3 argomenti di tesi in chimica che potresti approfondire nella tua tesi!
Ciao e benvenuto in un nuovo articolo del blog di Thesis 4u!
Questo articolo è particolarmente speciale, perché nasce dalla collaborazione con diversi professionisti del settore, ognuno dei quali ti fornirà degli spunti interessanti di tesi o argomenti di tesi in chimica per il tuo elaborato!
Sei uno studente di chimica ed è arrivato il momento di scrivere la tua tesi? Sei completamente a corto di idee? L’articolo di oggi ha l’obiettivo di fornirti degli spunti o degli argomenti di tesi in chimica, una disciplina molto importante quanto affascinante e complessa, che proprio per l’enorme numero di campi di applicazione può renderti difficile o può lasciarti indeciso su che argomento di tesi sia meglio affrontare per la tua laurea!
Prima di fornirti dei validi argomenti di tesi in chimica da cui potrai prendere spunto per la tua tesi, se sei a corto di idee, ti racconto un po’ di questa disciplina scientifica.
Secondo la Treccani, la chimica sarebbe:
Scienza che studia le proprietà, la composizione, l’identificazione, la preparazione e il modo di reagire delle sostanze sia naturali sia artificiali del regno inorganico e di quello organico.
Ma prima di introdurti gli argomenti di tesi in chimica, un breve racconto su come è nata e si è sviluppata nel corso dei secoli la Chimica:
Si può far risalire la nascita della chimica come scienza autonoma a partire dalla seconda metà del 18° secolo, quando si svilupparono le basi sperimentali e teoriche e le leggi che la caratterizzano.
Tuttavia, già prima ancora di definire queste basi o di estrapolare le leggi chimiche che regolano moltissimi dei fenomeni in natura, alcuni popoli, come i Sumeri, gli Ittiti, gli Egizi, gli Ebrei, i Fenici, i Cinesi e gli Indiani avevano sviluppato strategie produttive per produrre metalli e leghe come il rame, l’argento, il piombo ed il ferro, e le tecniche di produzione di vetro e terracotta.
Anche gli Egizi avevano cominciato ad impiegare sostanze coloranti organiche naturali come l’indaco, la robbia e la porpora, così come molti colori minerali come il cinabro, il minio, la biacca e l’orpimento. Questi preparavano anche saponi, bevande fermentate e grassi, oli ed essenze. Questi processi si basavano su tecniche come la distillazione, la calcinazione e la sublimazione, che sarebbero state poi riprese e affinate durante il periodo alchimistico e ottimizzate fino alle moderne tecniche che tutt’oggi impieghiamo.
Sei a corto di idee per la tua tesi o sei in cerca di ispirazione su argomenti di tesi in chimica? Continua a leggere l’articolo!
Dopo un brevissimo excursus storico, ti raccontiamo un po’ di alcuni spunti interessanti per la tua tesi insieme alla collaborazione di alcuni professionisti.
Le branche della chimica sono moltissime. Noi ti aiuteremo e ti forniremo degli spunti/argomenti di tesi in chimica relativi alla:
- Chimica Ambientale
- Chimica e Tossicologia
- Chimica dei prodotti cosmetici e analisi sensoriale
Pronto a scoprire gli argomenti di tesi in chimica? Cominciamo!
Argomenti di tesi in chimica: quello che non sai sul ghiaccio e il suo studio applicato alla chimica ambientale!
Il primo spunto di tesi che ti daremo sarà molto particolare: nasce infatti dalla collaborazione e dall’esperienza di François Burgay, chimico e studioso di ghiacciai.
Sì! Hai proprio capito bene! Sapevi che con una laurea in chimica, puoi specializzarti per fare analisi su ghiacciai in Antartide? Ti raccontiamo qui la sua storia, con un interessante spunto di tesi.
François conseguito la laurea in chimica e grazie al dottorato all’Università Ca’Foscari di Venezia che al post-doc al Paul Scherrer Institut in Svizzera, ha iniziato ad analizzare la composizione chimica dei cilindri di ghiaccio prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo, come ad esempio quelli della Groenlandia, delle Alpi, della Siberia e dell’Antartide.
