Skip to main content

Ciao a tutti e a tutte bentornati in un nuovo articolo del blog di Thesis 4u, la startup innovativa che mette in collegamento gli studenti e le studentesse con le aziende, grazie alle tesi di laurea in azienda.

Oggi parliamo di un nemico silenzioso, subdolo, che si annida tra le pagine bianche e le scadenze incombenti: il blocco dello scrittore. Quante volte vi è capitato di fissare lo schermo o il foglio, con la mente che sembra un deserto di idee e la sensazione di non riuscire a mettere insieme nemmeno una frase di senso compiuto? Tranquilli, non siete soli. È un’esperienza comune a molti, soprattutto quando si tratta di un lavoro così importante e impegnativo come la tesi di laurea o qualsiasi altro elaborato accademico. Ma non temete, perché oggi vogliamo affrontare questo mostro a viso aperto, capirne le cause e, soprattutto, scoprire come sconfiggerlo. Pronti a rimettere in moto la macchina delle parole? Partiamo!

Prima di tutto, cerchiamo di capire bene di cosa stiamo parlando. Il blocco dello scrittore non è semplicemente pigrizia o mancanza di voglia, anche se a volte può sembrarlo. È una vera e propria difficoltà psicologica che impedisce di produrre testo, nonostante il desiderio e la necessità di farlo. Si manifesta in vari modi: c’è chi non riesce proprio a iniziare, chi si blocca dopo poche righe, chi riscrive la stessa frase all’infinito senza mai essere soddisfatto.

È come avere un muro invisibile tra te e la tua tastiera, un muro fatto di ansia, perfezionismo, paura del giudizio o semplicemente, un sovraccarico di informazioni.

Riconoscerlo è il primo passo per superarlo. Ti senti frustrato, demotivato, forse anche un po’ in colpa per non riuscire a progredire? La tua scrivania è piena di libri e appunti, ma le parole non arrivano? Ecco, probabilmente sei nel bel mezzo di un attacco di blocco dello scrittore. Ma non disperare, è un’esperienza che, se affrontata nel modo giusto, può persino insegnarti qualcosa su te stesso e sul tuo processo creativo.

Capire le cause è fondamentale per trovare le soluzioni più efficaci. Il blocco dello scrittore, specialmente in contesti accademici come la tesi, può avere diverse origini, spesso interconnesse tra loro. Vediamone alcune delle più comuni.

Una delle cause principali è la pressione. Scrivere la tesi è un compito enorme, spesso il culmine di anni di studio. La posta in gioco è alta: il tuo futuro, la tua carriera, il riconoscimento dei tuoi sforzi. Questa pressione può paralizzare, facendoti sentire che ogni parola debba essere perfetta, ogni concetto espresso in modo impeccabile. Il perfezionismo, che di per sé è una qualità, qui può trasformarsi in un ostacolo insormontabile.

Un altro fattore è la mole di lavoro. La tesi richiede ricerca, analisi, sintesi e, ovviamente, scrittura. A volte, la quantità di materiale da elaborare è tale da farti sentire sommerso. Non sai da dove iniziare, come organizzare le idee, quali informazioni includere e quali tralasciare. Questa sensazione di essere sopraffatto può portare al blocco, perché la mente si rifiuta di affrontare un compito percepito come troppo grande e complesso.

Non sottovalutiamo poi la paura del giudizio. La tua tesi sarà letta da professori, esperti della materia, forse anche dai tuoi familiari e amici. La paura di non essere all’altezza, di non esprimere concetti validi o originali, può bloccarti. Ti ritrovi a censurarti ancora prima di scrivere, cercando di prevedere e prevenire ogni possibile critica, e questo ti impedisce di fluire liberamente.

Infine, a volte il blocco può derivare semplicemente dalla mancanza di chiarezza. Magari non hai ancora ben definito la struttura, non hai le idee chiare su un particolare capitolo o non hai trovato il bandolo della matassa per un certo argomento. Se non sai esattamente cosa vuoi dire, è difficile metterlo per iscritto.

blocco dello scrittore

Quindi, dopo aver identificato il nemico e capito da dove arriva. Ora è il momento di passare all’azione e scoprire quali strategie possiamo mettere in campo per sconfiggere il blocco dello scrittore e riprendere in mano il controllo della nostra tesi.

