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Questa settimana affronteremo il tema del mindset

Conosci il concetto di mindset e la sua utilità nel mondo della crescita personale?

Comincio facendoti un semplice esempio: sei all’università, e il professore ti consegna il foglio della prova d’esame, magari proprio quell’esame rognosissimo che fai fatica a superare, pieno di formule matematiche da ricordare e di cui non riesci a trovarci né capo né coda. Sono sicura che dentro di te una vocina ti dice “no, non c’è modo che tu passi questo esame, non ci capisci nulla, non sarai mai bravo/a e capace. Guarda la tua compagna, lei sì che ha una dote, un talento innato, sicuramente prenderà un bel voto e tu.. niente.”

Ecco, ti ho spiegato in parole povere cos’è un mindset statico: in pratica, in ambito di crescita personale, è un approccio mentale autosabotante che ci pone dei limiti, ci fa credere che tutto sia fisso e immodificabile (in inglese infatti si parla di “fixed mindset”), mettendoci in una posizione giudicante e ripetitiva, senza scampo, come se le capacità intellettive fossero state scelte a tavolino e tu non potessi farci niente. Ti senti semplicemente impotente e stupido.

E poi abbiamo il mindset dinamico (che in inglese nasce come “growth mindset”, cioè “mentalità di crescita”) che ci pone davanti alle sfide con una luce diversa, ricca di speranza e di proattività. La vocina non ci dice che siamo destinati a fallire sempre, ma ci incoraggia al tentativo finché non si vince, perché è così che funziona. Il nostro cervello è qualcosa di estremamente plastico, in continuo cambiamento (da qui il termine “dinamico”) e che utilizza le sfide e le difficoltà per maturare.

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“Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.” – C. Darwin

Mi sono accorto/a di assumere un mindset statico: come faccio a cambiarlo?

Di mindset se n’è occupata una grande psicologa e professoressa ordinaria presso l’Università di Stanford, Carol Dweck, talmente importante da essere citata da Bill Gates: “una donna che ci mostra come le convinzioni che abbiamo sulle nostre capacità esercitino un’enorme influenza sul modo in cui impariamo cose nuove e sulle scelte fondamentali che prendiamo nel corso della vita”. La dottoressa Dweck è stata la madre fondatrice di questa teoria che ha egregiamente spiegato nel suo libro Mindset. Cambiare forma mentis per raggiungere il successo, e che ha alla base moltissime evidenze scientifiche e anni di studi su centinaia di migliaia di giovani studenti.

Dal mio punto di vista, oltre a darti una prima spinta alla consapevolezza, introdurrò alcuni spunti che ho potuto comprendere da ciò che ci spiega la Dweck, per cominciare ad invertire il proprio approccio:

Step 1: Impara a sentire la “voce” tipica di un mindset statico.

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Consapevolezza: un’arma per cominciare a lavorare sul nostro limite


Con l’arrivo di una nuova sfida, la vocina che ho citato all’inizio potrebbe dirti: “Sei sicuro di poterlo fare?” o “Cosa succede se fallisci?”.

Di fronte al criticismo la voce potrebbe dire “non è colpa mia” o ” come si permettono?” e porti in una condizione di difesa personale.

In sostanza, una volta che hai preso consapevolezza del fatto che hai un mindset statico, puoi giocare di anticipo e riconoscere quella voce. Ascoltala semplicemente senza darle necessariamente ragione.

Step 2: riconosci che hai l’opportunità di fare progressi e che non è tutto già deciso.

Puoi interpretare queste voci in due modi diversi: sfide, battute d’arresto e critiche possono essere un segno o una conferma che sei destinato ad avere talento e abilità immodificabili e quindi a fallire. Oppure, possono essere un segno che devi sfidarti, intensificare i tuoi sforzi, cambiare le tue strategie e continuare a sviluppare. Il primo è ovviamente la mentalità fissa; quest’ultimo è orientato alla crescita.

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Dal punto di vista prettamente scientifico, quello che accade nel nostro cervello è che ogni volta che portiamo a termine o anche solo proviamo a svolgere un compito difficile per noi, si creano nuove connessioni tra neuroni e con la ripetizione queste connessioni diventano sempre più forti. E’ proprio così che si creano nuove abitudini nella nostra vita e noi sviluppiamo nuove capacità.

Darsi possibilità troppo brevi nel tempo, senza avere pazienza, senza darsi la possibilità di sbagliare e riprovare, ci pone in una condizione di passività.

Raffaele Gaito per TEDx ci spiega l’importanza di coltivare la pazienza.

Step 3: Parlati con una voce di mindset dinamico e di crescita.

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Prendiamo le osservazioni dello step 1 e ribaltiamole completamente:

L’approccio mentale rigido tipico del mindset statico ti dirà appunto “Sei sicuro/a di poterlo fare? Forse non hai la stoffa per farcela.”