Queste analisi, infatti, consentono, come ci ha spiegato François, di compiere un vero e proprio viaggio nel tempo, risalendo fino a 800.000 anni fa. Ogni strato dei campioni di ghiaccio che analizziamo racchiude informazioni preziose sull’ambiente e il clima del periodo in cui il fiocco di neve è caduto sul ghiacciaio. Questa ricerca è incredibilmente affascinante, poiché ci consente di approfondire la nostra conoscenza del sistema Terra e di comprendere meglio gli impatti delle attività umane sull’ambiente. Si tratta quindi di un lavoro estremamente avventuroso e che unisce la chimica allo studio della storia.
Puoi scoprire di più su ciò di cui si occupa François sulla sua pagina Instagram!
Proprio su questo tema, uno degli argomenti di tesi in chimica di cui ti parleremo sarà particolarmente importante dal punto di vista ambientale:
È stato infatti pubblicato un nuovo studio su Environmental Toxicology and Chemistry che riporta i dati sulla distribuzione di 16 idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e sostanze interferenti con gli ormoni (noti come interferenti endocrini, tra cui EDC, tra cui nonilfenoli e bisfenolo A) nei sedimenti marini dell’Artico (Kongsfjorden-KF, Isole Svalbard, Norvegia): determinare tale distribuzione è importantissimo per effettuare analisi del rischio per le specie bentoniche (dove il benthos o bentos, dal greco antico βένθος, abisso, comprende gli organismi acquatici che vivono in stretto contatto con il fondo o fissati ad un substrato solido) associate alla loro presenza.
I risultati confermano che la fusione dei ghiacciai, sia marini che terrestri (attraverso il fiume Bayelva), hanno un ruolo chiave nell’introduzione di contaminanti nel fiordo. In generale, i risultati di questo studio indicano che le attività antropiche locali sono la principale fonte di contaminazione nell’ecosistema del Kongsfjorden, ma anche le acque di fusione dei ghiacciai durante la stagione estiva possono svolgere un ruolo importante come fonte secondaria di inquinanti precedentemente intrappolati nel ghiaccio.
L’analisi del rischio condotta utilizzando dati sperimentali misurati nei sedimenti marini suggerisce che attualmente la presenza di questi contaminanti non rappresenta un rischio per la comunità bentonica del Kongsfjorden.
Tuttavia, nello scenario del riscaldamento globale, i risultati riportati nel presente studio evidenziano quanto sia cruciale intensificare la ricerca sulla dinamica di contaminazione nelle regioni artiche e pianificare il monitoraggio continuo di composti pericolosi e dei loro effetti su questi ecosistemi, poiché è atteso un aumento della circolazione di inquinanti su scala locale a breve termine a causa della crescita dell’attività industriale (ad esempio, l’industria petrolifera), del turismo e della navigazione.
Vuoi approndire questo studio per la tua tesi? Clicca qui per saperne di più!
Trovi che l’analisi del ghiaccio e dei ghiacciai sia argomento di studio particolarmente interessante? Puoi trovare molte idee e argomenti di tesi in chimica relativo a questo tema sul sito dell’istituto di Scienze Polari, cliccando invece qui!
Argomenti di tesi in chimica e tossicologia: perché naturale non è sinonimo di sicuro?
Il prossimo spunto di tesi nasce invece dalla collaborazione e dall’esperienza di Eleonora Scarcello, laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e tossicologa.
Con Eleonora ti raccontiamo un aspetto della chimica che ha un risvolto molto interessante sulla salute umana e che frequentemente viene sottovalutato: quello della sicurezza di alcune sostanze naturali!
Prima di introdurti il secondo degli argomenti di tesi in chimica, ti raccontiamo un po’ di cosa si occupa Eleonora! Eleonora infatti, dopo aver conseguito la laurea magistrale a ciclo unico in CTF, un dottorato e un postdoc in neurotossicologia al Leibniz Institute in Germania (Düsseldorf), è stata ricercatrice a tempo pieno per 8 anni e attualmente lavora in una azienda presso il Dipartimento di Farmacologia e Tossicologia in vitro.
Nel tempo libero, invece, lavora come divulgatrice scientifica sulle varie piattaforme social! Puoi scoprire di più sulla tossicologia domestica proprio sul suo profilo Instagram qui!