1. Pianificazione, ma non ossessiva: So che sembra un controsenso, ma una buona pianificazione può fare miracoli. Non intendo una scaletta rigidissima che ti imprigiona, ma una mappa mentale, un elenco puntato degli argomenti principali per ogni capitolo. Questo ti dà una direzione e riduce la sensazione di essere perso. Non devi avere ogni singola frase già in testa, ma sapere dove vuoi andare.

2. Scrivi male, scrivi a caso, ma scrivi! Questo è forse il consiglio più liberatorio che posso darti. Dimentica la perfezione per un attimo. Il primo obiettivo è riempire le pagine. Scrivi tutto quello che ti viene in mente, anche se ti sembra brutto, sgrammaticato o fuori tema. L’importante è far fluire le parole. Una volta che hai qualcosa su cui lavorare, potrai revisionare, migliorare, tagliare e incollare. È molto più facile editare un testo esistente che creare dal nulla. Questa tecnica si chiama “free writing” e funziona!

3. Spezzetta il lavoro: Affrontare la tesi come un’unica, gigantesca entità è scoraggiante. Dividi il tuo lavoro in piccoli obiettivi gestibili. Invece di pensare “Devo scrivere il capitolo 3”, pensa “Oggi scriverò l’introduzione del capitolo 3” o “Oggi svilupperò il primo paragrafo sulle teorie di X”. Ogni piccolo successo ti darà la motivazione per andare avanti.

4. Cambia aria (letteralmente): A volte, la causa del blocco è la stasi. La stessa scrivania, la stessa stanza, la stessa routine possono diventare soffocanti. Prova a cambiare ambiente. Vai in biblioteca, in un caffè, in un parco. A volte basta un piccolo cambiamento di prospettiva fisica per sbloccare anche quella mentale. Un po’ di aria fresca non fa mai male.

5. L’importanza delle pause: Non sei un robot. Il tuo cervello ha bisogno di riposare e di staccare. Fai delle pause regolari. Alzati, sgranchisciti le gambe, fai una passeggiata, ascolta un po’ di musica. Non sentirti in colpa per le pause; sono essenziali per mantenere alta la concentrazione e la creatività. Anzi, spesso le migliori idee arrivano proprio quando smetti di pensarci ossessivamente.

6. Parla con qualcuno: A volte, semplicemente esprimere le tue frustrazioni ad alta voce può aiutarti. Parla con un amico, un familiare, il tuo relatore. Spiegare a qualcun altro il punto in cui ti sei bloccato può aiutarti a chiarire le idee anche a te stesso. E poi, sapere che qualcuno ti ascolta e ti supporta è sempre un grande incentivo.

7. Rileggi e riparti da dove ti senti più sicuro: Se sei bloccato su un punto specifico, prova a tornare indietro e a rileggere le sezioni che hai già scritto e che ti soddisfano. Questo può darti un senso di realizzazione e farti sentire che hai già fatto un buon lavoro. A volte, rileggendo, ti vengono in mente connessioni o idee per proseguire. Non devi per forza scrivere in ordine cronologico. Se un capitolo ti blocca, passa a un altro che ti sembra più facile.

8. Sfrutta gli strumenti digitali: Ci sono tantissime app e software che possono aiutarti. Dalle mappe mentali digitali ai programmi di gestione dei progetti, passando per i semplici editor di testo che ti permettono di scrivere senza distrazioni. Sperimenta e trova quello che funziona meglio per te. Magari un’interfaccia pulita e minimale ti aiuterà a concentrarti meglio.

9. La tecnica del pomodoro: Questa è una tecnica di gestione del tempo che può essere incredibilmente efficace contro il blocco dello scrittore. Imposta un timer per 25 minuti e dedicati esclusivamente alla scrittura, senza distrazioni. Quando il timer suona, fai una pausa di 5 minuti. Dopo quattro “pomodori”, fai una pausa più lunga (15-30 minuti). Questo metodo ti aiuta a mantenere la concentrazione e a spezzare il lavoro in segmenti gestibili.

10. Ricompensati: Stabilisci dei piccoli obiettivi e, una volta raggiunti, concediti una piccola ricompensa. Una serie TV, un gelato, una chiacchierata con gli amici. Questo crea un circolo virtuoso di motivazione e ti aiuta a vedere il processo di scrittura non solo come una fatica, ma anche come una serie di piccoli successi da celebrare.

blocco dello scrittore

Quando ti ritrovi faccia a faccia con il blocco dello scrittore, la sensazione può essere quella di una vera e propria crisi. La frustrazione monta, l’autostima scende a picco, e un senso di impotenza ti avvolge.