L’approccio di mindset di crescita/dinamico risponderà “Non sono sicuro/a che riuscirò, ma credo che potrò sempre imparare con tempo, pazienza e costanza”

Puoi anche valutare di scriverlo su un tuo diario, la scrittura ti aiuta a fissare i pensieri e a renderli più netti e chiari, ti aiuterà ad accelerare il percorso verso la propositività.

Step 4: fai attenzione a non confondere un approccio di crescita personale propositivo con quella che comunemente viene chiamata positività tossica o che la dottoressa Dweck identifica come falso mindset dinamico.

Citerò ciò che la Dweck scrive nel proprio libro:

“La falsa mentalità di crescita sta dicendo che hai una mentalità di crescita quando non ce l’hai davvero o non hai ben chiaro di cosa si tratti. È anche falso credere che si possa avere sempre e comunque una mentalità di crescita in tutto. Tutti sono un misto di mentalità fissa e di crescita. Potresti avere una mentalità di crescita predominante in un’area, ma ci possono ancora essere cose che ti fanno ripiombare in una caratteristica fissa della mentalità.”

“Qualcosa di veramente impegnativo e al di fuori della tua zona di comfort può innescare il mindset statico, o, se incontri qualcuno che è molto meglio di te in qualcosa di cui sei orgoglioso, puoi pensare ‘Oh, quella persona ha abilità, non io.’ Quindi penso che tutti noi, studenti e adulti, dobbiamo cercare i nostri trigger di mindset statico e capire quando cadiamo in quell’approccio.”

Continua ad ascoltare entrambe le voci e ad agire sulla voce della mentalità della crescita il più spesso possibile e avrai un’eccellente base per la giusta mentalità.

Step 5: Ti lascio una serie di domande spunto per cominciare ad orientare il tuo mindset verso quello di crescita (tratte dal mindset book della Dweck):

Farsi le giuste domande può aiutare a prendere una decisione in maniera consapevole, ma soprattutto con un approccio più costruttivo.

  1. Cosa posso imparare da questo [evento/compito]?
  2. Conosco il risultato o l’obiettivo che sto cercando?
  3. Dove posso ottenere un feedback costruttivo? Risponditi onestamente se ti senti pronto per riceverlo o se vorresti semplicemente che ti si dicesse che va bene così, a prescindere.
  4. La mia attuale strategia di apprendimento funziona? In caso contrario, come posso cambiarlo?
  5. Posso chiedere aiuto a qualcuno? Ci sono risorse da cui posso trarre aiuto?
  6. Quanto tempo ho realmente a disposizione? I progressi richiedono tempo.
  7. Ti senti mai minacciato da persone che riescono meglio di te in qualcosa?

Piccolo consiglio che voglio darti per aiutare anche gli altri nel loro percorso verso il mindset dinamico:

Did they tell you how “smart” you were or did they focus on how hard you worked?

Immagino avrai detto almeno una volta a qualcuno (nelle più gentili intenzioni) dopo averlo visto succedere in una sfida, un esame o un compito “Come sei intelligente!” .

Non farlo. Quando etichetti qualcuno come intelligente, lo poni in una situazione rigida, quasi di piedistallo, e la sua vita si organizza completamente intorno a questo. Automaticamente (questo vale soprattutto nei bambini) ogni volta che quella persona non farà velocemente una certa attività, allora crederà che non sarà più in grado di impressionare nessuno. La verità è che le persone intelligenti non sono quelle che non fanno mai errori, anzi, ne fanno tantissimi.

Non concentrarti sul quanto essi siano intelligenti per essere stati in grado di portare a termine un compito, ma concentrati su quanto duramente invece hanno lavorato per arrivare a quel risultato.

Per concludere:

Avere una mentalità di crescita non è la classica soluzione immediata e di rimedio a qualsiasi problema e non porterà automaticamente a buoni risultati (nella vita lavorativa e non); tuttavia, probabilmente renderà più facile lavorare sodo per raggiungere i tuoi obiettivi e ti darà la sicurezza di cui hai bisogno per fissare obiettivi sempre più ambiziosi.

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La teoria del mindset è veramente ricca di spunti e contenuti: spero che questo articolo abbia soddisfatto parte della tua curiosità, ma se hai ancora molte domande, sappi che ciò di cui abbiamo parlato è solo la punta dell’iceberg. Ci sono tantissimi studi, articoli, libri e video là fuori sull’importanza di coltivare la propria crescita personale e suggerimenti su come farlo. La parola d’ordine è avere curiosità!

E tu? Pensi che un diverso approccio mentale possa davvero aiutare l’uomo ad avere successo nelle difficoltà? Pensi di avere un mindset statico o dinamico? Raccontacelo sui social!

About the author: Laura, Blog Ambassador.

About the sources:

Dweck, C. (2016). What having a “growth mindset” actually means. Harvard Business Review. From What Having a “Growth Mindset” Actually Means (hbr.org);

Growth Mindset: discussion questions. From “mindsetDiscussionTips.pdf (wcupa.edu)“;

Video: The Growth Mindset | Carol Dweck | Talks at Google – YouTube;

Book: Mindset: The New Psychology of Success: Amazon.it: Dweck, Carol S.: Libri in altre lingue

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