Proprio inerente alla tossicologia, uno degli argomenti di tesi in chimica di cui ti parleremo ti sarà già noto per una vicenda televisiva molto singolare!
Proprio qualche tempo fa, gran parte delle testate giornalistiche riportavano una vicenda televisiva abbastanza grave e ottimo case study per dimostrare che, no, naturale non è sinonimo di sicuro e che proprio Madre Natura ci fornisce molecole spiccatamente tossiche! Sto parlando proprio del caso Amici di Maria De Filippi 22 e l’ombra della noce moscata sniffata dagli allievi per sballarsi.
Perchè la noce moscata è una spezia pericolosa? La noce moscata è una spezia comunemente consumata derivata dal seme dell’albero Myristica fragrans. La spezia viene tipicamente impiegata in piccole quantità per aromatizzare bevande stagionali e prodotti da forno. Quando però vengono assunte grandi quantità, sono stati notati diversi effetti tossici, tra cui tachicardia, nausea, vomito, agitazione e allucinazioni.
Tali effetti sono da attribuire alla miristicina, che poi viene metabolizzata nel nostro organismo in 3-metossi-4,5 metilendiossiamfetamina, nota anche come MMDA. L’MMDA è un simpaticomimetico con proprietà allucinogene e si ritiene che sia il composto associato agli effetti allucinogeni della noce moscata. Oltre alla miristicina, un altro componente chimico importante è l’elemincina, che sembra diminuire la coordinazione e l’attività muscolare.
Da uno studio e revisione dei dati dell’Illinois Poison Center (IPC) riguardanti le esposizioni alla noce moscata da gennaio 2001 a dicembre 2011, emerge che gran parte dei casi di intossicazione segnalati ai centri antiveleni in tutto il paese sono il risultato dell’abuso della spezia in maniera intenzionale, come mezzo per indurre questo presunto effetto allucinatorio e osservate principalmente negli adolescenti.
Poiché lo studio dimostra che i casi di esposizione non intenzionali nei giovani di età superiore ai 13 anni sono molto pochi, rispetto alle esposizioni non intenzionali in bambini di età minore di 13 anni alla noce moscata, si raccomanda una maggiore consapevolezza degli operatori sanitari di due elementi:
- tenere presente che l’esposizione intenzionale alla noce moscata durante la politerapia (cioè in concomitanza all’utilizzo di altri farmaci) può portare a gravi intossicazioni;
- tenere presente che un’esposizione non intenzionale si verifica invece frequentemente nei bambini piccoli.
Svolgere degli studi tossicologici su sostanze o composti che tipicamente/comunemente impieghiamo è molto importante. Attraverso questi studi, infatti, si aumenta maggiormente la conoscenza e quindi la consapevolezza del personale sanitario e non, informando le persone sui rischi e i benefici dell’impiego in ambito domestico di alcune sostanze naturali, che talvolta sono tutt’altro che innocue.
Se questo studio ti è interessato particolarmente, puoi consultare diverse pubblicazioni scientifiche presenti in letteratura tra cui:
- Nutmeg as a Narcotic. A Contribution to the Chemistry and Pharmacology of Nutmeg (Myristica fragrans) – Kalbhen – 1971 – Angewandte Chemie International Edition in English – Wiley Online Library
- Nutmeg Poisonings: A Retrospective Review of 10 Years Experience from the Illinois Poison Center, 2001–2011 | SpringerLink
Argomenti di tesi in chimica: la chimica che non ti aspetti nei cinque sensi e l’importanza dell’analisi sensoriale.
Il prossimo e ultimo spunto di tesi nasce invece dalla collaborazione e dall’esperienza di Eva Munter, laureata in Chimica Organica all’università di Bologna. Dal 2019 si occupa di divulgazione con la sua pagina instagram Chimica in Pillole. Ha anche un podcast, storie periodiche, ed è da poco approdata anche su YouTube!
Con Eva ti raccontiamo un altro aspetto poco noto della chimica e che coinvolge tutti e cinque sensi, attraverso l’utilizzo di una strategia molto particolare: quello dell’analisi sensoriale!