È facile cadere nella trappola di pensare: “Non sono abbastanza bravo”, “Non ce la farò mai”, “Sono l’unico a sentirsi così”. Ma è proprio in questi momenti di sconforto che è fondamentale operare un cambio di paradigma, di prospettiva. Il blocco non è, e non deve essere interpretato come, la prova tangibile della tua incapacità o un difetto intrinseco nelle tue abilità di scrittore o ricercatore. Anzi, è l’esatto contrario.

Immagina il blocco dello scrittore non come un muro invalicabile, ma come un semaforo rosso che si accende improvvisamente. Ti sta dicendo: “Fermati. C’è qualcosa che non funziona come dovrebbe. È il momento di guardare sotto il cofano.” Questo semaforo rosso, questa battuta d’arresto, è in realtà un segnale, un messaggio chiaro che ti invita a riconsiderare, a riflettere, a interrogarti su vari aspetti del tuo processo lavorativo o del tuo stato mentale.

È una pausa forzata che, se gestita con consapevolezza, può trasformarsi in una risorsa incredibile.

Cosa ti sta dicendo il tuo blocco?

Ogni blocco dello scrittore ha una sua radice, un suo perché. Riconoscerlo e interpretarlo è il primo passo per trasformarlo in un’opportunità di crescita.

  • Riflessione sui metodi di studio e lavoro: 

Ti sei mai chiesto se il modo in cui stai approcciando la tesi o un elaborato sia davvero il più efficace per te?

Forse il tuo blocco ti sta suggerendo che la tua metodologia attuale non è allineata con il tuo stile di apprendimento o con le tue esigenze creative. Stai pianificando troppo rigidamente, o al contrario, stai procedendo troppo a braccio senza una chiara direzione?

Stai dedicando abbastanza tempo alla ricerca preliminare o ti butti subito nella scrittura senza avere le idee chiare? Il blocco potrebbe essere l’occasione per esplorare nuove tecniche di organizzazione, di ricerca, o di brainstorming. Magari hai bisogno di mappe mentali, di schemi più dettagliati, o di un approccio più “libero” nella fase iniziale di stesura.

  • Revisione della gestione del tempo e delle energie: 

Spesso, il blocco è un sintomo di sovraccarico o di esaurimento. Stai lavorando troppe ore senza pause adeguate? Stai procrastinando fino all’ultimo, accumulando stress? Il blocco potrebbe essere il modo in cui il tuo corpo e la tua mente ti dicono: “Ehi, rallenta! Riposati. Ricarica le batterie.”

È un invito a rivedere la tua programmazione, a inserire momenti di stacco, a dare priorità al tuo benessere. Imparare a gestire il tempo non significa solo incastrare più cose, ma anche saper dire di no, delegare, e riconoscere quando è il momento di prendersi una pausa rigenerante.

Potrebbe essere il momento di scoprire la tecnica del pomodoro, di alternare compiti diversi per mantenere alta la freschezza mentale, o semplicemente di assicurarti un sonno adeguato.

  • Analisi delle aspettative e del perfezionismo: 

Forse il tuo blocco nasce da aspettative irrealistiche. Stai cercando la perfezione assoluta fin dalla prima bozza? Hai paura del giudizio altrui a tal punto da autocensurarti prima ancora di aver messo una parola su carta?

Questo blocco è un’opportunità per confrontarti con il tuo perfezionismo e imparare a gestirlo. È il momento di accettare che la prima versione di un testo non sarà mai perfetta, e va bene così. L’editing esiste proprio per questo. Permettiti di sbagliare, di produrre qualcosa che non sia immediatamente brillante.

Il blocco ti sta spingendo a sviluppare una tolleranza verso l’imperfezione iniziale, una qualità cruciale non solo per la scrittura, ma per qualsiasi processo creativo o lavorativo.

  • Riscoperta della motivazione e dell’obiettivo:

A volte, il blocco compare quando si perde di vista il “perché”. Perché stai scrivendo questa tesi? Cosa ti ha spinto a scegliere questo argomento?

