bisogno di supporto, il nostro servizio di consulenza è a tua disposizione. 🎓

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