Tra gli argomenti di tesi in chimica te ne vogliamo raccontare uno molto particolare!
Ma che cos’è l’analisi sensoriale? Te lo raccontiamo insieme ad Eva per aiutarti a capire se questo può essere uno degli argomenti di tesi in chimica adatto a te e alle tue esigenze!
L’analisi sensoriale è una disciplina scientifica che utilizza i sensi umani (vista, udito, tatto, gusto, olfatto) per valutare un prodotto. Utilizzando principi di design sperimentale e calcolo statistico, essa si occupa di evocare, misurare, analizzare e interpretare le risposte sensoriali di un prodotto. Questa pratica scientifica è nata nel 1940 ed è in continua evoluzione, richiedendo una vasta gamma di competenze interdisciplinari tra biologia, psicologia, chimica e statistica. L’Institute of Food and Technology descrive l’analisi sensoriale come “un metodo scientifico usato per evocare, misurare, analizzare e interpretare le risposte di un prodotto come percepite dagli organi di senso”.
L’analisi sensoriale vede grande applicazione in campo alimentare e cosmetico. Lo studio di Eva si è concentrato principalmente sulle formulazioni cosmetiche che subiscono un processo di ossidazione sulla frazione lipidica. L’alterazione dei lipidi può essere dovuta a diversi fattori, come la presenza di microorganismi o l’intervento di cause chimico-fisiche (esposizione a luce o calore).
Questo si applica soprattutto nel caso di prodotti cosmetici “naturali” che fanno uso ridotto di conservanti e antibatterici, fondamentali per la stabilità del cosmetico.
In termini di garanzia della qualità, è quindi logico pensare che questi test possano essere utilizzati come complemento al programma di QA (quality assurance) sulle materie prime.
Inoltre, soprattutto per prodotti a rischio di contaminazioni, l’analisi sensoriale è in grado di garantire in combinazione con i test microbiologici di verificarne la durabilità, la stabilità e il mantenimento delle proprietà organolettiche del cosmetico (ma non solo!), dando luogo ad un risvolto molto importante per la vendita e come applicazione in ottica di strategia di mercato.
Se questo campo di ricerca ti interessa particolarmente o vorresti utilizzare l’analisi sensoriale come un possibile tra gli argomenti di tesi che vorresti proporre al tuo relatore, puoi scoprire di più anche dai paper scientifici che ti riportiamo! Questo tipo di applicazione chimica è estremamente versatile e può essere impiegata per moltissimi campi (persino con la birra e il vino!)
Ecco alcuni esempi di studi da cui puoi partire come possibili argomenti di tesi in chimica:
- Sensory analysis of cosmetic powders: personal care ingredients and emulsions – Moussour – 2017 – International Journal of Cosmetic Science – Wiley Online Library
- Linking Flavor Chemistry to Sensory Analysis of Wine | SpringerLink
- Beer: production, sensory characteristics and sensory analysis – ScienceDirect
La nostra rubrica di argomenti di tesi in chimica volge al termine! Abbiamo spaziato moltissimo e ti abbiamo proposto argomenti di tesi in chimica anche molto diversi tra loro per permetterti di scegliere o anche darti dei semplici spunti che possano essere un punto di partenza per la tua tesi.
Questi argomenti di tesi in chimica ti sono stati utili? Il nostro articolo su argomenti di tesi in chimica volge al termine, e speriamo quindi di averti aiutato nella ricerca di un argomento di tesi che davvero possa interessarti! La chimica è una branca di studio estremamente complessa e vasta e ciò può generare in chi la studia indecisione o smarrimento nella scelta di un argomento di tesi adatto. Speriamo di averti aiutato!
Per questo, se non hai trovato l’ispirazione giusta tra i vari argomenti di tesi in chimica, oppure sei in difficoltà nella stesura della tua tesi, puoi chiedere aiuto a noi di Thesis 4u Consulting! Prenota la tua prima consulenza gratuita e andiamo avanti insieme!
E tu, hai trovato tra questi argomenti di tesi in chimica dei temi utili da poter sviluppare nell’elaborato finale? Faccelo sapere interagendo con noi attraverso i nostri canali social. A presto!
About the author: Laura, referente blog di Thesis 4u.
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