Questo momento di stasi può essere un’opportunità per riconnetterti con la tua motivazione originale, per riscoprire la passione che ti ha guidato fin qui. Rileggi i tuoi appunti iniziali, parla con il tuo relatore, fai una passeggiata e rifletti sui tuoi obiettivi più grandi. A volte, basta riaccendere quella scintilla iniziale per far ripartire l’ingranaggio della scrittura.

Il valore inestimabile dell’autoconsapevolezza

Ogni volta che supererai un blocco dello scrittore, non avrai solo ripreso a scrivere. Avrai acquisito una conoscenza preziosa e profonda su te stesso. Avrai imparato:

  • Come lavori meglio: Scoprirai se sei più produttivo al mattino o alla sera, se hai bisogno di silenzio assoluto o di un sottofondo musicale, se ti servono pause frequenti o lunghe sessioni di lavoro.
  • Cosa ti motiva: Capirai quali sono gli stimoli che ti accendono e ti spingono avanti, che siano piccoli obiettivi raggiunti, il supporto di un amico o la visione del traguardo finale.
  • Cosa ti blocca: Identificherai i tuoi schemi mentali negativi, le paure o le abitudini controproducenti che ti impediscono di progredire. E una volta identificate, potrai affrontarle in modo proattivo in futuro.

Questa autoconsapevolezza non è un lusso, ma una competenza fondamentale. Non è utile solo per la tesi, che è un progetto a termine, ma per tutti i futuri progetti della tua vita, siano essi professionali, accademici o personali. Imparare a decifrare i segnali del tuo corpo e della tua mente, a capire le dinamiche della tua produttività e creatività, ti renderà un professionista e una persona più resiliente e consapevole.

Quindi, la prossima volta che sentirai l’ombra del blocco dello scrittore, non disperare.

Respira profondamente, e pensa: “Ok, qual è il messaggio che questo blocco sta cercando di darmi? Cosa posso imparare da questa situazione per diventare uno scrittore e un pensatore migliore?”

Vedrai che, con questa nuova prospettiva, il blocco non sarà più un ostacolo, ma un trampolino di lancio verso una maggiore efficacia e una più profonda conoscenza di te stesso.

Il cammino universitario, diciamocelo, è una vera e propria montagna russa emotiva. Ci sono le euforie delle scoperte, la soddisfazione di un esame superato, ma anche le cadute, le notti insonni e, inevitabilmente, i momenti in cui tutto sembra fermarsi. La tesi, in particolare, è la prova del nove, il banco di prova definitivo che condensa anni di impegno, sacrifici e aspirazioni.

È un rito di passaggio, e come ogni rito che si rispetti, presenta le sue sfide. Tra queste, il blocco dello scrittore emerge spesso come uno degli ostacoli più frustranti e insidiosi.

È fondamentale normalizzare questa esperienza: incontrare difficoltà è parte integrante del processo. Sentirsi scoraggiati quando le parole non vogliono uscire, quando le idee sembrano svanire nel nulla o quando la mole di lavoro sembra schiacciante, è una reazione umana e del tutto comprensibile. Non è un segno di debolezza o di incapacità, ma piuttosto un segnale che stai affrontando un compito complesso e significativo.

Persino gli scrittori più esperti e acclamati hanno i loro momenti di blocco; è una condizione quasi universale nel processo creativo e intellettuale. La differenza non la fa l’assenza del blocco, ma il modo in cui scegliamo di reagire ad esso.

In questi frangenti, quando la nebbia del blocco avvolge la tua mente, è cruciale fermarsi un attimo e riconnettersi con il “perché” profondo che ti ha portato fin qui. Ricorda la passione iniziale che ti ha spinto a scegliere quella facoltà, quell’argomento specifico. Pensa agli obiettivi che ti sei prefissato, ai sogni che vuoi realizzare con quel titolo in mano. Forse è la curiosità per un determinato campo di studio, il desiderio di contribuire con le tue ricerche, la prospettiva di una carriera specifica, o semplicemente l’orgoglio di completare un percorso importante. Ancorarsi a queste motivazioni intrinseche può essere una leva potente per superare l’impasse e ritrovare la spinta necessaria.

Questo “perché” è la tua bussola, un promemoria costante del valore intrinseco del tuo lavoro, al di là della frustrazione momentanea.

blocco dello scrittore